Quali sono le nuove regole per la maternità nel 2025?
Ida Cattaneo
2025-11-08 22:59:22
Numero di risposte
: 18
Il congedo parentale 2025 rappresenta un tema di grande interesse per genitori, lavoratori e aziende.
Le recenti modifiche introdotte dalla Legge di Bilancio 2025 hanno portato importanti novità, rendendo necessaria una guida completa e aggiornata per comprendere al meglio come funziona, chi ne ha diritto e come gestirlo.
A partire dal 2025, l’indennità massima dell’80% della retribuzione, in precedenza limitata a 2 mesi, è stata estesa a 3 mesi.
Dopo i primi 3 mesi, i genitori potranno beneficiare di una retribuzione al 30% per altri 6 mesi, rispettando comunque i limiti complessivi di durata del congedo.
Il lavoratore ha diritto alla conservazione del posto di lavoro, ma non percepirà alcuna indennità economica, salvo particolari condizioni reddituali.
In caso di genitori single, il diritto al congedo parentale complessivo è esteso fino a 11 mesi, garantendo un supporto più ampio in contesti familiari complessi.
I lavoratori autonomi hanno diritto a tre mesi di congedo, da utilizzare entro il primo anno di vita del bambino.
Conoscere le novità sul congedo parentale 2025 è fondamentale per garantire una corretta pianificazione, sia per i genitori che per le aziende.
Leone Galli
2025-10-29 22:53:10
Numero di risposte
: 24
La legge di bilancio 2025 ha modificato il “Testo unico delle disposizioni legislative in materia di tutela e sostegno della maternità e della paternità”, aumentando l’indennità per il mese di congedo parentale introdotto dalla legge di bilancio 2024, dal 60% all’80% della retribuzione.
Inoltre, dispone l’aumento dell’indennità di congedo parentale per un ulteriore mese dal 30% all’80% della retribuzione.
Alla luce della modifica apportata, il congedo parentale di entrambi i genitori o del genitore solo risulta indennizzabile come di seguito indicato:
un mese è indennizzato all’80% della retribuzione, entro i sei anni di vita o entro sei anni dall’ingresso in famiglia in caso di adozione o di affidamento del minore;
un altro mese è indennizzato all’80% della retribuzione, entro i sei anni di vita o entro sei anni dall’ingresso in famiglia in caso di adozione o di affidamento del minore;
un ulteriore mese, inoltre, è indennizzato all’80% della retribuzione, entro i sei anni di vita o entro sei anni dall’ingresso in famiglia in caso di adozione o di affidamento del minore;
sei mesi sono indennizzati al 30%, a prescindere dalla situazione reddituale;
i rimanenti due mesi non sono indennizzati, salvo il caso in cui il richiedente si trovi nella condizione reddituale.
Walter Giordano
2025-10-29 21:47:49
Numero di risposte
: 23
I genitori lavoratori dipendenti potranno avere il congedo parentale pagato all'80% per tre mesi per i bambini nati dal 2025 e per quelli per i quali il congedo obbligatorio di maternità, o in alternativa di paternità, risulta terminato dopo il 31 dicembre 2024/2023.
La legge di bilancio 2025 aveva aumentato l’indennità dal 60% all’80% della retribuzione, aggiungendo un ulteriore mese rispetto al 2024.
Per accedere ai tre mesi con retribuzione all’80%, è necessario che: il genitore sia un lavoratore dipendente; il congedo di maternità o paternità sia terminato dopo il 31 dicembre 2023 e il 31 dicembre 2024; il congedo parentale sia fruito dal 1° gennaio 2025 in poi.
I periodi di congedo parentale devono essere utilizzati entro il sesto anno di vita del figlio o entro 6 anni dall’ingresso in famiglia per adozione o affidamento, e comunque non oltre il compimento della maggiore età.
Il congedo parentale di entrambi i genitori o del genitore sarà quindi indennizzabile in questo modo: primo mese all’80% della retribuzione, entro i sei anni di vita o entro sei anni dall’ingresso in famiglia in caso di adozione o di affidamento del minore; secondo mese all’80% della retribuzione, entro i sei anni di vita o entro sei anni dall’ingresso in famiglia in caso di adozione o di affidamento del minore; terzo mese innalzato all’80% della retribuzione, entro i sei anni di vita o entro sei anni dall’ingresso in famiglia in caso di adozione o di affidamento del minore.
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