Comunione dei beni: cosa eredita la moglie?

Soriana Morelli
2025-06-19 12:10:11
Numero di risposte: 5
Nella separazione dei beni, ciascun coniuge mantiene una posizione patrimoniale indipendente, eccezion fatta per i diritti di successione.
Il regime patrimoniale della coppia, infatti, non va a influire sui diritti ereditari.
Ha però rilevanza nel momento in cui vada stabilito il patrimonio che rientri nella successione.
In caso di morte, i beni del coniuge defunto che erano in comunione legale verranno ripartiti nell’asse ereditario considerandoli solo al 50%, poiché la parte restante continuerà ad appartenere al superstite.
Solo i beni personali del defunto, non rientrando nella comunione legale, verranno ripartiti tra gli eredi calcolandoli al 100%.
I beni personali annoverano quei beni posseduti prima del matrimonio o acquisiti per donazione e successione, così come quelli necessari all’esercizio della professione, o altri dettagliatamente specificati.
Al contrario, nel regime di separazione cadrà in successione l’intero patrimonio del defunto, che sarà divisibile al 100% tra gli eredi.

Orfeo Lombardo
2025-06-07 10:17:55
Numero di risposte: 5
La successione è l’atto mediante il quale si trasferiscono i rapporti giuridici attivi e passivi dal soggetto defunto agli eredi, e si apre nel momento del decesso del de cuius. In mancanza di diversa convenzione, il regime legale dei rapporti patrimoniali tra i coniugi è la comunione dei beni. Alla morte di uno dei due coniugi il matrimonio si scioglie e con esso anche la comunione. Le attività intestate unicamente al de cuius, si dichiarano per intero in successione, anche se i coniugi erano in regime di comunione dei beni, salvo che il coniuge superstite dimostri l’esistenza dei presupposti che consentono di applicare la comunione legale differita. La circolare n. 53 del 6 dicembre 1989 aveva già precisato che non può ritenersi facente parte della comunione legale il conto corrente intestato al solo de cuius e, conseguentemente, questo deve cadere in successione per l’intero importo, e non soltanto per la metà della somma depositata. La stessa Corte di Cassazione con la sentenza n. 4393 del 2011 ha statuito che anche il saldo attivo di un conto corrente bancario, intestato, in regime di comunione legale dei beni, soltanto ad uno dei coniugi, e nel quale siano affluiti proventi dell’attività svolta dallo stesso, deve considerarsi facente parte della comunione legale dei beni al momento del decesso dell’intestatario stesso, con la precisazione che “lo scioglimento attribuisce al coniuge superstite il diritto al riconoscimento di una contitolarità propria sulla comunione e, attesa la presunzione di parità delle quote, un diritto proprio, e non ereditario, sulla metà dei frutti e dei proventi residui, persino anche nelle ipotesi in cui essi fossero stati esclusivi del coniuge defunto”. In conclusione, salvo prova contraria, ai fini della determinazione dell’imposta di successione, deve essere considerato l’intero importo del saldo del conto corrente intestato al defunto a meno che il coniuge superstite non dimostri che ci siano i termini per applicare la comunione legale differita.

Sarita Vitali
2025-06-04 16:27:46
Numero di risposte: 5
Il coniuge superstite ha diritto alla metà di tali beni, sia essa contitolarità o metà del valore.
La natura obbligatoria viene mantenuta, senza alcun distinguo, anche per i beni di cui all’art. 177 lett. b) e c).
Ricordiamo che, ai fini fiscali, l’orientamento dell’Agenzia Entrate è quello per cui il bene personale va dichiarato per intero, salvo che sia data la prova di bene suscettibile di formare oggetto di comunione de residuo.
In virtù della sua natura di credito per 1/2, il bene personale andrebbe comunque dichiarato per intero, salvo poi inserire in dichiarazione come passività la metà del suo importo.
Il coniuge superstite ha diritto alla metà di tali beni, sia essa contitolarità o metà del valore.

