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Cosa posso fare se il mio coniuge si rifiuta di lasciare la casa coniugale in caso di separazione?

Tristano Basile
Tristano Basile
2025-06-16 06:05:12
Numero di risposte: 7
In assenza di un provvedimento dell’Autorità Giudiziaria un coniuge non può imporre all’altro di lasciare l’abitazione coniugale. In caso di estromissione il coniuge ben potrebbe tutelare la propria posizione innanzi alle competenti Autorità Giudiziarie, ad esempio esperendo le azioni a tutela del possesso previste dall’art. 1168 c.c.. Non solo ma potrebbe addirittura configurarsi un’ipotesi di reato di violenza privata, ex art. 650 c.p.c.. Posso separarmi anche se il mio coniuge non vuole? Per avere la separazione coniugale non occorre il consenso dell’altro coniuge. L’art. 151 c.c. prevede che la separazione possa essere richiesta qualora, anche indipendentemente dalla volontà di uno o entrambi i coniugi, si verifichino fatti tali da rendere intollerabile la prosecuzione della convivenza. A tal fine, secondo la giurisprudenza, rileva anche la mera disaffezione al matrimonio da parte di un solo coniuge tale da rendere incompatibile la convivenza. In altri termini, per avere la separazione basta volerla, anche perché il rapporto coniugale è incoercibile e collegato al perdurante consenso di ciascun coniuge. L’indigenza del coniuge richiedente non è presupposto per l’assegnazione della casa coniugale. Presupposto è che il coniuge assegnatario sia colui presso il quale i figli sono collocati in via prevalente o conviva con i figli maggiorenni non indipendenti economicamente. L’interesse dei figli, infatti, è l’unico interesse rilevante ai fini dell’assegnazione della casa familiare, da identificarsi nell’immobile che, al momento della separazione, costituisce ancora il luogo in cui la famiglia vive. Non potrò ricorrere alla negoziazione assistita né procedere con un ricorso per separazione consensuale ma dovrò depositare in Tribunale un ricorso per separazione giudiziale, incardinando un procedimento che si concluderà con una sentenza, che dichiarerà la separazione (salvo che con sentenza non definitiva, non sia stata già dichiarata dopo la prima udienza) e detterà la disciplina quanto a collocamento dei figli, mantenimento dei figli, affidamento della prole, mantenimento del coniuge e assegnazione della casa coniugale.
Rosita Grasso
Rosita Grasso
2025-06-05 23:47:12
Numero di risposte: 8
Se il mio coniuge si rifiuta di lasciare la casa coniugale in caso di separazione, posso chiedergli di venire autorizzato ad andarmene, dato che la vita in casa insieme non è più sostenibile e a lungo andare potremmo farci del male. Se l’altro acconsente, possiamo scrivere due righe in cui, appunto, ci diamo atto reciprocamente della impossibilità di continuare a vivere insieme e concordare sul fatto che uno dei due lasci la casa. L’autorizzazione dell’altro coniuge non sarà invece necessaria nel caso in cui la vita in famiglia sia divenuta gravemente intollerabile a causa dei suoi comportamenti violenti. In questi casi, in realtà, è possibile anche ottenere dal giudice un provvedimento che ordina al mio coniuge di andarsene da casa, si chiama ordine di protezione o di allontanamento. Tuttavia, se preferisco andarmene io, posso farlo, e mi consiglio di lasciare traccia scritta del motivo per il quale me ne vado: quindi, posso scrivere una lettera, una mail in cui comunico che me ne vado proprio a causa dei suoi comportamenti violenti. In alternativa alla comunicazione scritta, posso incaricare il mio avvocato di depositare il ricorso per separazione giudiziale: una volta depositato il ricorso, posso lasciare l’abitazione coniugale, senza bisogno di aspettare l’autorizzazione del giudice. Per porre fine alla convivenza coniugale prima di essere separati legalmente, occorre o il benestare dell’altro o una giusta causa di allontanamento.
Annamaria Bianco
Annamaria Bianco
2025-05-27 06:44:40
Numero di risposte: 7
Il coniuge si rifiuta di lasciare la casa coniugale. Una possibilità è l’esecuzione forzata del provvedimento con il quale il giudice assegna la casa e invita l’altro al rilascio. Con questo strumento sarà l’ufficiale giudiziario con l’aiuto della forza pubblica ad intervenire per far uscire il coniuge dalla abitazione. L’altra possibilità è quella di sporgere querela. Da ultimo una specifica disposizione della Legge, meglio conosciuta come “Codice Rosso”, prevede la pena fino a tre anni di carcere per il marito che non rilascia la casa, ovvero che violi i provvedimenti di allontanamento dalla casa familiare. Nulla toglie poi di poter agire contemporaneamente sia civilmente che penalmente. In alcuni casi presentare una querela e adire quindi l’autorità penale potrebbe essere un rimedio più rapido. Non ottemperare ad un provvedimento del giudice civile, quindi violare quanto stabilito nella sentenza di separazione, è punito dal nostro codice penale con il carcere fino a tre anni.