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Quali sono le prove per dimostrare il mobbing sul lavoro?

Chiara Bruno
Chiara Bruno
2025-08-06 18:56:33
Numero di risposte : 13
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Per dimostrare il mobbing, il lavoratore dovrà provare gli atti aggressivi, discriminatori e vessatori e la loro ripetizione nel tempo. I danni riportati a seguito di tali comportamenti. Il nesso/collegamento tra le condotte ed i pregiudizi subiti. A tal fine sarà necessario raccogliere le testimonianze dei colleghi o di chi era presente sul luogo di lavoro, conservare le email, le lettere e i messaggi, specie se contengono offese, calunnie o frasi diffamatorie nei confronti della vittima. È altresì importante avere la documentazione medica che attesti le patologie riportate. Inoltre, è fondamentale, per poter ottenere tutela in sede civile o penale, dimostrare che le condotte avevano un chiaro obiettivo persecutorio, non rientrando nel normale esercizio dei poteri organizzatori e di controllo delle attività, e neppure si trattava di episodi di conflittualità normalmente ricorrenti in ambito lavorativo. La Corte di Cassazione, con la sentenza n. 10037/2015, ha individuato 7 parametri che dovrebbero essere provati dal lavorare per dimostrare di essere stato vittima di mobbing e ottenere il risarcimento dei danni. Gli atti vessatori devono essersi verificati sul luogo di lavoro e devono presentare i seguenti elementi: Le umiliazioni, mortificazioni e gli altri comportamenti devono avere una durata nel tempo. Devono essere reiterate e non episodiche. Le azioni ostili devono essere almeno due tra le seguenti: attacchi alla possibilità di comunicare, alla reputazione, isolamento sistematico, cambiamenti delle mansioni lavorative, violenze o minacce. Il lavoratore deve trovarsi in una posizione di inferiorità manifesta. Le condotte vessatorie devono procedere per fasi successive che cominciano con un conflitto mirato seguito dall’inizio del mobbing per poi proseguire con sintomi psicosomatici aggravati da errori e abusi che causano aggravamento dello stato di salute della vittima. Deve infine esservi l’intento persecutorio.
Sandra Damico
Sandra Damico
2025-07-27 19:24:09
Numero di risposte : 9
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Per poter effettuare una azione legale è necessario dimostrare, con l’aiuto dell’avvocato, la presenza di: Comportamenti illeciti: è importante che i comportamenti vessatori non siano isolati ma ripetuti. Ad esempio i rimproveri ingiustificati, le umiliazioni e le critiche al lavoro svolto devono essere reiterati per un lungo periodo. Per portare avanti un azione legale vincente è necessario che i comportamenti vessatori subiti siano provati con delle testimonianze. Danno alla salute fisica e/o mentale: i danni subiti devono essere provati con delle perizie mediche. Ci sarà quindi bisogno di una perizia di uno psicologo ad esempio per i danni quali stress, perdita di autostima e depressione. Rapporto diretto tra i comportamenti ostili e i danni subiti, per dimostrare che il danno è strettamente causato dalla condotta del datore di lavoro. Testimonianze dei colleghi o di chi è presente sul posto di lavoro E-mail, lettere ed sms tra la vittima e l’autore del mobbing Registrazioni di conversazioni effettuate tra il lavoratore e il datore di lavoro sul luogo di lavoro, in quanto – se effettuate nel rispetto di determinati limiti – non rappresentano una violazione della privacy di chi è registrato inconsapevolmente. Da questo si evince che raccogliere le prove è un lavoro complesso per cui è imprescindibile l’aiuto di un avvocato.