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Quanto conta l'invalidità per la pensione?

Odone Leone
Odone Leone
2025-10-02 10:55:06
Numero di risposte : 22
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La pensione di invalidità è una prestazione economica, erogata a domanda, in favore dei soggetti ai quali sia riconosciuta una capacità all’esercizio della professione ridotta in modo continuativo a meno di un terzo. La capacità all’esercizio della professione ridotta in modo continuativo a meno di un terzo, a causa di infermità o difetto fisico o mentale, sopravvenuti dopo l’iscrizione all’Ente. Copia del Verbale di Accertamento dell’invalidità civile attestante una percentuale di invalidità superiore a 2/3, che persista al momento della presentazione della domanda di pensione. L'EPAP verifica lo stato di invalidità attraverso le Commissioni mediche del Servizio Sanitario Nazionale. La pensione può essere sospesa o revocata se non ci si sottoporre alle verifiche mediche richieste o se le condizioni di invalidità cessano.
Trevis Rossetti
Trevis Rossetti
2025-09-30 23:39:07
Numero di risposte : 23
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L'invalidità civile rappresenta un riconoscimento legale per le persone con disabilità, ovvero che presentano una limitazione nella capacità lavorativa e nell'autonomia personale. La Legge n. 118 del 1971 per l'invalidità civile, ha l'obiettivo di garantire a coloro che presentano qualche forma di invalidità il riconoscimento di specifici diritti e l'accesso a specifiche forme di sostegno e agevolazioni. Tra i principali assegni previsti per l'invalidità civile si possono trovare: l’assegno mensile; la pensione di inabilità; l'assegno mensile di accompagnamento; la pensione sociale. In particolare, la pensione di inabilità è prevista dall'art. 12 della Legge n. 118 del 1971. Una volta ottenuta la convalida della documentazione presentata, la documentazione diventa efficace e produce i relativi effetti previsti dalle normative vigenti. Per le persone che ottengono il riconoscimento dell'invalidità civile al 66% sono previste delle agevolazioni e dei diritti specifici. Inoltre, con una percentuale di invalidità pari o superiore al 66%, si ha diritto all'esenzione totale dal pagamento del ticket per le prestazioni specialistiche e di diagnostica strumentale. Chi possiede una percentuale di invalidità pari o superiore al 66% può beneficiare di ulteriori supporti.
Edipo Sorrentino
Edipo Sorrentino
2025-09-17 01:16:35
Numero di risposte : 27
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L'INPS ha aggiornato gli importi degli assegni e delle pensioni di invalidità civile e i rispettivi limiti di reddito per accedervi nel 2025. La perequazione prevista, ovvero l’aumento, è calcolato rispetto ad un indice di aumento dei prezzi ISTAT pari allo 0,8%. Nel 2025 si può ricevere l’aumento della pensione degli invalidi civili al 100% se non si superano i limiti reddituali di 9721,92 euro per il beneficiario non coniugato e 16724,89 euro per quello coniugato (cumulati con il coniuge). Le pensioni e gli assegni di invalidità non rientrano e vanno escluse dal conteggio dei redditi per accedere all’Assegno di inclusione. Pensione ciechi civili assoluti Assegno di 363,37 euro e limite di reddito 19.772,50 euro Pensione invalidi civili totali (con sola pensione) Assegno di 336,00 euro e limite di reddito 19.772,50 euro Assegno mensile invalidi civili parziali Assegno di 336,00 euro e limite di reddito 5.771,35 euro Indennità accompagnamento invalidi civili totali e minori Assegno di 542,02 euro e nessun limite di reddito
Max Orlando
Max Orlando
2025-09-16 23:11:50
Numero di risposte : 21
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I limiti di reddito per il diritto alle pensioni in favore dei mutilati, invalidi civili totali, ciechi civili e sordomuti, sono aumentati dell’1,6% rispetto all’anno 2024. Il limite di reddito per il diritto all’assegno mensile degli invalidi parziali e delle indennità di frequenza è quello stabilito per la pensione sociale. Oltre alla pensione di invalidità, se sono rispettati i criteri di accesso e i limiti di reddito previsti per il 2025, si ha diritto ad una quota aggiuntiva; questa maggiorazione può raggiungere un importo massimo di €411,84 mensili, che si sommano alla pensione di invalidità riconosciuta per un totale massimo di €747,84. Trattandosi di un “incremento”, ricordiamo che l’importo riconosciuto come maggiorazione sociale varia, ovvero diminuisce o aumenta, in base al reddito dichiarato (invalido single/invalido coniugato). Sono conteggiati tutti i redditi da lavoro dipendente o autonomo, anche occasionale, o a tempo parziale, comprese le borse lavoro comunque denominate, le pensioni previdenziali, incluse quelle ai superstiti (reversibilità), anche le pensioni di invalidità, cecità e sordità, escluse le indennità.
Shaira Gentile
Shaira Gentile
2025-09-16 22:15:23
Numero di risposte : 18
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La pensione di invalidità civile è riconosciuta agli invalidi civili con un’età compresa tra i 18 anni e i 67 anni nei cui confronti sia accertata una totale inabilità lavorativa, ossia una invalidità pari al 100%. Per avere diritto alla pensione di invalidità civile gli interessati devono rispettare determinati limiti reddituali. Per l’anno 2024 il limite di reddito annuo da rispettare è pari a 19.461,12 €. Nella determinazione del reddito rilevante sono valutabili i redditi di qualsiasi natura calcolati ai fini Irpef al netto degli oneri deducibili e al lordo delle ritenute fiscali. La corresponsione dell’assegno avviene sempre in misura piena se è soddisfatto il predetto requisito reddituale. La pensione di invalidità civile non è incompatibile con le altre prestazioni a carattere previdenziale erogate da forme di previdenza obbligatoria. La prestazione è compatibile con l’indennità di accompagnamento ed è compatibile anche con lo svolgimento di attività lavorativa. La prestazione è concessa per 13 mensilità con decorrenza dal primo giorno del mese successivo a quello della presentazione della domanda per l’accertamento dell’inabilità, non è reversibile ai superstiti ed è pari, per il 2024, a 333,33 € al mese. Non entra quindi nella valutazione del reddito l’importo stesso della prestazione di invalidità, le rendite Inail, le pensioni di guerra, l’indennità di accompagnamento nonché i redditi assoggettabili ad imposta sostitutiva dell’Irpef. Al riguardo occorre ricordare che anche la casa di abitazione è stata recentemente dispensata dalla valutazione del reddito.