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Chi può ereditare tutto: requisiti?

Renata Monti
Renata Monti
2025-07-08 21:27:13
Numero di risposte : 5
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L'erede universale può essere nominato sostanzialmente in due modi: ex lege o tramite il testamento. Nel primo caso è la legge a stabilire come il patrimonio di una persona debba essere suddiviso tra i vari eredi che ne hanno diritto o a chi debba essere affidato l'intero patrimonio nel caso di erede universale. Nel secondo caso è la persona stessa che, prima della propria morte, redige un testamento nel quale designa i propri eredi e detta come essi devono spartirsi il suo patrimonio. Una seconda possibilità è invece quella di recarsi da un notaio insieme a due testimoni al fine di costituire un testamento pubblico. In caso di successione ex lege il coniuge diventa infatti automaticamente erede universale solo nel caso in cui non vi siano figli, ascendenti, o collaterali superstiti. Per essere erede universale il coniuge deve essere il solo rimasto dei legittimari. Si definisce legittimo colui che viene considerato erede in base alla legge vigente, in mancanza di disposizioni differenti. Di norma rientrano in questa definizione i parenti più stretti della persona defunta, come il coniuge e i figli.
Miriana Martinelli
Miriana Martinelli
2025-06-25 15:56:19
Numero di risposte : 7
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L’erede universale è il soggetto designato dal “de cuius”, ossia il testatore, prima di morire ad ereditare tutto il suo patrimonio e di conseguenza in tutte le situazioni attive, ma anche in quelle passive aperte dal defunto. Per acquisire questo status non è sufficiente la designazione all’interno di un testamento ma è necessario che il soggetto chiamato accetti, espressamente o tacitamente, l’eredità come cita l’ art. 459 c.c. : “L’eredità si acquista con l’ accettazione. Il testatore può nominare in sede di testamento l’erede universale a suo piacimento, ma deve tenere in considerazione anche le cosiddette quote di legittima. La quota di legittima è quella porzione di eredità che spetta per legge a determinati soggetti denominati eredi legittimari che sono, come previsto dal codice civile: I figli; Il coniuge; I genitori. Una volta attribuite le quote di legittima, la restante quota del proprio patrimonio potrà essere attribuita all’erede universale. Le disposizioni testamentarie, qualunque sia l’espressione o la denominazione usata dal testatore, sono a titolo universale e quindi l’erede istituito subentra sia nei crediti che nei debiti del testatore.
Laura Rossi
Laura Rossi
2025-06-25 15:45:54
Numero di risposte : 10
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L’erede universale è la persona che viene designata a ereditare tutti i beni del defunto. La nomina dell’erede universale può avvenire secondo due diverse modalità: ex lege, ovvero quando è la legge a stabilire come il patrimonio di una persona debba essere suddiviso tra i vari eredi; testamentaria, ovvero quando è la persona stessa che, prima della propria morte, redige un testamento nel quale designa i propri eredi e come devono suddividersi il patrimonio. È colui che viene considerato erede sulla base della legge, in mancanza di disposizioni differenti. Di norma si tratta dei parenti più stretti della persona defunta, come il coniuge e i figli; È la persona che non è stata esplicitamente nominata dal defunto, ma che per legge è comunque tenuta a ricevere una quota del suo patrimonio;
Karim Romano
Karim Romano
2025-06-25 15:34:49
Numero di risposte : 9
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L’erede universale è il soggetto designato dal de cuius affinché erediti tutto il compendio ereditario da questo lasciato. L’erede universale può essere investito di tale qualifica per legge – solo nel momento in cui non ci sia il concorso di altri chiamati – ovvero per testamento, ossia nel caso in cui il testatore istituisca lo stesso quale erede universale a mezzo di testamento. In caso di successione ex lege (senza testamento) il coniuge diventa erede universale nel caso in cui non ci siano figli, ascendenti, collaterali nonché altri parenti entro il sesto grado di parentela. In caso di successione regolata con testamento occorre che il coniuge sia il solo rimasto dei legittimari e quindi che non vi siano figli e, in assenza dei figli, gli ascendenti. La soluzione più semplice è quella di procedere alla redazione di un testamento olografo e procedere al deposito formale presso un notaio.
Kris Colombo
Kris Colombo
2025-06-25 14:25:39
Numero di risposte : 9
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Per acquisire la status di erede universale non è sufficiente la designazione all’interno di un testamento ma è necessario che il soggetto chiamato accetti, espressamente o tacitamente, l’eredità. La qualità di erede, a differenza di quanto previsto in tema di legati, non si acquista automaticamente all’apertura della successione, ma richiede un atto di accettazione, espresso o tacito che sia. L’erede universale è colui che subentra nell’intero patrimonio ereditario. Al momento della nomina dell’erede universale o in caso di nomina di più eredi, il testatore deve tenere in considerazione anche le quote di legittima. La quota di legittima è quella porzione di eredità che spetta per legge a determinati soggetti denominati eredi necessari o legittimari. Secondo quanto previsto dal codice civile sono eredi necessari: i figli, il coniuge, i genitori. Le quote di legittima variano in funzione del numero e tipologia di eredi necessari. Una volta attribuite le quote di legittima, si potrà liberamente disporre tramite testamento olografo, pubblico ecc. della restante quota del proprio patrimonio che potrà essere attribuirla anche a soggetti estranei non facenti parte del nucleo familiare. Ciò che conta, ai sensi dell’art. 628 c.c., è che il soggetto nominato sia determinato o facilmente determinabile. In caso contrario, la disposizione che individua un erede in modo da non poter essere determinato è affetta da nullità. In linea generale, gli eredi si designano indicandone il nome ed il cognome ma è altrettanto valido utilizzare formule equipollenti inequivocabili. Ad esempio, è valida la disposizione con cui il testatore dichiari di nominare erede universale il proprio figlio. Ciò che conta, in definitiva, non sono le formule o le parole utilizzate, ma il fatto che da queste si individui con certezza la persona designata erede dal testatore.