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Cosa succede se un coniuge non vuole firmare la separazione?

Quirino D'amico
Quirino D'amico
2025-08-28 18:08:06
Numero di risposte : 28
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Se il coniuge non vuole la separazione, la prima cosa da fare è cercare di parlare e negoziare per trovare un accordo. Se il coniuge non è d’accordo sulla separazione consensuale, la prima cosa da fare è cercare di parlare e negoziare per trovare un accordo. Se ciò non funziona, si può considerare la possibilità di un aiuto professionale, come ad esempio un avvocato specializzato in diritto matrimoniale. Ovviamente, se il coniuge rifiuta ancora di concedere la separazione consensuale, si può presentare una richiesta di separazione giudiziale al tribunale. La separazione giudiziale richiede l’intervento di un giudice e può essere richiesta da uno dei coniugi qualora il matrimonio sia compromesso. Il procedimento prevede la nomina di un avvocato da parte di ciascun coniuge. Una volta presentata la domanda, il giudice convocherà entrambi i coniugi per una prima udienza in cui cercherà di conciliare le parti e arrivare a un accordo amichevole. Se ciò non fosse possibile, il procedimento proseguirà e sfocerà con l’emissione di una sentenza che determinerà la divisione dei beni e l’affidamento dei figli.
Michelle Mazza
Michelle Mazza
2025-08-18 20:19:19
Numero di risposte : 17
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Non esiste una legge che vi costringa a rimanere sposati nel caso in cui non lo vogliate più. Presupposti della separazione sono infatti l’intollerabilità della convivenza e il pregiudizio per i figli: in queste ipotesi, anche se vostro marito o vostra moglie non vorrebbe separarsi, non può impedirvelo. Avrete sempre la facoltà di presentare un ricorso giudiziale davanti al Tribunale per chiedere, ed ottenere, la separazione. La soluzione è la separazione giudiziale. Tutto inizia rivolgendovi ad un avvocato che depositerà nel vostro interesse un ricorso in Tribunale, chiedendo al Giudice di pronunciare la separazione alle condizioni che voi ritenete più opportune. Il vostro coniuge, una volta ricevuta la notifica del vostro ricorso e della data dell’udienza fissata dal Tribunale, potrà scegliere se costituirsi, assistito da un avvocato, formulando le proprie richieste oppure non presentarsi. In ogni caso però, al termine del giudizio, il Giudice pronuncerà la separazione personale dei coniugi. Nulla esclude che il vostro coniuge, nonostante inizialmente non voglia concedervi la separazione, una volta rivoltosi al proprio avvocato e capito che non può impedirvi di ottenerla, cambi idea. Questo perché affrontare una procedura di separazione consensuale è più conveniente anche per lui o per lei. Inoltre, nel corso di un procedimento giudiziale, è sempre possibile trovare un accordo, con la conseguenza che la procedura contenziosa si andrà a “consensualizzare” e il Giudice pronuncerà la separazione alle condizioni da voi concordate. Potete quindi stare tranquilli. Se avete deciso di separarvi o di divorziare, sappiate che nulla potrà impedirvelo in quanto è un vostro diritto porre fine, anche dal punto di vista giuridico, a un legame ormai esaurito.
Mario Sanna
Mario Sanna
2025-08-11 19:44:26
Numero di risposte : 27
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Pertanto, il coniuge che intende separarsi, può superare il diniego dell’altro, depositando in Tribunale un ricorso per la separazione giudiziale, con l’assistenza di un Avvocato esperto in diritto di famiglia. Questa è quindi la procedura che si deve incardinare davanti al competente Tribunale, se uno dei due coniugi non vuole concedere la separazione o quando le parti non riescono a raggiungere un accordo in merito. In questo caso, le parti rimetteranno al giudice la decisione in merito ai temi principali, ovvero: l’affido dei figli, il loro collocamento, l’assegnazione della casa famigliare, il mantenimento ordinario e straordinario dei figli e, laddove dovuto, quello del coniuge più debole. La tempistica varia in base al livello di conflittualità dei coniugi, all’eventuale coinvolgimento di assistenti sociali ed all’esperimento di consulenze tecniche. Normalmente, nel corso di una separazione giudiziale, le parti possono, in qualsiasi momento, concludere la procedura con un accordo. In questo caso, gli avvocati richiedono una conversione del rito, da giudiziale a consensuale, ed il Giudice emetterà la sentenza recepente l’accordo raggiunto.
