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Cosa regola il diritto della navigazione?

Rosa Rizzi
Rosa Rizzi
2025-09-29 21:36:49
Numero di risposte : 23
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Il codice della navigazione italiano regolamenta e disciplina la navigazione, marittima, interna ed aerea, nelle acque territoriali e nello spazio aereo sotto la sovranità della Repubblica Italiana. In esso il principio della deroga di una legge speciale anteriore a una legge ordinaria successiva; questo comporta che le norme relative alla navigazione venivano trattate con un regime di specialità e che prevalgono nei confronti di disposizioni del codice civile. Il codice della navigazione è stato da ultimo incisivamente modificato, per la parte aerea, dal decreto legislativo 9 maggio 2005 n. 96 e dal decreto legislativo 5 marzo 2006 n.151. Il codice è diviso in disposizioni preliminari e 4 parti, nello specifico: Navigazione marittima e interna; Navigazione aerea; Disposizioni penali e disciplinari; Disposizioni transitorie e complementari.
Emilia Montanari
Emilia Montanari
2025-09-19 20:50:47
Numero di risposte : 20
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Il Diritto della Navigazione regola la navigazione marittima, interna e aerea, escludendo navi militari e simili. Il Diritto della Navigazione possiede autonomia giuridica, scientifica e legislativa, diviso in diritto pubblico e privato. Il codice del Diritto della Navigazione è strutturato in quattro parti, riguardanti diversi aspetti della navigazione. Il Diritto della Navigazione è la parte dell'ordinamento giuridico che disciplina il fenomeno della navigazione per mare, per acque interne e per aria. Il codice appartiene alle fonti del diritto, cioè agli atti o fatti che danno origine alle norme che compongono l'ordinamento giuridico italiano. Le norme del diritto della navigazione non si applicano su navi militari, polizia di dogana, navi idrografiche e a tutte quelle della Marina Militare. E' suddiviso in quattro parti: -navigazione marittima ed interna. -navigazione aerea. -disposizioni penali e disciplinari. -disposizioni transitoria e complimentari.
Zelida Ferrari
Zelida Ferrari
2025-09-10 06:10:46
Numero di risposte : 15
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Il Diritto della Navigazione è disciplinato dall’ordinamento giuridico italiano e regolamenta il fenomeno della navigazione per mare, per acque interne e per aria con l’esclusione della navigazione militare e nello spazio extra atmosferico mediante satelliti. Detta disciplina ha ad oggetto i rapporti economici e sociali attinenti all’impiego della nave e dell’aeromobile, in relazione alla loro destinazione, con particolare riguardo al soddisfacimento proprio dell’esercente e ad un’attenzione particolare all’incidenza del rischio.
Manfredi Sala
Manfredi Sala
2025-09-10 05:06:11
Numero di risposte : 25
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Il diritto della navigazione, o diritto marittimo, è la branca del diritto costituita dall'insieme di norme che disciplinano la navigazione marittima ed aerea, di tipo commerciale e non commerciale. Il diritto della navigazione è considerato in Italia autonomo dal punto di vista legislativo, poiché la materia è disciplinata dal Codice della navigazione approvato con il regio decreto n. 327 del 30 marzo 1942 e successivamente novellato, per quanto concerne la parte aerea, dal decreto legislativo 96/2005 e dal decreto legislativo 151/2006. Le Repubbliche marinare nel Medioevo elaborarono propri codici marittimi. In ordine cronologico, produssero: la Repubblica di Amalfi le Tavole amalfitane (XI secolo); il Ducato di Gaeta parte degli Statuti di Gaeta (1356); la Repubblica di Noli gli Statuti di Noli (XII secolo); la Repubblica di Pisa il Constitutum usus (1160) e il Breve curia maris (1297); la Repubblica di Venezia il Capitulare nauticum (1225); la Repubblica di Ragusa gli ultimi due volumi del Liber statutorum (1272); la Repubblica di Ancona gli Statuti del mare (1387); la Repubblica di Genova le Regulae et ordinamenta officii gazariae (1441). Inoltre, per la loro antichità, si devono segnalare gli Ordinamenta maris di Trani del 1063. Il diritto del mare, che è una branca del diritto internazionale e disciplina i diritti e i doveri degli Stati in ambienti marittimi, e questioni come le rivendicazioni sui minerali marini, la giurisdizione delle acque costiere e le relazioni marittime tra gli Stati. Va distinto dal diritto del mare.