Quando l'INPS toglie la pensione di invalidità?
Diana Bianchi
2025-10-11 00:44:40
Numero di risposte
: 17
Al compimento del 67° anno del titolare della prestazione, l’assegno mensile di assistenza e la pensione di invalidità per gli invalidi civili, così come la pensione non reversibile per i sordi, sono sostituiti dall’assegno sociale.
Gli invalidi civili e i sordi, che hanno compiuto i 65 anni di età entro il 31 dicembre 1995 (cioè i nati entro il 1930), continuano a percepire, come sostitutiva della precedente prestazione, la pensione sociale.
L’assegno sociale sostitutivo continuerà ad essere erogato alle suddette condizioni anche nel caso in cui, in sede di visita medica di verifica, non venisse confermato il requisito sanitario che aveva dato luogo alla prestazione originaria.
Isabel Longo
2025-10-08 16:03:42
Numero di risposte
: 25
La pensione di invalidità può essere sospesa nei seguenti casi: decadenza dei requisiti, mancato invio della comunicazione reddituale, assenza alla visita di controllo, trasferimento all’estero.
Se vengono meno condizioni e requisiti che danno diritto a percepire la pensione di invalidità, la prestazione viene sospesa.
La pensione di invalidità può essere sospesa anche nel caso in cui i beneficiari non presentino apposita comunicazione dei redditi percepiti.
La sospensione della pensione di invalidità per mancata comunicazione dei dati reddituali prevede immediata interruzione della prestazione con azzeramento della prima rata utile.
Se il soggetto che percepisce la pensione di invalidità non si presenta alla visita di revisione la prestazione economica per l’invalidità viene sospesa dal primo giorno del mese successivo a quello della convocazione.
In caso di trasferimento all’estero, la legge prevede che le prestazioni speciali in denaro, sia assistenziali che previdenziali, non a characteri contributivo, siano erogate solo nello Stato in cui i soggetti risiedono.
Agostino Rossi
2025-09-30 13:11:36
Numero di risposte
: 26
Si perde il diritto a percepire l’assegno di invalidità quando: si supera il limite di età stabilito, cioè i 67 anni; si supera la soglia di reddito; si svolge un’attività lavorativa che frutta un reddito superiore a quello massimo consentito; a seguito di una visita di accertamento, emerge che non si raggiunge più la percentuale minima di riduzione della capacità lavorativa che dà diritto alla prestazione.
Secondo la Cassazione, però, quando viene meno quest’ultimo requisito, cioè quello sanitario, l’indebito assistenziale comporta la restituzione del trattamento ricevuto solo dalla data in cui il provvedimento è stato comunicato al diretto interessato e non prima.
Al fine di conteggiare, quindi, l’eventuale cifra da restituire, farà fede il giorno in cui l’esito della visita di controllo è stato portato a conoscenza dell’utente.
Con due sole eccezioni: che l’erogazione indebita sia addebitabile all’invalido civile; che non sussistano le condizioni di un legittimo affidamento.
Ernesto Monti
2025-09-22 08:28:56
Numero di risposte
: 28
L'INPS può disporre dei controlli medico-legali per verificare che continuino a sussistere le condizioni vincolanti all'erogazione della prestazione economica.
Al compimento dell’età pensionabile, e in presenza di tutti i requisiti, l’assegno ordinario di invalidità è trasformato d’ufficio dall’INPS in pensione di vecchiaia.
Dopo tre riconoscimenti consecutivi, l’assegno diventa definitivo, fermo restando la facoltà dell’INPS di sottoporre l’assegno a revisione.
Domenica Battaglia
2025-09-12 11:53:17
Numero di risposte
: 28
L'Inps può revocare l'invalidità civile se la visita di revisione presso la commissione medica ha esito negativo.
L'Inps può revocare l'invalidità civile se il beneficiario non si presenta affatto alla visita di revisione senza alcuna giustificazione.
L'Inps può revocare l'invalidità civile se il richiedente non dimostra la sussistenza di tutti gli altri requisiti che possono servire al riconoscimento delle prestazioni legate all'invalidità.
L'Inps, inoltre, revoca la pensione e l'assegno mensile di assistenza al superamento del limite reddituale previsto per ciascuna prestazione.
In questi casi, anche l'omessa comunicazione dei redditi da parte del cittadino costituisce causa di decadenza/revoca del beneficio.
Leonardo Pellegrino
2025-09-12 10:03:16
Numero di risposte
: 27
L'INPS può diminuire o revocare un'invalidità considerata definitiva laddove, all'esito di una visita straordinaria, ritenga che la situazione sia migliorata.
In pratica, ciò potrebbe verificarsi se la persona ha recuperato parte o tutta la capacità di lavorare, per effetto - ad esempio - dell'innesto di una protesi innovativa che consente di lavorare anche senza un arto, o di un trapianto che permette di riacquistare la vista.
In simili casi, dunque, l'INPS può ridurre o cancellare l'invalidità, una volta riscontrato un effettivo miglioramento.
La mancata presentazione alla visita di revisione comporta - è bene rammentarlo - la necessaria sospensione della prestazione e dei benefici correlati e, successivamente, la relativa revoca (art. 37 della legge n. 448/1998 e art. 5, comma 5, del D.P.R. 698/1994).
L'INPS può, tuttavia, convocarla per un controllo straordinario, soprattutto se emergono nuove cure o tecnologie che migliorano la capacità lavorativa.
Luigi Greco
2025-09-12 08:55:18
Numero di risposte
: 29
La pensione di invalidità può essere tolta nel caso in cui lo stato di invalidità sia soggetto a visita di revisione da parte della Commissione medica dell’ASL.
Se, durante l’appuntamento di revisione, la Commissione certifica la completa guarigione del soggetto, lo stato di invalidità civile non viene confermato.
Di conseguenza, il diritto alla pensione di inabilità viene meno.
Se la Commissione attesta un miglioramento delle condizioni dell’interessato, viene attribuita una percentuale d’invalidità più bassa rispetto al 100%.
Questo vuol dire perdere il diritto alla pensione di invalidità, per la quale è necessaria un’inabilità al 100%.
La pensione di invalidità si concretizza in un aiuto economico a coloro che, oltre ad avere una condizione di inabilità lavorativa totale e permanente, sono in uno stato di bisogno economico.
Ecco perché è anche necessario che non venga oltrepassato un certo limite reddituale.
La pensione può essere tolta anche quando vengono meno gli altri requisiti espressamente stabiliti dall’INPS, come ad esempio il superamento dell’età di 67 anni.
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