Chi ha invalidità va in pensione prima?
Manfredi Rizzo
2025-09-26 15:46:25
Numero di risposte
: 18
La risposta al quesito è che non tutti gli invalidi hanno diritto al pensionamento anticipato, ma il beneficio è riconosciuto a seconda della riduzione della capacità lavorativa, dell’età, del fondo di previdenza a cui si è iscritti e degli anni di contribuzione e assicurazione. I lavoratori dipendenti del settore privato, se in possesso di un’invalidità pari o superiore all’80%, possono ottenere la pensione di vecchiaia anticipata. Per i lavoratori che hanno una percentuale d’invalidità riconosciuta pari o superiore al 74%, invece, i benefici pensionistici riconosciuti sono diversi. Gli invalidi superiori ai 2/3, la cui capacità lavorativa residua, dunque, è inferiore a un terzo, non possono pensionarsi in anticipo ma possono ottenere l’assegno ordinario d’invalidità, se iscritti presso una delle gestioni Inps. Chi possiede un’inabilità assoluta e permanente a qualsiasi attività lavorativa ha diritto a ricevere immediatamente la pensione d’inabilità, se in possesso di almeno 5 anni di contributi, di cui 3 versati nell’ultimo quinquennio. Per raggiungere il trattamento devono possedere almeno 20 anni di contributi e un’età pari a 60 anni e 7 mesi per gli uomini e a 55 anni e 7 mesi per le donne.
Si tratta di un assegno, calcolato allo stesso modo della pensione, che l’Inps riconosce agli invalidi in misura superiore ai 2/3, se possiedono almeno 5 anni di contributi, di cui 3 accreditati nell’ultimo quinquennio. L’assegno d’invalidità viene trasformato in pensione di vecchiaia al compimento dell’età pensionabile: è compatibile con un’attività lavorativa, ma con limiti al cumulo dei redditi.
Inoltre, la pensione non può essere riconosciuta se è possibile adibire il lavoratore a mansioni equivalenti. L’Inail potrebbe erogare in forma di rendita, tra l’altro, anche l’indennizzo per danno biologico.
Sabrina Costa
2025-09-23 05:34:52
Numero di risposte
: 20
La pensione anticipata per i portatori di handicap con percentuale di invalidità almeno l’80% è prevista dal cosiddetto decreto Amato.
Per i non vedenti, i requisiti di età sono pari, rispettivamente, a 56 anni per gli uomini ed a 51 anni per le donne.
In entrambi i casi viene concesso un forte anticipo rispetto ai 67 anni richiesti alla generalità dei lavoratori per l’accesso alla pensione di vecchiaia.
Il riconoscimento dello stato di invalidità e della percentuale di handicap, che non deve essere inferiore all’80% per poter accedere alla pensione anticipata, deve essere effettuato dall’INPS.
L’unico requisito posto dalla legge riguarda la misura dell’invalidità, che non deve essere inferiore all’80%.
Per l’accesso alla pensione di invalidità anticipata è prevista una finestra mobile di 12 mesi, il primo assegno previdenziale verrà quindi corrisposto trascorso questo periodo di tempo dalla maturazione dei requisiti.
La Corte d’Appello di Torino ha ribaltato la sentenza emessa in primo grado e ha respinto l’interpretazione dell’INPS di far prevalere il requisito dell’invalidità previdenziale su quello generico dell’invalidità civile.
Assunta Martinelli
2025-09-12 09:20:12
Numero di risposte
: 19
I lavoratori dipendenti del settore privato riconosciuti invalidi in misura non inferiore all’80% possono accedere alla pensione di vecchiaia anticipata con un requisito di età inferiore rispetto a quello previsto per la generalità dei lavoratori.
La pensione di vecchiaia anticipata può essere richiesta dai soli lavoratori dipendenti (del settore privato) se riconosciuti invalidi dall’INPS, in misura non inferiore all’80%.
I titolari di Assegno ordinario di invalidità possono richiedere la trasformazione dell’assegno in pensione di vecchiaia inviando, a corredo della domanda di pensione, anche la relativa documentazione che attesta il riconoscimento da parte dell’INPS dello stato invalidante.
Per poter richiedere la pensione di vecchiaia anticipata, i lavoratori dipendenti devono essere in possesso: – del requisito sanitario, riconosciuto dall’INPS, pari ad una invalidità non inferiore all’80%.
Per questa tipologia di pensionamento è prevista l’applicazione della finestra “mobile”, pari a 12 mesi.
Se la commissione medica INPS ritiene che lo stato di invalidità non inferiore all’80% risulta sussistere da data precedente il compimento dell’età anagrafica richiesta, la finestra dovrà essere considerata a far data dal perfezionamento del requisito anagrafico.
Per poter richiedere la pensione di vecchiaia anticipata, i lavoratori dipendenti devono essere in possesso: – del requisito amministrativo che è pari, per il 2025, a 56 anni per le donne e 61 anni per gli uomini, con almeno 20 anni di contributi.
Caterina Grasso
2025-09-12 07:07:28
Numero di risposte
: 26
Chi ha un’invalidità riconosciuta dagli uffici sanitari dell’Inps pari o superiore all’80% può andare in pensione anticipata.
I requisiti per questa pensione sono: minimo 56 anni di età, per le donne; minimo 61 anni di età per gli uomini.
Il riconoscimento dello stato di invalidità in misura non inferiore all’80% deve essere effettuato dalla commissione medico sanitaria dell’Inps.
Nell’eventualità il riconoscimento sia stato effettuato da un altro ente, come il riconoscimento dell’invalidità civile, quest’ultimo costituisce un elemento di valutazione per la formulazione del giudizio medico legale da parte degli uffici sanitari.
Non possono accedere a questa forma di pensionamento i lavoratori autonomi o i dipendenti pubblici.
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