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Cronaca o critica: qual è la differenza?

Ivano Ricci
Ivano Ricci
2025-04-21 09:09:45
Numero di risposte: 7
Posto che mediante la cronaca, come vedremo di seguito, si riferisce un’informazione obiettiva, mediante l’esercizio del diritto di critica si esprime invece una valutazione soggettiva di un dato evento e/o circostanza. Per esercitare correttamente il diritto di cronaca, il giornalista, una volta appresa la notizia, dovrà accertarne la verità attraverso un accurato esame della fonte di acquisizione, che vi sia un interesse pubblico alla conoscenza del fatto oggetto di diffusione e che esso venga pubblicato senza elementi aggiuntivi, che di fatto potrebbero invece rientrare nel diritto di critica. E così, è necessario che l’opinione venga esposta in una forma corretta, strettamente funzionale alla finalità di disapprovazione, e non in modo tale da sfociare in un’aggressione gratuita e immotivata della reputazione altrui.
Felicia Fabbri
Felicia Fabbri
2025-04-21 06:43:20
Numero di risposte: 3
Dovrebbe essere chiara la differenza tra diritto di cronaca e diritto di critica: mentre la cronaca è oggettiva, la critica è soggettiva e, pertanto, maggiormente esposta al rischio della diffamazione. Secondo la Corte di Cassazione, la critica si concretizza nella manifestazione di un giudizio valutativo e presuppone un fatto che è assunto ad oggetto o a spunto del discorso critico. Ciò sta a significare che il giudizio valutativo è diverso dal fatto da cui trae spunto e, a differenza di questo, non può pretendersi che sia “obiettivo” e neppure, in linea astratta, “vero” o “falso”. In altre parole, mentre la cronaca deve essere veritiera, continente e rilevante, la critica necessita solamente che il proprio oggetto sia realmente esistente, cioè che non si tratti di un fatto inventato.