:

Ci si può pentire di aver rinunciato all'eredità?

Damiana Martini
Damiana Martini
2025-06-26 04:40:56
Numero di risposte : 6
0
Il termine entro cui è possibile esercitare il proprio diritto di revoca è di 10 anni dall’apertura della successione e non dalla rinuncia. L’art. 480 codice civile stabilisce che il termine di prescrizione è di 10 anni a partire dall’apertura della successione, ovvero la data del decesso. Quindi la revoca della rinuncia all’eredità è possibile nel termine di 10 anni dall’apertura della successione. La revoca della rinuncia all’eredità infatti non è un atto autonomo rispetto all’accettazione, ma rappresenta solo l’effetto della sopravvenuta accettazione del rinunciante. Dunque la revoca può essere effettuata sia con una dichiarazione formale che tacita. La revoca tacita della rinuncia avviene attraverso comportamenti concludenti incompatibili con la ipotetica volontà di non voler accettare l’eredità oggetto della rinuncia. La revoca espressa mediante la quale il rinunciante dichiara la successiva accettazione, si effettua in Tribunale o presso un notaio.
Carmela Caruso
Carmela Caruso
2025-06-26 03:54:21
Numero di risposte : 6
0
Si può cambiare idea dopo aver rinunciato all’eredità. In altri termini, puoi accettare l’eredità dopo che vi hai già rinunciato. Sì, la legge lo consente: puoi revocare la rinuncia all’eredità fino a quando non è prescritto il diritto di accettare l’eredità. Ciò significa che puoi revocare la tua rinuncia all’eredità entro dieci anni dall’apertura della successione a meno che, nel frattempo, l’eredità non sia stata accettata da chi ha il diritto di subentrare come erede al tuo posto. Se è morto un genitore ed il figlio ha rinunciato all’eredità, il figlio stesso potrà revocare la sua rinuncia entro dieci anni di tempo dalla morte del genitore a meno che l’eredità stessa, nel frattempo, non sia stata accettata da chi aveva diritto di subentrare al suo posto. Affinché la revoca della tua rinuncia abbia effetto occorre però che: nessuno, dal momento in cui hai rinunciato all’eredità fino al momento in cui hai revocato la tua rinuncia, l’abbia accettata al tuo posto; non siano trascorsi più di dieci anni dall’apertura della successione. Nel primo caso, se qualcuno al tuo posto ha accettato l’eredità subentrando a te, la tua rinuncia è considerata irrevocabile. Nel secondo caso, invece, se hai rinunciato all’eredità e sono passati più di dieci anni dalla morte del congiunto, il tuo diritto di accettare l’eredità si è prescritto per cui non puoi più accettare l’eredità.
Liborio Messina
Liborio Messina
2025-06-26 03:44:14
Numero di risposte : 7
0
La legge ammette la revoca della rinuncia: ecco quando e come è possibile. La rinuncia può essere revocata, purché vengano rispettate le tempistiche previste dalla legge. La revoca della rinuncia deve anche sottostare ad alcune condizioni, inerenti esclusivamente la quota del rinunciante e il suo stato. La disciplina generale, sviluppata dall’articolo 480 del Codice civile, prevede che il diritto di accettazione dell’eredità si prescriva in 10 anni. La revoca della rinuncia, infatti, si configura esattamente come un’accettazione. La revoca della rinuncia non può avvenire se sono trascorsi i termini legali o se l’eredità rifiutata è già stata acquisita da qualcun altro. L’acquisizione da parte di un altro erede della quota ereditaria rifiutata rappresenta l’ostacolo principale alla revoca. Esistono comunque delle eccezioni, non prettamente normative bensì attenenti alle circostanze specifiche di ogni situazione. La Corte di Cassazione ha però chiarito in più occasioni che la revoca deve rispettare i medesimi requisiti di forma previsti per la rinuncia. La formalizzazione della revoca attraverso un atto solenne è anche una garanzia per il rispetto di tali requisiti.
Leonardo De Santis
Leonardo De Santis
2025-06-26 03:36:20
Numero di risposte : 4
0
Fino a che il diritto di accettare l’eredità non è prescritto contro i chiamati che vi hanno rinunciato, questi possono sempre accettarla, se non è già stata acquistata da altri dei chiamati, senza pregiudizio delle ragioni acquistate da terzi sopra i beni dell’eredità. La rinuncia all’ eredità non causa automaticamente la perdita della possibilità di diventare eredi. Infatti, affinché il chiamato perda definitivamente la possibilità di acquistare l’eredità deve venire meno anche una sola delle sopracitate condizioni. Fintanto che il chiamato che ha rinunciato all’eredità non perde il diritto di accettare a causa dell’accettazione dei successivi chiamati, egli può revocare la sua decisione, così da essere riammesso a pieno titolo alla successione ereditaria. La revoca della rinuncia all’eredità è l’atto con il quale l’erede che precedentemente ha rinunciato all’eredità esprime la sua volontà a voler essere riammesso nella successione come titolare della propria quota. La revoca della rinuncia può essere effettuata esclusivamente in presenza di tre presupposti fondamentali: non deve essere decorso il termine di 10 anni dall’apertura della successione; l’eredità non deve essere già stata accettata dagli altri chiamati; l’atto non deve comportare alcun pregiudizio ai terzi; la revoca non necessita della forma solenne richiesta per la rinuncia e può essere effettuata sia in modo espresso che tacito.
Federica Ferrara
Federica Ferrara
2025-06-26 03:25:17
Numero di risposte : 7
0
Chi ha rinunciato all'eredità puo revocare la rinuncia. E' necessario presentarsi per rendere una dichiarazione contraria a quella effettuata con l'atto di rinuncia. Puo essere effettuata dagli eredi e, nel caso di minori, interdetti, inabilitati e persone giuridiche, da chi li rappresenta.
Rosa Sorrentino
Rosa Sorrentino
2025-06-26 01:38:23
Numero di risposte : 7
0
Il legislatore prevede espressamente nel Codice Civile la possibilità di revocare la rinuncia all’eredità. Infatti fino a che il diritto di accettare l’eredità non si è prescritto contro gli altri chiamati che vi hanno rinunziato, è possibile sempre accettarla se non è già stata accettare da altri. Che cosa vuol dire questo? Significa che una volta che si ha rinunciato all’eredità, la nostra quota si devolve in favore degli altri chiamati all’eredità. Se questi decidano di accettarla, non sarà più possibile ritornare sui propri passi, mentre se decidano di non accettarla si potrà revocare la rinuncia e diventare eredi. La revoca della rinuncia determina quindi un’accettazione dell’eredità. A seguito di questo atto dal notaio si diventa a tutti gli effetti eredi e quindi si subentra, già come sopra anticipato, nel patrimonio della persona che non c’è più, sia nell’attivo che nel passivo, rispondendo quindi anche dei debiti ereditari. In questi casi è opportuna una consulenza notarile per avere un chiaro quadro della situazione in modo da capire come poter gestire questo tipo di pratiche successorie. Potrebbe ad esempio non essere possibile revocare alla rinuncia in quanto nel frattempo un altro chiamato all’eredità abbia provveduto ad accettare l’eredità dopo la nostra rinuncia. Il notaio specializzato e cultore della materia saprà fornire ogni indicazione necessaria per procedere in sicurezza e non commettere errori.