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Erede universale: chi è?

Renzo Ricci
Renzo Ricci
2025-07-14 03:49:10
Numero di risposte : 7
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È erede testamentario il soggetto che sia stato chiamato alla successione in base ad un’esplicita designazione contenuta nel testamento del defunto. È erede legittimo il soggetto che, qualora non vi sia testamento ovvero qualora il testamento disponga soltanto di alcuni beni ereditari, raccolga l’eredità in base ad una diretta chiamata di legge. In mancanza di parenti, l’eredità si devolve allo Stato. L’erede apparente è colui che possiede i beni ereditari come erede, mentre, in realtà, tale non è o perché non ha alcun titolo per adire l’eredità, o perché il titolo in base a cui ha adito l’eredità è reso inefficace dall’esistenza del prevalente titolo di un altro soggetto. Per erede fiduciario si intende il soggetto che sia stato istituito erede e che abbia ricevuto dal testatore l’incarico di devolvere l’eredità ad un’altra persona. L’erede è il soggetto che, alla morte di un altro soggetto, gli succede a titolo universale, in quanto subentra in tutti, o in una quota di tutti, i rapporti giuridici attivi e passivi che facevano capo al defunto.
Ugo Ferraro
Ugo Ferraro
2025-07-02 10:50:09
Numero di risposte : 10
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Romolo Bianco
Romolo Bianco
2025-06-24 13:07:15
Numero di risposte : 9
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Un erede, nel diritto civile, indica colui che abbia accettato la chiamata all'eredità di una persona deceduta, che si determini per legge o per testamento, con il conseguente subentro dell'erede - per intero o per quota - nel patrimonio del defunto, composto non solo da beni o crediti, ma anche nei debiti del defunto. La definizione di "erede universale" distingue, pertanto, l'erede dal legatario: ossia da quel soggetto che, per testamento o per legge, riceve esclusivamente uno o più specifici beni, senza subentrare nei debiti del defunto. L'erede risponde di tutti i debiti facenti capo al de cuius anche ultra vires hereditatis, di là dall'attivo. L'erede, invece, succedendo al testatore in tutti i rapporti giuridici attivi e passivi, o in una quota di essi, in qualità di successore o erede universale, risponde dei debiti del defunto anche con il proprio patrimonio, a meno che non abbia accettato l'eredità con beneficio d'inventario. Sono capaci di succedere coloro che al momento dell'apertura della successione sono nati o sono stati concepiti. L'erede legittimo o ab intestato è la persona che, in forza di legge, eredita i beni del defunto in virtù delle disposizioni sulla "successione legittima". Ex art. 565 c.c. sono eredi legittimi il coniuge, i discendenti, gli ascendenti, i collaterali, gli altri parenti e lo Stato.
Karim Romano
Karim Romano
2025-06-24 12:28:17
Numero di risposte : 9
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Chi riceve l'intero patrimonio del defunto o una quota di tale patrimonio si dice successore a titolo universale o erede. Il primo ha ricevuto l'eredità del de cuius. L'erede subentra nell'universalità del patrimonio del de cuius o in una quota di esso. L'erede è obbligato a pagarli. Il patrimonio del defunto e quello dell'erede diventano un tutt'uno. L'erede invece risponde dei debiti anche se il loro valore è superiore al valore delle attività che compongono il patrimonio ereditario.
Giovanni Serra
Giovanni Serra
2025-06-24 10:45:28
Numero di risposte : 8
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L’erede universale è colui che eredita l’intero patrimonio del defunto o parte di esso, cioè sia i beni che i crediti e i debiti. La ricezione dei beni si chiama successione e può essere legittima, se avviene per disposizione di legge, o testamentaria, se l’eredità viene divisa in seguito ad una volontà espressa dal defunto tramite testamento. È importante distinguere tra erede unico o universale e legatario che è colui che eredita un determinato bene. In quest’ultimo caso la successione si definisce legato ed è opportuno precisare che a volte ci può essere confusione tra i due tipi di successione e che per chiarire tale situazione contano le reali volontà testamentarie. L’art. 588 chiarisce in merito che si tratta di successione a titolo universale quando un soggetto subentra nell’universalità dei beni che costituiscono il patrimonio del defunto o di una quota di essi.
Timoteo Moretti
Timoteo Moretti
2025-06-24 08:38:01
Numero di risposte : 8
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Giuridicamente parlando, è definito erede colui che è chiamato a succedere nell’universalità dei beni o in una parte di essi. L’erede, accettando sia i beni che i debiti, risponde di quest’ultimi anche con il proprio patrimonio. Erede legittimo è l’erede diretto nel qual caso non vi sia testamento. Per legge sono: il coniuge, i discendenti, gli ascendenti, i collaterali, gli altri parenti entro il sesto grado altrimenti eredita lo stato. È bene ricordare che il de cuius non può destinare l’intero patrimonio ad un solo erede escludendo gli altri eredi legittimi, può solo destinargli un terzo dell’intero.
Tristano Silvestri
Tristano Silvestri
2025-06-24 08:33:14
Numero di risposte : 11
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L’erede universale è il soggetto che subentra senza concorrere con altri eredi nel patrimonio del defunto. Essere erede universale significa quindi subentrare integralmente in tutte le posizioni giuridiche, attive e passive, trasmissibili in via successoria appartenute al defunto. In altri termini, vuol dire acquisire in via esclusiva tutto il patrimonio ereditario, ivi compresi gli eventuali debiti trasmissibili iure hereditatis. L’erede universale è colui che subentra nell’intero patrimonio ereditario. La qualità di erede, a differenza di quanto previsto in tema di legati, non si acquista automaticamente all’apertura della successione, ma richiede un atto di accettazione, espresso o tacito che sia. Per acquisire la status di erede universale non è sufficiente la designazione all’interno di un testamento ma è necessario che il soggetto chiamato accetti, espressamente o tacitamente, l’eredità. La scelta spetta sempre e solo al testatore e in mancanza di testamento viene individuata dalla legge. La nomina dell’erede può essere effettuata attraverso tutte le tipologie di testamento ammesse dal nostro ordinamento. Ciò che conta, ai sensi dell’art. 628 c.c., è che il soggetto nominato sia determinato o facilmente determinabile. In linea generale, gli eredi si designano indicandone il nome ed il cognome ma è altrettanto valido utilizzare formule equipollenti inequivocabili. Ciò che conta, in definitiva, non sono le formule o le parole utilizzate, ma il fatto che da queste si individui con certezza la persona designata erede dal testatore.