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Quando si applica la rappresentazione?

Gioacchino De Santis
Gioacchino De Santis
2025-06-25 09:34:30
Numero di risposte : 6
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Ebbene, qualora il primo chiamato all'eredità non possa o non voglia accettare l'eredità e non vi sia un testamento nel quale il de cuius abbia disposto una “sostituzione”, il chiamato “ulteriore” può essere individuato mediante le regole della cosiddetta “rappresentazione”, se ricorrano le seguenti condizioni: a) il “primo” chiamato deve essere un soggetto che abbia discendenti legittimi o naturali; b) il “primo” chiamato deve essere figlio legittimo, legittimato, adottivo o naturale del defunto oppure fratello o sorella del defunto stesso. Se dunque ricorrono tali presupposti, i discendenti del “primo” chiamato subentrano nel luogo e nel grado del loro ascendente che non voglia o non possa accettare l'eredità lasciata dal de cuius. Va altresì precisato che all'interno di ciascuna stirpe che dal defunto promana, la rappresentazione ha luogo all'infinito, e cioè che per l'operare della rappresentazione non c'è limite di grado di parentela tra de cuius e discendente. Ad esempio, se immaginiamo la morte del vedovo Armando che lascia un patrimonio di 900 in parti uguali ai tre figli e se pure immaginiamo che due suoi figli accettino l'eredità e conseguano la quota loro spettante mentre il terzo figlio rinunzi all’eredità, in luogo di costui possono subentrare per rappresentazione i suoi tre figli.
Carmela Grassi
Carmela Grassi
2025-06-25 08:18:06
Numero di risposte : 3
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La rappresentazione si applica tanto alla successione legittima quanto a quella per testamento. L’istituto della rappresentazione trova la propria disciplina agli articoli 467 e seguenti del codice civile. La rappresentazione fa subentrare i discendenti nel luogo e nel grado del loro ascendente, in tutti i casi in cui questi non può o non vuole accettare l’eredità o il legato. Si ha rappresentazione nella successione testamentaria quando il testatore non ha provveduto per il caso in cui l’istituito non possa o non voglia accettare l’eredità o il legato, e sempre che non si tratti di legato di usufrutto o di altro diritto di natura personale. La rappresentazione si applica anche nell’ambito delle successioni testamentarie, tanto all’istituzione d’erede quanto al legato. I presupposti della successione per rappresentazione includono la premorienza, l’assenza, l’indegnità e la perdita del diritto di accettare l’eredità. La rappresentazione trova applicazione tanto all’istituzione d’erede quanto al legato. La rappresentazione prevale sull’accrescimento.