Comunione o separazione dei beni: quale scegliere?

Yago Barone
2025-05-23 17:02:46
Numero di risposte: 6
Il giorno del matrimonio è meglio scegliere la comunione o la separazione dei beni?
Sia che il matrimonio sia fatto in forma civile e sia che sia fatto in forma religiosa, i coniugi devono scegliere il regime patrimoniale al quale riferirsi: comunione o separazione dei beni.
Di solito non si attribuisce grande importanza alla cosa e la scelta viene fatta magari all’ultimo momento e chiedendo a qualche amico o conoscente.
I due regimi, però, hanno delle differenze che può essere utile conoscere per fare una scelta consapevole.
Non è che un regime sia migliore dell’altro: si tratta di regimi diversi, da conoscere per decidere quale fa maggiormente al caso della coppia.
La scelta del regime patrimoniale ha una propria importanza, stretto tra l’aspettativa di chi magari vuole conservare per sé le utilità che ricaverà ad esempio dal proprio lavoro e chi intende la famiglia come un qualcosa di unitario, in cui anche i beni sono della coppia indipendentemente dal contributo che ognuno abbia dato per il loro acquisto.
Il che dipende dall’idea di famiglia che ognuno ha, ma anche da una valutazione economica e di convenienza.
Di massima di solito si consiglia la separazione dei beni, da utilizzare però con ragionevolezza perché, come evidenziato, se il soggetto che può diventare insolvente si intesta tutto poi la famiglia perderà tutto.
Le soluzioni possono essere anche più complesse (costituire società, trust, ecc.) ma, chiaramente, ciò richiede, come dicevamo, la consulenza di un avvocato esperto e i relativi costi, anche di gestione di tali enti (commercialisti, avvocati, tasse, ecc.), hanno senso se il patrimonio è rilevante.

Gioacchino De Santis
2025-05-20 20:14:42
Numero di risposte: 6
Dovrete scegliere le regole che disciplineranno i vostri rapporti patrimoniali. La regola fondamentale prevede infatti che diventino comuni i beni che vengono acquistati dai coniugi, anche separatamente, dopo il matrimonio. Non cadono in comunione i beni acquistati da un coniuge per donazione o per successione: questi restano dunque del coniuge che li ha ricevuti. Ciascuno di voi rimarrà titolare esclusivo del suo patrimonio, sia dei beni che ha ora, sia dei beni che acquisterà in futuro. La separazione dei beni si adatta meglio ai coniugi giovani e indipendenti. La comunione dei beni introduce un meccanismo automatico di compensazione dei sacrifici che uno dei coniugi si dedichi, in misura maggiore rispetto all’altro, alle esigenze della famiglia rinunciando per questo almeno ad una parte delle proprie prospettive lavorative. La comunione dei beni fa sì che l’acquisto compiuto dal coniuge economicamente più forte divenga comune come sono comuni gli sforzi che lo hanno consentito. La separazione può essere consigliata alle famiglie in cui i sacrifici dei coniugi per le esigenze familiari sono distribuiti equamente. Se invece i coniugi programmano di organizzare la loro vita in modo che uno dei due si applichi in prevalenza al lavoro casalingo, lasciando l’altro libero di dedicarsi al suo lavoro, allora la comunione è una scelta da valutare con attenzione.

Loretta Gatti
2025-05-08 04:09:48
Numero di risposte: 5
E’ la domanda che molti si fanno alla vigilia del grande passo ed è una domanda per la quale non esiste una risposta buona per tutti.
E’ bene sapere che secondo la legge la separazione dei beni permette ai coniugi di intestare i beni acquistati con il matrimonio ad uno solo di essi, ad entrambi ma in quote disuguali, ad entrambi in quote uguali.
La comunione legale dei beni invece determina necessariamente la cointestazione dei beni in parti uguali.
Nel caso che uno dei due coniugi per motivi professionali possa essere esposto a rischi di natura patrimoniale è consigliata la separazione dei beni: in questo caso i beni più importanti per la famiglia possono essere intestati al coniuge non esposto a tali rischi.
La scelta tra separazione o comunione dei beni ha effetti anche sull’eredità.
Se uno dei coniugi muore dopo essere stato coniugato in regime di comunione dei beni nel suo asse ereditario sarà compresa solo la metà della proprietà dei beni acquistati durante di matrimonio: l’altra quota spetterà infatti già dal momento dell’acquisto all’altro coniuge.
Se il soggetto che muore è invece coniugato in separazione dei beni, la quota ereditaria dipenderà dalla quota di proprietà intestata al coniuge defunto.
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