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Quando viene tolta la pensione di invalidità?

Boris Leone
Boris Leone
2025-10-17 10:16:40
Numero di risposte : 27
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La pensione di inabilità viene concessa a condizione che ci sia stata e permanga in futuro la cessazione di qualsiasi tipo di attività lavorativa. L'Assegno ordinario di invalidità prevede dei limiti reddituali da lavoro che, se vengono superati, comportano la riduzione dell'assegno. Se il reddito da lavoro annuo supera 4 volte l'importo del trattamento minimo l'assegno viene ridotto del 25 %. Se il reddito da lavoro annuo supera 5 volte l'importo del trattamento minimo l'assegno viene ridotto del 50 %. Nel momento in cui il titolare dell'assegno ordinario di invalidità compie l'età anagrafica della pensione di vecchiaia, attualmente 67 anni, la prestazione si trasforma in pensione di vecchiaia e cessano tutte le riduzioni ed incumulabilità.
Asia Fontana
Asia Fontana
2025-10-06 10:10:47
Numero di risposte : 26
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La pensione d’invalidità civile e l’assegno ordinario non possono essere riconosciuti se si hanno già 65 anni, soglia anagrafica al di la della quale spetta la pensione sociale. La pensione d’invalidità civile così come l’assegno ordinario di invalidità non può essere riconosciuta ai soggetti il cui stato di invalidità è stato perfezionato con decorrenza successiva al compimento dei 65 anni. La pensione d’inabilità nonché l’assegno d’invalidità civile, di cui agli artt. 12 e 13 della I. n. 118 del 1971, non possono essere riconosciuti a favore di soggetti il cui stato di invalidità si sia perfezionato con decorrenza successiva al compimento dei sessantacinque anni.
Danny Ferraro
Danny Ferraro
2025-09-28 10:09:42
Numero di risposte : 29
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La pensione di invalidità può essere sospesa nei seguenti casi: decadenza dei requisiti, mancato invio della comunicazione reddituale, assenza alla visita di controllo, trasferimento all’estero. Se vengono meno condizioni e requisiti che danno diritto a percepire la pensione di invalidità, la prestazione viene sospesa. La pensione di invalidità può essere sospesa anche nel caso in cui i beneficiari non presentino apposita comunicazione dei redditi percepiti. La sospensione della pensione di invalidità per mancata comunicazione dei dati reddituali prevede immediata interruzione della prestazione con azzeramento della prima rata utile. Se il soggetto che percepisce la pensione di invalidità non si presenta alla visita di revisione la prestazione economica per l’invalidità viene sospesa dal primo giorno del mese successivo a quello della convocazione. Per assenza alla visita di revisione e controllo il soggetto che percepisce la pensione di invalidità riceve comunicazione di sospensione della prestazione e l’invito a presentare all’Inps la giustificazione dell’assenza entro 90 giorni. Se l’interessato presenta una giustificazione sanitaria o amministrativa che sarà ritenuta valida, il procedimento di revisione riparte con la comunicazione della nuova data della visita medica a cui presentarsi e solo se l’interessato continua a non presentarsi, scatta la revoca totale della prestazione. In caso di trasferimento all’estero, la legge prevede che le prestazioni speciali in denaro, sia assistenziali che previdenziali, non a carattere contributivo, siano erogate solo nello Stato in cui i soggetti risiedono.
Demian Milani
Demian Milani
2025-09-20 02:21:45
Numero di risposte : 20
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Dopo il compimento dell’età pensionabile, l’assegno di invalidità civile e la pensione di invalidità civile si trasformano in “assegno sociale sostitutivo”. Come detto, le due prestazioni sono riconosciute (e, quindi, erogate) fino al raggiungimento dei 67 anni di età. Con il raggiungimento dell’età pensionabile, l’invalido civile non potrà beneficiare di prestazioni economiche, ma c’è un’eccezione. L’unico beneficio economico, che può ottenere un invalido dopo i 67 anni, è soltanto l’indennità di accompagnamento: ossia, quella prestazione economica a favore dei soggetti invalidi totali, per i quali sia stata accertata l’impossibilità di deambulare senza l’aiuto di un accompagnatore oppure l’incapacità di compiere gli atti quotidiani della vita.