Federica Ferrari
Federica Ferrari
2025-08-07 03:11:17
Numero di risposte : 30
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Per avere la separazione coniugale non occorre il consenso dell’altro coniuge. L’art. 151 c.c. prevede che la separazione possa essere richiesta qualora, anche indipendentemente dalla volontà di uno o entrambi i coniugi, si verifichino fatti tali da rendere intollerabile la prosecuzione della convivenza. A tal fine, secondo la giurisprudenza, rileva anche la mera disaffezione al matrimonio da parte di un solo coniuge tale da rendere incompatibile la convivenza. In altri termini, per avere la separazione basta volerla, anche perché il rapporto coniugale è incoercibile e collegato al perdurante consenso di ciascun coniuge. Non potrò ricorrere alla negoziazione assistita né procedere con un ricorso per separazione consensuale ma dovrò depositare in Tribunale un ricorso per separazione giudiziale, incardinando un procedimento che si concluderà con una sentenza, che dichiarerà la separazione e detterà la disciplina quanto a collocamento dei figli, mantenimento dei figli, affidamento della prole, mantenimento del coniuge e assegnazione della casa coniugale.
Nazzareno Martino
Nazzareno Martino
2025-07-28 15:44:43
Numero di risposte : 29
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La separazione giudiziale, infatti, è quella procedura per la separazione personale di due coniugi che deve essere svolta in Tribunale nel momento in cui non c’è accordo sulle condizioni di separazione oppure proprio quando uno dei due non vuole concederla. Quando la moglie non vuole concedere la separazione per il marito, è comunque possibile procedere depositando in Tribunale un ricorso per la separazione giudiziale con l’assistenza di un Avvocato esperto in diritto di famiglia. Dopo il ricorso e la notifica all’altro coniuge, marito e moglie con i rispettivi Avvocati vengono convocati dal Tribunale, che di solito è quello dell’ultima residenza comune dei coniugi, per partecipare personalmente ad una prima udienza davanti al Presidente. Il Presidente del Tribunale può adottare provvedimenti necessari ed urgenti a tutela del coniuge più debole e dei figli. Successivamente il procedimento continua come una causa ordinaria che si conclude con una sentenza. La tempistica varia anche in base al livello di conflittualità dei coniugi ed a quante prove devono essere valutate dal Giudice.
Michele Palmieri
Michele Palmieri
2025-07-28 12:24:06
Numero di risposte : 34
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Se i coniugi non trovano un accordo sulla separazione, il coniuge che intende separarsi può agire con l’assistenza di un legale e avviare un procedimento di separazione giudiziale. Sarà compito dell’avvocato predisporre il ricorso, depositarlo in Tribunale e poi notificare alla controparte la richiesta di separazione giudiziale con la relativa convocazione dal giudice. Dunque, per rispondere alla domanda iniziale, la separazione si può ottenere anche nel caso in cui vi sia un coniuge che non intende separarsi e, più semplicemente, si disinteressi della cosa non partecipando alla procedura e alle udienze. La separazione giudiziale è una vera e propria causa civile, con i tempi di tali procedure. La durata media potrebbe essere di circa due anni: molto di più di una separazione che dura meno della metà. I dati ISTAT 2018 indicano una grande differenza tra la durata della separazione consensuale e di quella giudiziale: la prima ha una durata media in Italia di 127 giorni, mentre la seconda una di 824 giorni. Peraltro, questi sono dati medi perché le differenze a livello locale possono essere anche maggiori.