Pensione di reversibilità con separazione dei beni?

Isabel Battaglia
2025-06-11 12:36:24
Numero di risposte: 9
La pensione del titolare dell'assegno o del lavoratore che ha maturato il diritto a pensione, spetta anche al coniuge separato o divorziato, con alcune specificazioni.
Hanno accesso infatti, oltre al coniuge e alla parte unita civilmente, il coniuge separato.
Nel caso in cui il dante causa abbia contratto nuovo matrimonio dopo il divorzio, le quote spettanti al coniuge superstite e al coniuge divorziato sono stabilite con sentenza dal tribunale.
Il coniuge separato - anche se con addebito o per colpa senza diritto agli alimenti - è equiparato sotto ogni profilo al coniuge superstite, in favore del quale opera la presunzione della vivenza a carico del dante causa al momento della morte di quest’ultimo, e pertanto ha diritto alla pensione ai superstiti.
Il diritto del coniuge divorziato alla pensione di reversibilità presuppone che il richiedente al momento della morte dell’ex coniuge sia titolare dell’assegno di divorzio giudizialmente riconosciuto.
Se l’ex coniuge prima del decesso ha contratto nuovo matrimonio - e quindi il coniuge divorziato concorre nel diritto alla reversibilità con il coniuge superstite - competerà unicamente al tribunale attribuire due diverse quote di pensione, tenendo conto della durata dei rispettivi periodi di matrimonio.

Piccarda Serra
2025-06-04 07:52:09
Numero di risposte: 5
Optando per questo regime patrimoniale, i coniugi rimangono titolari esclusivi di ciò che hanno acquistato dopo il matrimonio, senza che la scelta influisca né sulla pensione di reversibilità, né sulle logiche dell’eredità.
La separazione dei beni non comporta inoltre penalizzazione sulla pensione di reversibilità nel caso in cui un membro della coppia dovesse venire a mancare.
Stesso discorso per l’eredità, le cui dinamiche non sono influenzate dal regime patrimoniale scelto.

Giuliana Rossetti
2025-05-29 01:53:27
Numero di risposte: 4
La pensione di reversibilità va riconosciuta anche in favore del coniuge legalmente separato per colpa o con addebito, che va equiparato sotto ogni profilo al coniuge superstite, separato o non, in favore del quale opera la presunzione legale di vivenza a carico del lavoratore al momento della morte.
Non è più giustificabile il diniego, al coniuge cui fosse stata addebitata la separazione, di una tutela che assicuri la continuità dei mezzi di sostentamento che il defunto coniuge sarebbe stato tenuto a fornirgli.
La Corte Costituzionale ha giustificato la propria posizione anche con considerazioni legate alla necessità di assicurare la continuità dei mezzi di sostentamento che in caso di bisogno il defunto coniuge sarebbe stato tenuto a fornire all’altro coniuge separato per colpa o con addebito, mentre non sono indicate condizioni ulteriori, rispetto a quelle valevoli per il coniuge non separato per colpa, ai fini della fruizione della pensione.
Ad ambedue le situazioni è quindi applicabile l’art. 22 della L. n. 903/65, il quale non richiede, quale requisito per ottenere la pensione di reversibilità, la vivenza a carico al momento del decesso del coniuge e lo stato di bisogno, ma unicamente l’esistenza del rapporto coniugale col coniuge defunto pensionato o assicurato.
La ratio della tutela previdenziale sottesa alla legge citata è rappresentata dall’intento di porre il coniuge superstite al riparo dall’eventualità dello stato di bisogno, senza che tale stato di bisogno divenga concreto presupposto e condizione della tutela medesima.