Giuseppina Leone
Giuseppina Leone
2025-09-12 09:55:13
Numero di risposte : 28
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La pensione di invalidità può essere tolta nel caso in cui lo stato di invalidità sia soggetto a visita di revisione da parte della Commissione medica dell’ASL. Se, durante l’appuntamento di revisione, la Commissione certifica la completa guarigione del soggetto, lo stato di invalidità civile non viene confermato. Però, se l’invalidità viene confermata, cosa accade se cambia la percentuale riconosciuta? Se la Commissione attesta un miglioramento delle condizioni dell’interessato, viene attribuita una percentuale d’invalidità più bassa rispetto al 100%. Tuttavia, in queste ipotesi, nonostante la pensione venga revocata, comunque si mantiene il diritto ad alcune agevolazioni in relazione alla percentuale di invalidità riconosciuta. La pensione può essere tolta anche quando vengono meno gli altri requisiti espressamente stabiliti dall’INPS, come ad esempio il superamento dell’età di 67 anni. La pensione di invalidità si concretizza in un aiuto economico a coloro che, oltre ad avere una condizione di inabilità lavorativa totale e permanente, sono in uno stato di bisogno economico.
Clodovea Bellini
Clodovea Bellini
2025-09-12 09:15:37
Numero di risposte : 26
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La pensione di invalidità può essere tolta se l'invalido parziale guadagna più di 4800,38 euro all'anno. In questo caso, l'invalido perde il diritto alla pensione o, per meglio dire, all'assegno mensile di assistenza. Le comunicazioni da fare all'Inps in caso di superamento del limite di reddito - per gli invalidi civili parziali - la comunicazione all'Inps va fatta immediatamente tramite Caf o tramite la compilazione online del modello AP 70. La comunicazione all'Inps deve essere fatta entro 30 giorni. In caso dubbio, è necessario presentare annualmente all'Inps una comunicazione attraverso il modulo Iclav.
Carmela Grassi
Carmela Grassi
2025-09-12 09:05:58
Numero di risposte : 20
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Al compimento del 67° anno del titolare della prestazione, l’assegno mensile di assistenza e la pensione di invalidità per gli invalidi civili, così come la pensione non reversibile per i sordi, sono sostituiti dall’assegno sociale. Gli invalidi civili e i sordi, che hanno compiuto i 65 anni di età entro il 31 dicembre 1995 (cioè i nati entro il 1930), continuano a percepire, come sostitutiva della precedente prestazione, la pensione sociale. L’assegno sociale sostitutivo continuerà ad essere erogato alle suddette condizioni anche nel caso in cui, in sede di visita medica di verifica, non venisse confermato il requisito sanitario che aveva dato luogo alla prestazione originaria.
Bruna Parisi
Bruna Parisi
2025-09-12 06:46:55
Numero di risposte : 28
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Al compimento del 67° anno di età, infatti, cessa l’erogazione di tutte le prestazioni pregresse in favore dell’assegno sociale. L’assegno sociale è destinato agli invalidi civili titolari di assegno mensile, ai titolari di pensione di invalidità totale e ai non udenti titolari di pensione non reversibile. Tuttavia, la pensione per ciechi assoluti e la pensione per ciechi parziali non si tramutano in assegno sociale e continuano ad essere erogate anche dopo il 67° anno di età.
Yago Santoro
Yago Santoro
2025-09-12 06:44:21
Numero di risposte : 27
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Si perde il diritto a percepire l’assegno di invalidità quando: si supera il limite di età stabilito, cioè i 67 anni; si supera la soglia di reddito; si svolge un’attività lavorativa che frutta un reddito superiore a quello massimo consentito; a seguito di una visita di accertamento, emerge che non si raggiunge più la percentuale minima di riduzione della capacità lavorativa che dà diritto alla prestazione. Secondo la Cassazione, però, quando viene meno quest’ultimo requisito, cioè quello sanitario, l’indebito assistenziale comporta la restituzione del trattamento ricevuto solo dalla data in cui il provvedimento è stato comunicato al diretto interessato e non prima. Al fine di conteggiare, quindi, l’eventuale cifra da restituire, farà fede il giorno in cui l’esito della visita di controllo è stato portato a conoscenza dell’utente. Con due sole eccezioni: che l’erogazione indebita sia addebitabile all’invalido civile; che non sussistano le condizioni di un legittimo affidamento.