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Chi rappresenta l'eredità?

Loredana Giuliani
Loredana Giuliani
2025-07-04 22:54:19
Numero di risposte : 5
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L’eredità si acquista attraverso un atto di accettazione. L'accettazione retroagisce al momento dell'apertura della successione e, una volta acquisita con l'accettazione la qualifica di erede, non è più possibile rinunciarvi. L’accettazione non può essere sottoposta a condizioni o termini, il diritto di accettazione non può essere ceduto ad altri ma è trasmissibile per causa di morte. Il diritto di accettare l’eredità si prescrive in dieci anni dal giorno di apertura della successione. Si possono distinguere diverse tipologie di accettazione. L’accettazione con beneficio d’inventario è obbligatoria quando l’erede è un minore, un interdetto, un minore emancipato o un inabilitato. In tali ipotesi l’accettazione necessita inoltre di un’apposita autorizzazione del Giudice tutelare. L’erede potrà essere tenuto a pagare i debiti del defunto anche ricorrendo alle proprie disponibilità personali, ove l’attivo della massa ereditaria non fosse sufficiente. L’erede non potrà essere tenuto a pagare i debiti del defunto oltre quanto abbia ricevuto per effetto della successione.
Assia Ferretti
Assia Ferretti
2025-06-27 21:30:11
Numero di risposte : 3
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L'eredità è il trasferimento legale dei beni di una persona deceduta, noto come "de cuius," ai suoi eredi. I legittimari, come il coniuge, i discendenti e gli ascendenti, godono di un diritto indiscutibile a una porzione dell'eredità, indipendentemente da testamenti o disposizioni. Questo diritto, noto come "quota di legittima," costituisce un vincolo all'autonomia testamentaria. L'accettazione dell'eredità è una manifestazione di volontà volta a ottenere la qualità di erede ed è richiesta solo per il successore universale. I legittimari, invece, acquisiscono automaticamente i loro diritti senza necessità di accettazione formale. La competenza specialistica di un notaio diventa di vitale importanza per orientare le scelte più idonee alle proprie esigenze e per gestire in modo completo tutte le fasi necessarie per una successione sicura. In Italia, si distinguono due modalità di successione ereditaria: la successione testamentaria, regolamentata da un testamento, e la successione legittima, la cui disciplina è interamente affidata alla legge. La legislazione italiana prevede che una parte dell'eredità, nota come "legittima," sia automaticamente attribuita ai parenti più prossimi. Alcuni individui, come il coniuge, i discendenti e, in assenza di discendenti, gli ascendenti, godono di un diritto indiscutibile a una porzione dell'eredità, indipendentemente da testamenti o disposizioni.
Vittorio Cattaneo
Vittorio Cattaneo
2025-06-18 04:24:06
Numero di risposte : 5
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La delazione, che segue l’apertura della successione, pur rappresentandone un presupposto, non poteva ritenersi di per sé sola sufficiente all’acquisto della qualità di erede. Occorre, infatti, un atto ulteriore, ovvero una manifestazione di volontà, espressa o tacita, che determini ex artt. 459 e 474 c.c. tale acquisto. L’acquisto dell’eredità da parte dell’erede non avviene per il solo fatto dell’apertura della successione, determinando questa soltanto una chiamata ereditaria, tecnicamente definita “delazione”. Per tale ragione si distinguono civilisticamente le figure del chiamato ancora non accettante e dell’erede chiamato che ha accettato l’eredità. Il semplice chiamato all’eredità, che non abbia il possesso di beni ereditari, non può essere considerato soggetto passivo dell’imposta. Fino a quando l’eredità non sia stata accettata, o non sia stata accettata da tutti i chiamati, i chiamati all’eredità, o quelli che non hanno ancora accettato, e gli altri soggetti obbligati alla dichiarazione di successione, esclusi i legatari, rispondono solidalmente dell’imposta nel limite del valore dei beni ereditari rispettivamente posseduti. Colui o coloro i quali abbiano nel frattempo assunto, espressamente o tacitamente, la posizione di eredi, possono beneficiare di due strumenti. Chi, come colui il quale pone il quesito, si trova nella semplice posizione di chiamato all’eredità, senza avere il possesso di alcun bene ereditario, non può essere in alcun modo considerato soggetto passivo dell’imposta di successione.
Karim Riva
Karim Riva
2025-06-17 09:12:44
Numero di risposte : 4
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I chiamati all’eredità si tratta di tutti quei soggetti ai quali potenzialmente potrebbe essere trasmessa l’eredità, ma che non l’hanno ancora accettata né in maniera espressa né in maniera tacita. Gli eredi la qualità di erede, dal punto di vista giuridico, si acquista con l’accettazione, espressa o tacita dell’eredità, il cui effetto risale al momento dell’apertura della successione. I legatari il legatario è destinatario di uno o più beni oppure uno o più diritti, determinati dal defunto con il testamento. I rappresentanti legali dei precedenti. Gli esecutori testamentari L’esecutore testamentario è un soggetto individuato e nominato nel testamento dal testatore al quale viene affidato il compito di prendersi cura dell’esatta ed effettiva esecuzione delle ultime volontà del defunto. Gli amministratori dell’eredità l’amministratore dell’eredità è previsto dal codice civile in casi molto particolari. Gli immessi nel possesso temporaneo dei beni dell’assente se una persona è scomparsa e non se ne hanno più notizie da almeno due anni, può essere richiesto che ne sia dichiarata l’assenza. I curatori dell’eredità giacente il curatore dell’eredità giacente è nominato dal Tribunale quando il “chiamato” non ha accettato l’eredità e non è nel possesso dei beni ereditari. I trustee il trust è un istituto giuridico nel quale vengono trasferiti i beni del disponente, nel caso di specie il de cuius, affinché vengano amministrati e gestiti in favore di altri soggetti.
Valentina Ferri
Valentina Ferri
2025-06-03 12:06:39
Numero di risposte : 6
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Il chiamato all’eredità è colui il quale viene istituito erede nel testamento, qualora la successione sia testata, ovvero colui il quale sia chiamato secondo le norme di legge, nel caso in cui il testamento manchi in tutto od in parte. Venendo alla rappresentazione, essa fa subentrare i discendenti nei diritti riconosciuti da legge o testamento ai loro ascendenti, qualora questi non vogliano, ad esempio perché rinunzianti, o non possano, ad esempio perché deceduti od indegni, accettare l’eredità od il legato. I soggetti nei cui confronti opera la rappresentazione sono i figli ed i fratelli del defunto, e non altri. Semel heres, semper heres, con ingresso irrevocabile ed irretrattabile in quella che era la posizione giuridica del defunto, con conseguenti oneri ed onori, dovendo egli rispondere, seppur pro quota in caso di concorso con altri coeredi, dei debiti dell’eredità.