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Comunione o separazione: qual è il mio regime patrimoniale?

Nicoletta Bianchi
Nicoletta Bianchi
2025-06-12 20:33:17
Numero di risposte: 6
La separazione dei beni stabilisce che ogni coniuge sia proprietario esclusivo dei beni acquisiti durante il matrimonio. La separazione dei beni è un regime patrimoniale che stabilisce la proprietà esclusiva di ciascun coniuge sui beni acquisiti durante il matrimonio. In caso di separazione o divorzio, la proprietà dei beni deve essere dimostrata da chi ne rivendica l’esclusività. Per dimostrare la proprietà esclusiva di un bene acquistato durante il matrimonio con separazione dei beni, puoi usare documenti come la fattura d’acquisto, contratti di fornitura o la testimonianza di chi ha trattato l’acquisto. La legge consente di utilizzare qualsiasi mezzo per dimostrare la proprietà esclusiva, come la fattura d’acquisto, contratti e testimonianze. Se non riesci a provare la proprietà esclusiva, il bene è considerato indiviso e appartiene a entrambi i coniugi in uguale misura. Per gestire correttamente la divisione dei beni, verifica la documentazione di acquisto, redigi eventuali accordi legali e consulta un avvocato specializzato in diritto di famiglia. Secondo l’articolo 219 del Codice Civile, il coniuge ha la possibilità di dimostrare la proprietà esclusiva di un bene con qualsiasi mezzo. La legge stabilisce che: Proprietà esclusiva: Ogni coniuge può dimostrare con qualsiasi mezzo di avere la proprietà esclusiva di un bene acquisito durante il matrimonio. Proprietà indivisa: Se nessuno dei coniugi è in grado di provare la proprietà esclusiva di un bene, questo è considerato indiviso e appartenente a entrambi nella stessa misura.
Helga D'amico
Helga D'amico
2025-06-02 03:27:22
Numero di risposte: 7
Come detto, chi non sceglie la separazione dei beni al momento del matrimonio o anche dopo entra automaticamente nel regime patrimoniale della comunione dei beni. Per i matrimoni contratti dal 20 settembre 1975 in poi, il regime automatico è quello della comunione dei beni. Chi, però, vuole avere delle certezze nero su bianco, deve dare un’occhiata al certificato di matrimonio. Pertanto, occorrerà chiedere un estratto dell’atto di matrimonio al Comune presso il quale sono state celebrate le nozze. Se sull’atto risulta indicato «nessuna annotazione» significa che sei sposato in regime di comunione legale dei beni. L’atto di matrimonio dovrà riportare anche un’eventuale scelta successiva di separazione dei beni fatta davanti ad un notaio. Per sapere se c’è la comunione dei beni, occorre precisare che per i matrimoni contratti fino al 20 settembre 1975, il regime che veniva automaticamente applicato era quello della separazione dei beni, quindi a meno che i coniugi abbiano voluto optare per la comunione dei beni – scelta che doveva essere manifestata in modo chiaro ed esplicito – marito e moglie restano ciascuno titolare dei propri beni. Un regime che comporta, ovviamente l’esatto contrario: tutto ciò che viene acquistato dagli sposi dopo le nozze entra a far parte del patrimonio in comune di entrambi, salvo alcune eccezioni, poiché non proprio tutti i beni diventano di proprietà degli sposi al 50%. In pratica, non rientrano nel regime di comunione: i beni che i coniugi possedevano prima del matrimonio, i beni ricevuti dai coniugi per donazione o per successione ereditaria anche dopo il matrimonio, i risarcimenti di un danno, i beni personali o di uso strettamente legato all’attività lavorativa, i beni acquistati con il ricavato dalla vendita dei citati beni, i proventi economici derivanti dal lavoro dei coniugi.
