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Cosa succede se non si fa l'accettazione dell'eredità?

Federica Leone
Federica Leone
2025-10-01 10:43:00
Numero di risposte : 24
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Scaduti i 10 anni, non si può più accettare l’eredità e quindi si perde ogni diritto sui beni del defunto, ma anche ogni responsabilità per i debiti da quest’ultimo lasciati. Chi non fa l’accettazione dell’eredità entro 10 anni si considera rinunciatario anche senza aver manifestato espressamente una manifestazione di volontà. Egli non potrà neanche revocare tale scelta: difatti, dopo 10 anni si prescrive il diritto ad accettare l’eredità e non rivive più. La rinuncia può essere sia espressa sia tacita. È anche accettazione tacita il prelievo dei soldi dal conto del defunto o l’esercizio del diritto di voto all’assemblea del condominio della casa del defunto.
Genziana Ferrari
Genziana Ferrari
2025-09-19 16:32:06
Numero di risposte : 20
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Se il potenziale erede è in possesso di uno o più beni che appartenevano al defunto ha solo tre mesi di tempo, dopo la morte, per decidere. Trascorso tale termine senza che l'inventario sia stato compiuto, il chiamato all'eredità è considerato erede puro e semplice. Una volta compiuto l'inventario, il chiamato che non ha ancora dichiarato di accettare l’eredità con beneficio di inventario ha quaranta giorni dal compimento dell'inventario per deliberare se accetta o rinunzia all'eredità, e trascorso questo termine senza che abbia deliberato, è considerato erede puro e semplice. Secondo il più recente orientamento della Corte di Cassazione il chiamato all’eredità che è nel possesso dei beni ereditari deve necessariamente fare l’inventario anche se intende rinunciare all’eredità prima del decorso dei tre mesi dall’apertura della successione. Secondo questa interpretazione, il chiamato all’eredità che è a qualunque titolo nel possesso di beni ereditari, anche se ha già deciso di rinunciare all’eredità, dovrebbe prima fare l’inventario e poi formalizzare la rinuncia, il tutto entro tre mesi dall’apertura della successione. La mancanza dell'inventario, nei termini prescritti dalla legge, comporta che il chiamato vada considerato erede puro e semplice e che lo stesso, quindi, perda non solo la facoltà di accettare l’eredità con beneficio dell'inventario, ma anche quella di rinunciare alla stessa.
Andrea Longo
Andrea Longo
2025-09-19 14:36:12
Numero di risposte : 24
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Se non si effettua l'accettazione dell'eredità, si possono verificare conseguenze legate alla successione e alla proprietà degli immobili ereditati. L'articolo 476 del Codice Civile dichiara che l'accettazione è tacita quando il chiamato all'eredità compie un atto che presuppone necessariamente la sua volontà di accettare e che non avrebbe il diritto di fare se non nella qualità di erede. Per vendere un immobile ereditato è necessario aver presentato all'agenzia delle entrate la successione. La regola generale stabilisce che l'accettazione deve avvenire entro 10 anni dall'apertura della successione.
Assunta Lombardi
Assunta Lombardi
2025-09-19 13:56:46
Numero di risposte : 24
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Se non si fa l'accettazione dell'eredità, il diritto di accettazione si prescrive in dieci anni dal giorno di apertura della successione. L'accettazione presunta si verifica quando il chiamato è nel possesso dei beni ereditari e non provvede a redigere l’inventario nel termine di tre mesi dal giorno dell’apertura della successione o dalla notizia della devoluta eredità. Il chiamato che dopo aver compiuto l’inventario non dichiari di accettare l’eredità con beneficio di inventario nel termine di quaranta giorni, è considerato erede puro e semplice. In caso di accettazione pura e semplice, il patrimonio del defunto si “fonde” con il patrimonio dell’erede e diventa un tutt’uno, quindi l’erede potrà essere tenuto a pagare i debiti del defunto anche ricorrendo alle proprie disponibilità personali. L’accettazione con beneficio d’inventario consente di tenere distinti il patrimonio del defunto e quello dell’erede, quindi l’erede non potrà essere tenuto a pagare i debiti del defunto oltre quanto abbia ricevuto per effetto della successione.