Come influire sulla capacità di intendere e volere?

Alighiero Russo
2025-07-11 19:19:48
Numero di risposte
: 6
La capacità di intendere e di volere è un concetto fondamentale nel diritto penale.
Secondo l’articolo 85 del Codice Penale italiano, chiunque, al momento del fatto, è affetto da una malattia mentale o da una seminfermità di mente, che abbia escluso la capacità di intendere o di volere, è non punibile.
Questo significa che se una persona non è in grado di comprendere la natura e la gravità del proprio comportamento, o di controllare le proprie azioni, non può essere ritenuta responsabile penalmente.
La presenza di una malattia mentale o di una seminfermità di mente deve essere presente al momento del fatto, cioè al momento in cui è stato commesso il reato.
La capacità di intendere e di volere in relazione al fatto specifico significa che anche se una persona è affetta da una malattia mentale o da una seminfermità di mente, può essere ritenuta responsabile penalmente se è in grado di comprendere la natura e la gravità del proprio comportamento e di controllare le proprie azioni.
La perizia psichiatrica si basa su una serie di criteri stabiliti dalla giurisprudenza e dalla dottrina, e ha una finalità sia punitiva che di tutela del soggetto valutato.
La perizia psichiatrica è quindi un elemento fondamentale per la giustizia penale, in quanto consente di valutare la capacità di intendere e di volere di un individuo e di determinare se è punibile o meno.
È importante sottolineare che la perizia psichiatrica non ha solo una finalità punitiva, ma anche una finalità di tutela del soggetto valutato.

Bibiana Ferraro
2025-06-29 15:14:05
Numero di risposte
: 8
La capacità di intendere e di volere viene presunta dalla legge con il compimento del diciottesimo anno di età e la capacità di intendere va intesa come attitudine del soggetto a percepire il significato del proprio comportamento, a comprendere il valore delle sue azioni all'interno del contesto sociale di riferimento.
La capacità di volere, viene interpretata come il potere di controllo sui propri impulsi e stimoli.
Il medico riceve spesso richieste di certificazione sulle condizioni mentali di un assistito anziano, quando si debba valutare la sua capacità di intendere e volere per sottoscrivere determinati atti a contenuto giuridico.
Il medico si dovrebbe limitare ad attestare le condizioni cliniche di permanente infermità mentale, ad esempio conseguenti ad un grave deterioramento cognitivo dovuto a demenza.
Dal punto di vista del Medico di medicina generale, esistono due test semplici e veloci da effettuare, per porre il sospetto di un decadimento cognitivo, che sono il Test di Pfeiffer e il Clock drawin test, ed uno più completo, ma che richiede un po’ più di tempo, che il GPCog.
Con questi semplici test il Medico può sospettare la presenza di un decadimento cognitivo, ma prima di rilasciare una certificazione sullo stato cognitivo, sarebbe auspicabile la valutazione da parte di uno specialista geriatra o neurologo.
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