Fausto Lombardi
2025-05-18 12:39:44
Numero di risposte: 7
Anche in caso di separazione dei beni il coniuge superstite ha diritto alla pensione ai superstiti, sia che si tratti di pensione indiretta che di reversibilità.
La separazione dei beni influisce sul diritto alla pensione di reversibilità? No, il regime di separazione dei beni non condiziona il diritto del coniuge superstite alla pensione di reversibilità.
Tale trattamento previdenziale è garantito al coniuge superstite in virtù del vincolo coniugale e della solidarietà che ne deriva, indipendentemente dal regime patrimoniale adottato durante il matrimonio.
La pensione di reversibilità è riconosciuta anche al coniuge superstite che rinunci all’eredità.
I requisiti sono gli stessi previsti per tutti i coniugi superstiti, indipendentemente dal regime patrimoniale.
In particolare è necessario: essere sposati o, se separati, non aver ottenuto l’addebito; non essere divorziati; che il defunto abbia maturato i parametri contributivi previsti per la pensione di vecchiaia o di anzianità.

Cinzia Bellini
2025-05-08 14:17:59
Numero di risposte: 8
La separazione dei beni non influisce sul diritto alla pensione di reversibilità del coniuge superstite.
In caso di morte di uno dei coniugi, l’altro ha comunque diritto alla pensione di reversibilità, indipendentemente dal regime patrimoniale scelto.
La separazione dei beni permette a ciascun coniuge di mantenere la proprietà esclusiva dei propri beni, sia quelli posseduti prima del matrimonio che quelli acquistati successivamente.
Con la separazione dei beni, ogni coniuge mantiene la proprietà esclusiva del proprio patrimonio individuale, compresi i beni mobili ed immobili ed il denaro acquisiti durante il matrimonio.
La separazione dei beni non altera i diritti ereditari del coniuge superstite, ma può influire sulla gestione e sulla distribuzione del patrimonio.
In caso di morte, il patrimonio del defunto viene diviso tra gli eredi legittimi, che includono il coniuge superstite e, se presenti, i figli.

Gerardo Costa
2025-05-08 11:49:24
Numero di risposte: 4
Il regime patrimoniale scelto dai coniugi non incide sul diritto alla pensione di reversibilità, nè, peraltro, sulla successione. Quindi sua moglie avrà diritto alla reversibilità, oltre che, ovviamente, a ereditare i beni intestati a suo nome.

Dino Ferraro
2025-05-08 10:53:47
Numero di risposte: 5
Il diritto alla pensione di reversibilità è un tema cruciale per molti coniugi che hanno scelto il regime di separazione dei beni.
La normativa è chiara: il regime patrimoniale non incide su questo diritto.
Il coniuge superstite ha diritto alla pensione ai superstiti, senza alcun riferimento al regime patrimoniale.
La giurisprudenza ha ribadito che il coniuge separato con addebito mantiene il diritto alla pensione di reversibilità.
La rinuncia all’eredità non pregiudica il diritto alla pensione, poiché questa non rientra nell’asse ereditario.
Il coniuge divorziato può ottenere la pensione di reversibilità solo se titolare di assegno divorzile, non risposato e se i contributi del defunto furono versati prima della sentenza di divorzio.
Il regime di separazione dei beni non ha alcun impatto sul diritto alla pensione di reversibilità.
Questo diritto si basa esclusivamente sul vincolo matrimoniale, indipendentemente dalla gestione del patrimonio durante il matrimonio.
Sì, il regime di separazione dei beni non influisce sul diritto alla pensione di reversibilità.
Questo diritto spetta al coniuge superstite in base al vincolo matrimoniale.
Sì, anche il coniuge separato ha diritto alla pensione di reversibilità, salvo il di separazione con addebito.
Sì, ma solo se percepisce un assegno divorzile, non si è risposato e il defunto aveva già versato contributi prima del divorzio.
Hanno diritto: coniuge superstite, figli minorenni, studenti o inabili, nipoti a carico e conviventi, genitori ultrasessantacinquenni a carico, fratelli e sorelle inabili a carico.
La domanda va presentata all’INPS tramite portale INPS, patronati o CAF per assistenza, numero verde INPS.
Se il coniuge superstite si risposa, perde il diritto alla pensione di reversibilità.
Il coniuge superstite deve soddisfare questi requisiti: essere sposato con il defunto al momento della morte, se separato, non aver ricevuto addebito di colpa, non essere divorziato, il defunto deve aver maturato i contributi necessari per la pensione.
Il regime patrimoniale di separazione dei beni non influisce in alcun modo su questi criteri.
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