Quanto dura un concordato fallimentare?

Gerardo Moretti
2025-08-25 06:00:02
Numero di risposte
: 16
Il concordato fallimentare rappresenta uno strumento giuridico previsto dalla Legge fallimentare il cui obiettivo principale consiste nel soddisfare tutti i creditori della società.
L’art. 128 prevede che il concordato sia approvato dai creditori che rappresentano la maggioranza dei crediti ammessi al voto.
L’omologazione del concordato avviene quando il giudice dispone che il curatore lo comunichi a mezzo posta elettronica certificata al proponente per la richiesta dell’omologazione del concordato e ai creditori dissenzienti e fissa un termine non inferiore ai 15 giorni e non superiore ai 30 giorni per la proposizione di eventuali opposizioni e per il deposito da parte del comitato di una relazione motivata.
L’art. 130 stabilisce che la proposta di concordato diventa efficace nel momento in cui scadono i termini per opporsi all’omologazione.
Il concordato è obbligatorio per tutti i creditori anteriori alla apertura del fallimento, compresi quelli che non hanno presentato domanda di ammissione al passivo.
Dopo l’omologazione del concordato il giudice delegato, il curatore e il comitato dei creditori ne sorvegliano l’adempimento secondo le modalità che sono state stabilite nel decreto di omologazione.
La risoluzione del concordato può essere richiesta da ogni creditore quando le garanzie promesse non vengono costituite o quando il proponente non adempie regolarmente agli obblighi derivanti dal concordato.
La sentenza che dichiara la risoluzione del concordato riapre la procedura di fallimento ed è provvisoriamente esecutiva.
Il concordato fallimentare può durare un tempo variabile a seconda delle modalità di omologazione e delle opposizioni presentate dai creditori.

Raffaele Lombardi
2025-08-25 05:32:42
Numero di risposte
: 21
Le procedure durano mediamente oltre 7 anni.
La fase che richiede maggiore tempo è la liquidazione dei beni.
Solamente il 20 per cento dei piani di concordato è omologato: di questi circa due terzi prevede la liquidazione dell’impresa e un quinto si conclude con un fallimento.
Dopo la riforma del 2012 sono aumentati sia le richieste di concordato sia il numero di piani omologati;
dopo quelle del 2013 e del 2015 è invece diminuito il ricorso alle procedure.

Antonina Martino
2025-08-25 05:16:44
Numero di risposte
: 11
La procedura concorsuale prevedeva il soddisfacimento del ceto creditorio entro 48 mesi dall'omologazione del concordato.
Al termine dei 48 mesi, il compendio mobiliare ed immobiliare residuo risultava sufficiente a garantire ai chirografari una liquidità pari a circa il 25%.
Decorso inutilmente anche il predetto termine, il GD emette un provvedimento di ripresa dell'attività liquidatoria, disponendo che il liquidatore prosegua nelle vendite e nella riscossione dei crediti secondo il programma concordatario fino ad allora seguito.
Il concordato preventivo omologato è stato eseguito secondo le modalità previste nel decreto di omologa e secondo il piano.
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