Cosa succede se uno dei due proprietari non vuole vendere?

Isabel Silvestri
2025-05-27 13:55:21
Numero di risposte: 4
La legge prevede che nessuno possa essere costretto a rimanere in comproprietà contro la sua volontà.
Di solito, questo processo inizia con il tentativo di una vendita amichevole tra i comproprietari.
Se non si raggiunge un accordo, si può ricorrere alla vendita forzata tramite un’azione legale, nota come “azione di divisione”.
Questo processo richiede l’intervento di un giudice, che determinerà le condizioni della vendita e la divisione del ricavato tra i comproprietari.
Se l’immobile non può essere diviso fisicamente, il giudice può decidere di assegnare la proprietà a chi offre di acquistare le quote degli altri o procedere con una vendita giudiziaria, che di solito riduce il valore di mercato dell’immobile.
Un giudice può decidere di assegnare l’immobile a uno dei comproprietari o ordinarne la vendita attraverso un’asta pubblica.
Questa soluzione garantisce che tutti i comproprietari ricevano una quota equa del valore dell’immobile.

Giulietta Conte
2025-05-27 12:19:13
Numero di risposte: 8
Se un erede non vuole vendere, gli altri eredi non possono costringerlo a farlo, in quanto la legge italiana impone che per vendere un bene in comproprietà debba esserci il consenso unanime di tutti i comproprietari. Dunque, si ha una sorta di diritto di “veto”: se un erede non vuole firmare il rogito la vendita non può essere eseguita.
Una prima possibilità per chi vuole vendere ma si trova in disaccordo con i coeredi è quella di vendere soltanto la propria quota di proprietà sul bene. In tal caso, però, l’erede che vuole vendere la propria quota deve per legge riconoscere un diritto di prelazione a favore degli altri comproprietari.
Un'altra opzione è quella di tentare la via conciliativa, cercando di raggiungere l’accordo per la vendita e la divisione del ricavato in parti uguali.
La terza risposta possibile è la divisione giudiziale, a cui si ricorre quando la via conciliativa non funziona e la divisione ereditaria non è stata disciplinata mediante un testamento. In tal caso ci si rivolge al Tribunale per procedere alla liquidazione delle quote ereditarie, chiamando in causa tutti i coeredi.
Il giudice valuterà se è possibile trovare un accordo tra i coeredi, che potrebbe prevedere una divisione in natura del bene. Se la divisione in natura non fosse possibile, il giudice verificherà se uno degli eredi è interessato ad acquistare le quote di proprietà dei coeredi, liquidandole in denaro.
Infine, nel caso in cui nessun coerede voglia acquistare l’immobile, si procederà alla vendita all’asta del bene con incanto, partendo da una base di prezzo valutata dal perito nominato dal Tribunale. Il ricavato dalla vendita dell’immobile verrà distribuito tra i coeredi secondo le rispettive quote di proprietà.
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