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Che cos'è il mobbing bianco?

Rosalba Pellegrini
Rosalba Pellegrini
2025-07-27 22:11:16
Numero di risposte : 16
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Il termine “mobbing” deriva dall’etologia, la scienza che studia il comportamento animale, e nasce per descrivere comportamenti aggressivi posti in essere dagli animali in branco, nei riguardi di singoli componenti della propria specie. Si tratta di un fenomeno complesso che è stato descritto alla luce di diverse definizioni. Quella maggiormente condivisa, in ambito lavorativo, definisce il mobbing come “una forma di violenza sul posto di lavoro consistente in comportamenti vessatori integranti un’aggressione sistematica, prodotta per una certa durata di tempo, posta in essere o da un superiore gerarchico o dai colleghi nei confronti di un lavoratore, con chiari intenti discriminatori e persecutori, finalizzati all’estromissione di questi dall’azienda mediante la progressiva marginalizzazione del suo contributo al processo produttivo e l’emarginazione dalla collettività degli altri dipendenti”. In termini più concreti, il mobbing può essere inteso come una forma di terrore psicologico sul posto di lavoro che consiste in messaggi, ostili e moralmente scorretti, diretti sistematicamente, in genere, da una o più persone verso un solo individuo che viene posto e mantenuto in una condizione di impotenza e incapacità di difendersi. Tre sono le condizioni perché si possa parlare di mobbing “sanzionabile”: la durata, la ripetitività e la presenza di un intento persecutorio nei confronti di un determinato lavoratore. Il mobbing è quindi contemporaneamente un disagio individuale e una patologia sociale: esso origina da un processo dapprima occulto e strisciante, quindi sempre più esplicito, attuato con varie modalità. Occorre fare una distinzione tra quello che è un conflitto temporaneo sul lavoro ed il mobbing, caratterizzato dalla durata e frequenza del trattamento vessatorio. Quindi, non è tanto importante che cosa viene messo in atto nei confronti del lavoratore, piuttosto attraverso quali modalità.