Teseo Bianchi
2025-05-28 07:08:50
Numero di risposte: 9
Il coniuge superstite ha diritto alla metà dei beni comuni acquistati durante il matrimonio.
Se la comunione dei beni è stata costituita per legge, il coniuge superstite aggiunge alla sua metà il restante 50% del patrimonio totale.
La restante metà dei beni comuni viene suddivisa tra gli eredi, che possono essere i figli, i genitori, i fratelli e le sorelle, a seconda della situazione familiare.
I beni esclusi dalla comunione dei beni, come quelli di proprietà esclusiva di ciascun coniuge prima del matrimonio o ottenuti per donazione o successione, non fanno parte dell'eredità soggetta alla divisione.
Solo coniuge: se non ci sono figli, ascendenti o fratelli/sorelle, l'intera eredità va al coniuge superstite, anche se separato senza addebito.
Se c'era comunione dei beni, il coniuge aggiunge alla sua metà il restante 50% del patrimonio.
Ha anche il diritto di abitare nella casa familiare e utilizzare gli arredi.
Concorso tra figli e coniuge: se sono presenti sia figli che coniuge superstite, concorrendo un figlio, spettano ad entrambi parti uguali.
Ognuna di queste è pari ad ½ del totale, mente il concorso con due o più figli attribuisce al coniuge 1/3 dell’eredità e i restanti 2/3 suddivisi in parti uguali tra tutti i figli.
Coniuge separatoha diritto alla stessa quota del coniuge superstite, purché non gli sia stata addebitata la separazione.
Se il coniuge sopravvive senza figli, ascendenti o parenti collaterali, eredita l'intera quota.
Se ci sono figli, il coniuge divide l'eredità con loro.
Se non ci sono figli, ma ci sono ascendenti, fratelli o sorelle, il coniuge riceve una quota inferiore.
Il coniuge superstite ha diritto alla metà dei beni comuni acquistati durante il matrimonio.
Se la comunione dei beni è stata costituita per legge, il coniuge superstite aggiunge alla sua metà il restante 50% del patrimonio totale.

Emanuela Monti
2025-05-19 23:29:14
Numero di risposte: 9
Affinché la moglie risulti meglio tutelata, si dovrebbe preferire il regime di comunione dei beni. In questo modo, alla morte del marito, le spetterebbero di diritto 300'000 franchi e dovrebbe dividere con i figli solo i restanti 300'000 franchi. Riceverà dunque 450'000 franchi.
Inoltre, i coniugi possono stabilire mediante convenzione matrimoniale che tutti i beni vengano assegnati al partner superstite. In questo esempio, i figli hanno tuttavia diritto alle porzioni legittime per un ammontare pari a 75'000 franchi.
Con la comunione dei beni, l’intero patrimonio rientra in pratica nei cosiddetti beni comuni, che appartengono a entrambi i coniugi – metà ciascuno. Fanno eccezione solo gli effetti personali e i diritti alla riparazione morale.

Violante Guerra
2025-05-09 11:29:23
Numero di risposte: 3
La successione dei beni tra i coniugi in comunione dei beni non sempre è scontata come potrebbe sembrare. Il problema maggiore, il più delle volte, è che il superstite non conosce neppure quali siano i suoi diritti e non sa come fare a poterli vantare. È bene sottolineare che nel momento in cui si apre la successione, quando tra i coniugi c’è la comunione dei beni, alcuni di questi vi entrano immediatamente, mentre altri rimangono beni personali del coniuge che li ha acquistati. I beni personali del coniuge che è mancato entrano in successione per metà. Il caso più comune si ha quando i coniugi erano in regime di comunione dei beni: tutti gli averi del defunto sono già, per la metà, di proprietà dell’altro coniuge. Il restante 50% viene suddiviso in diverso modo, a seconda del fatto che i figli, o anche il singolo defunto, abbiano dei figli. Se invece non ci sono figli il coniuge riceverà tutti i beni della persona deceduta, che diventeranno di sua proprietà. Al coniuge spettano anche dei particolari bonus, che dovrebbero permettergli di trascorrere la vecchiaia in serenità. Al coniuge spetta comunque la metà dei beni, nel caso siano presenti due o più figli i due terzi dell’eredità saranno assegnati secondo la legge, solo il restante terzo seguirà i voleri indicati nel testamento.

Maddalena Gatti
2025-05-09 09:28:00
Numero di risposte: 5
In mancanza di figli, ascendenti e fratelli/sorelle spetta tutta l’eredità al coniuge superstite, anche se separato, purché senza addebito.
Se i coniugi si trovavano in comunione dei beni, lo stato di comunione si scioglie e il coniuge superstite aggiunge alla sua metà il restante 50% del patrimonio totale.
Al coniuge superstite, inoltre, spetta anche il diritto di abitazione della casa familiare e l’uso di tutti gli arredi presenti.
Concorso tra figli e coniuge, se sono presenti sia figli che coniuge superstite, concorrendo con un figlio, spettano ad entrambi parti uguali.
Ognuna di queste è pari ad 1/2 del totale, mentre il concorso con due o più figli attribuisce al coniuge 1/3 dell’eredità e i restanti 2/3 suddivisi in parti uguali tra tutti i figli.
Concorso tra coniuge, fratelli e ascendenti, in questa ipotesi al coniuge superstite spettano i 2/3, ai fratelli/sorelle il restante 1/3 suddiviso in parti uguali.
I fratelli e le sorelle, inoltre, concorrono per la metà del patrimonio con i soli ascendenti ai quali spetta il restante 1/2.
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