Cosa succede alla famiglia di un pentito?
Mauro Ferrara
2025-10-30 20:27:28
Numero di risposte
: 24
La preoccupazione per il futuro dei propri congiunti, quando un capo clan detenuto sceglie di collaborare con lo Stato, è una delle leve principali.
I figli maschi di Schiavone sono tutti già noti alle forze dell’ordine.
Ora, se i parenti di Sandokan avessero ricevuto minacce rispetto alla situazione giudiziaria del padre, il programma di protezione nei loro confronti potrebbe scattare in automatico.
In caso contrario o se i familiari del collaboratore in questione avessero deciso di rinnegare il congiunto, lo ‘scudo’ dello Stato potrebbe non essere alzato.
In ogni caso sono due i primi grandi cambiamenti per coniugi e figli di pentiti.
Il cambio di identità e di residenza.
A occuparsi di tutto è il Nucleo Operativo do Protezione (Nop) coordinato dal Ministero degli Interni.
Il trasferimento e il cambio di identità avvengono poco tempo dopo l’approvazione e la disposizione del piano di protezione e in modalità improvvisa.
Ai ‘protetti’ lo Stato gira un sussidio ciascuno (di qualche miliaia di euro) se disoccupati o costretti a rinunciare al lavoro per il cambio di residenza.
Quirino Farina
2025-10-30 17:08:33
Numero di risposte
: 22
La protezione della famiglia di un collaboratore di giustizia in Italia non è scontata.
Coniugi e figli hanno la possibilità di distanziarsi dal parente che ha scelto di aiutare le autorità.
Se la famiglia di un pentito dovesse essere oggetto di minacce dirette o se la persona in questione richiedesse protezione come condizione per continuare a cooperare, lo Stato può intervenire per garantire la sicurezza della famiglia, mettendo sotto protezione moglie e figli.
I Nuclei Operativi di Protezione organizzano il trasferimento dei soggetti in una località protetta, solitamente distante dalla loro città di origine.
Inizia così una nuova vita per il testimone di giustizia e i suoi familiari, a condizione che il collaboratore non debba scontare una pena detentiva.
Lo Stato provvede a erogare un contributo finanziario, che può variare nel caso in cui i soggetti fossero disoccupati al momento del trasferimento.
Gli alloggi vengono forniti e pagati dallo Stato, ad eccezione delle spese relative alle utenze.
Anastasio Conti
2025-10-30 15:45:22
Numero di risposte
: 20
La sicurezza per il pentito e la sua famiglia è garantita anche attraverso la loro sistemazione all'interno di una struttura di protezione.
Una volta che la famiglia di un pentito si trasferisce in una località segreta, non ha più contatti con il passato, cambiando nome, città e lavoro.
La famiglia del collaboratore viene messa sotto protezione e le viene data una nuova identità per proteggerla da ritorsioni.
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