Stefano Marini
Stefano Marini
2025-05-25 14:50:08
Numero di risposte: 7
Certamente il regime legale tra coniugi è quello della comunione dei beni e soltanto una convenzione fra i coniugi per atto notarile e in presenza di testimoni può portare ad una modifica. E, se è vero che nessuno dovrebbe essere in separazione dei beni a sua insaputa, probabilmente una spiegazione di quanto è accaduto alla signora ci può essere. Nel periodo transitorio (20.9.1975/16.1.1976 poi prorogato al 15.01.1978) il regime di separazione dei beni poteva essere scelto anche con atto unilaterale e quindi l'altro coniuge (se il matrimonio era già in essere all'epoca) potrebbe trovarsi in regime di separazione dei beni senza saperlo. Ed è, con tutta probabilità, il caso in esame. Dall’estratto dell’atto di matrimonio è possibile conoscere quindi il proprio regime coniugale. L'indicazione "nessuna annotazione" sta a significare che i coniugi si trovano in regime di comunione legale dei beni. Pubblicità del regime – Viene effettuata mediante annotazione a margine dell'atto di matrimonio. Ma andiamo con ordine. Trovarsi in comunione dei beni non vuol dire avere diritti su tutti i beni acquistati dall’altro coniuge. Sono personali anche i beni acquistati prima del matrimonio. Quelli ricevuti per successione. Quelli acquisiti per donazione, salvo che nella donazione non si sia fatto espresso riferimento all'attribuzione alla comunione di quanto donato. La casa costruita – Se il terreno su cui venne costruita la casa era di proprietà personale di uno solo dei coniugi, per una delle ragioni sopra ricordate, anche la casa costruita su quel terreno, sia pure dopo il matrimonio, sia pure in regime di comunione legale dei beni e con denaro della comunione e quindi di entrambi, sarà di proprietà di chi è proprietario del terreno. Al coniuge non proprietario rimane il diritto di credito, nei confronti dell'altro, per le somme utilizzate per la costruzione.
Grazia Amato
Grazia Amato
2025-05-20 18:03:18
Numero di risposte: 10
Il regime patrimoniale è l’insieme delle norme che regolano i rapporti patrimoniali tra i coniugi. La sua finalità è quella di uguagliare la posizione di entrambi e salvaguardare tutti i diritti e i doveri che il matrimonio comporta. A partire dal 20 settembre 1975, la Legge 19/05/75 n.151 prevede che, se i coniugi non esprimono una volontà diversa, si applica automaticamente il regime patrimoniale fondato sulla comunione dei beni. Per i coniugi che hanno contratto matrimonio prima del 1975 si applica in automatico il regime patrimoniale della separazione dei beni. Il regime patrimoniale dei coniugi è un’informazione contenuta all’interno dell’estratto dell’atto di matrimonio. Per conoscerla, quindi, devi richiedere questo tipo di documento che puoi ottenere online su VisureItalia. Troverai il regime patrimoniale sotto la voce “Annotazioni“, in cui vengono aggiunte anche eventuali modifiche in merito alla separazione o al divorzio tra i coniugi. Se invece, in seguito al matrimonio, i coniugi decidono di apportare una modifica al regime patrimoniale, hanno la possibilità di richiedere la separazione dei beni. Questa avviene mediante un atto pubblico presentato al notaio per formalizzare la scelta che sarà poi annotata sull’atto di matrimonio.
Noemi Pagano
Noemi Pagano
2025-05-09 19:56:26
Numero di risposte: 5
Per sapere quale regime patrimoniale hai scelto al momento del matrimonio, cioè se sei sposato in comunione dei beni o in separazione, tutto ciò che devi fare è chiedere un estratto dell’atto di matrimonio al Comune presso cui ti sei sposato. Se sul documento risulta indicato «nessuna annotazione», significa che sei sposato in regime di comunione legale dei beni. Anche se successivamente al matrimonio sei andato dal notaio a fare la separazione dei beni, tale circostanza risulterà ugualmente nell’estratto di matrimonio. Dunque, in qualsiasi momento, puoi chiedere un estratto dell’atto di matrimonio e, in questo modo, conoscere il tuo regime coniugale. L’estratto di matrimonio è dunque il documento necessario a provare il regime patrimoniale scelto dai coniugi. Su questo atto che, dopo le nozze, viene trascritto il regime patrimoniale – comunione o separazione dei beni – voluto dai coniugi. Per i matrimoni contratti fino al 20 settembre 1975, il regime che veniva automaticamente applicato, anche in mancanza di espresso consenso, era quello della separazione dei beni. Per i matrimoni contratti dal 20 settembre 1975 in poi, la situazione si è capovolta e il regime “automatico” è quello della comunione dei beni. Ai coniugi comunque, anche successivamente al matrimonio, è sempre data la possibilità di optare per la separazione dei beni.