:

Eredità rifiutata: si pagano le tasse?

Giulio Santoro
Giulio Santoro
2025-07-01 03:14:43
Numero di risposte : 7
0
In alcuni casi si è esentati dal pagare l’imposta di successione. Il chiamato all’eredità che decide di rinunciare alla stessa non dovrà presentare la dichiarazione di successione e, quindi, non dovrà pagare l’imposta conseguente. Anche gli eredi che siano ONLUS o religiosi sono esentati dal pagare l’imposta di successione. Mentre, nel caso di erede disabile, la franchigia al di sotto della quale non è dovuta l’imposta di successione sale a 1,5 milioni di euro. Infine, non è obbligatorio presentare la dichiarazione di successione quando si verificano le seguenti condizioni: il valore del bene non supera i 100.000 euro, l’eredità non include beni immobili o diritti reali immobiliari, l’eredità è stata devoluta al coniuge e ai parenti in linea retta del defunto. Anche alcune categorie di beni sono esclusi dal pagamento dell’imposta di successione, in quanto non formano attività ereditarie e sono: i titoli emessi dallo stato, i crediti vantati nei confronti dello Stato e non ancora riconosciuti, i crediti rivendicati in sede giudiziaria quando ancora non si è giunti a sentenza, i trattamenti di fine rapporto e indennità da lavoro non ancora percepite al momento del decesso, i beni immobili iscritti nel Pubblico registro automobilistico, i beni culturali assoggettati ai veicoli di pregio architettonico, storico o culturale, il passaggio di aziende o di rami di aziende, le quote sociali, le azioni ereditate dal coniuge e dagli eredi in linea retta, le indennità previste dalle assicurazioni previdenziali del defunto.
Clara Moretti
Clara Moretti
2025-06-29 00:36:18
Numero di risposte : 6
0
La rinuncia all’eredità rende il chiamato all’eredità non responsabile del debito tributario del defunto. La ragione è che per regola generale la responsabilità per i debiti ereditari grava su chi accettando l’eredità assume la qualità di erede e non grava sul semplice chiamato all’eredità. Se l’Amministrazione intende far valere l’intervenuta accettazione tacita dell’eredità deve fornirne la prova. Al chiamato rinunciante deve essere parificato il chiamato che non abbia accettato l’eredità né espressamente né tacitamente nei dieci anni successivi all’apertura della successione. Il decorso di detto decennio comporta la prescrizione del diritto di accettare l’eredità e quindi impedisce al chiamato di assumere la qualità di erede. La rinuncia all’eredità dopo il decorso di tale decennio non produce alcun effetto.
Lisa Milani
Lisa Milani
2025-06-20 20:29:45
Numero di risposte : 6
0
Inoltre, grazie alla rinuncia all’eredità, il rinunciante non sarà tenuto nemmeno a pagare l’imposta di successione. Infatti, una rinuncia fatta secondo legge sarà opponibile ad eventuali richieste da parte dell’Agenzia delle Entrate. Per quanto riguarda la rinuncia presso la cancelleria, si va incontro ai seguenti costi: Una marca da bollo da 16,00 euro da apporre sul verbale in originale. Un versamento di 200,00 euro in favore dello Stato, da farsi a mezzo F24 il giorno della rinuncia. Il pagamento di queste tasse è necessario per far si che il verbale contenente la rinuncia sia trascritto nel registro delle successioni; In tal modo, la rinuncia sarà opponibile a tutti, in particolare ad eventuali creditori che decidessero di farsi vivi. Invece, nel caso si scelga un notaio, a questi costi occorre aggiungere, ovviamente, anche gli onorari dello stesso, che mediamente si aggirano intorno agli 800,00 euro.
Leone Sanna
Leone Sanna
2025-06-09 00:56:08
Numero di risposte : 9
0
La rinuncia all'eredità presuppone l'apertura della successione conseguente alla morte della persona della cui eredità si tratta. La rinuncia alla eredità viene generalmente richiesta dagli eredi quando l'eredità è gravata da debiti al fine di non dovervi rispondere e in tal caso dovrà essere effettuata anche da tutti i discendenti del rinunciante. La rinunzia fatta gratuitamente a favore di tutti coloro ai quali si sarebbe devoluta la quota del rinunziante non ha effetto finché, a cura di alcuna delle parti, non siano osservate le forme indicate dalla legge. Attenzione al fatto che la rinuncia è un negozio giuridico formale, e deve essere compiuto con la forma prevista dalla legge a pena di nullità. Se non vengono rispettate le formalità previste la rinuncia è invalida: il rinunciante è da considerarsi ancora un chiamato all'eredità. Per la redazione dell'atto di rinuncia alla eredità occorrono certificato di morte in carta libera, 1 marca da bollo da € 16,00, documento valido di riconoscimento, codice fiscale del defunto e del rinunciante, copia conforme del testamento, nota di iscrizione a ruolo, versamento per la registrazione di € 200,00 da effettuarsi solo dopo la redazione dell'atto. Per la presentazione dell'atto di rinuncia alla eredità occorrono una marca da bollo da € 16,00, versamento di € 200,00 per la registrazione. Attenzione al fatto che la procedura per la presentazione della dichiarazione può variare a seconda del Tribunale di competenza. La rinuncia alla eredità presentata in Tribunale necessita di documenti specifici, come il certificato di morte e la copia del testamento, se esiste, e richiede il pagamento di spese di registrazione e di bollo. Inoltre, per la rinuncia alla eredità presentata tramite notaio, sono da corrispondere anche le spese del notaio. Sulla rinuncia alla eredità, ti consigliamo anche di considerare le conseguenze fiscali e le eventuali imposte da pagare. In ogni caso, la rinuncia all'eredità non esime dall'obbligo di pagare le tasse relative alla quota ereditata prima della rinuncia.
Giuseppina Leone
Giuseppina Leone
2025-06-01 20:10:56
Numero di risposte : 9
0
Eredi e legatari sono tenuti al pagamento dell’imposta di successione liquidata dall’Agenzia delle Entrate sulla base della dichiarazione di successione. La dichiarazione di successione deve essere presentata da eredi, legatari o anche da coloro che sono semplicemente chiamati all’eredità. Una volta presentata la dichiarazione di successione, l’imposta è calcolata sul valore della quota di eredità o legato spettante al singolo beneficiario, al netto di specifiche riduzioni e detrazioni. Da ciò si evince facilmente che chi rinuncia all’eredità non deve pagare l’imposta di successione e, se lo ha già fatto, ha diritto a chiedere il rimborso. Il chiamato all’eredità o il legatario che rinuncia all’eredità o al legato prima della scadenza del termine per la dichiarazione o chiede la nomina di un curatore dell’eredità giacente, non è obbligato a presentare la dichiarazione ma ne deve dare comunicazione all’Agenzia delle entrate competente a mezzo di raccomandata a.r., allegando copia autentica della dichiarazione di rinuncia o dell’istanza di nomina del curatore.