Come si certifica il mobbing?

Samira Longo
2025-08-07 20:05:34
Numero di risposte
: 16
Per certificare il mobbing è necessario dimostrare la presenza di comportamenti illeciti, che non siano isolati ma ripetuti, come ad esempio i rimproveri ingiustificati, le umiliazioni e le critiche al lavoro svolto.
I comportamenti vessatori subiti devono essere provati con delle testimonianze.
Il danno alla salute fisica e/o mentale deve essere provato con delle perizie mediche.
È necessario dimostrare il rapportporto diretto tra i comportamenti ostili e i danni subiti.
Per dimostrare la presenza dei comportamenti ostili, dei danni e della correlazione tra questi due elementi è fondamentale dimostrare la presenza di mobbing sul posto di lavoro e quindi presentare una denuncia.
Testimonianze dei colleghi o di chi è presente sul posto di lavoro sono utili.
E-mail, lettere ed sms tra la vittima e l’autore del mobbing sono utili per la denuncia.
Registrazioni di conversazioni effettuate tra il lavoratore e il datore di lavoro sul luogo di lavoro, in quanto non rappresentano una violazione della privacy di chi è registrato inconsapevolmente, sono utili per la denuncia.
Raccogliere le prove è un lavoro complesso per cui è imprescindibile l’aiuto di un avvocato.

Emanuela Monti
2025-07-27 20:56:28
Numero di risposte
: 21
DIMOSTRARE IL MOBBING È UN PROCESSO LUNGO E COMPLESSO.
Elementi costitutivi ed imprescindibili del mobbing sono: a) una molteplicità di comportamenti di carattere persecutorio, illeciti o anche leciti ove considerati singolarmente, che siano stati posti in essere in modo sistematico e prolungato contro il dipendente con intento vessatorio;
b) l'evento lesivo della salute o della personalità del dipendente;
c) il nesso eziologico tra la condotta del datore o del superiore gerarchico o dei colleghi e il pregiudizio all'integrità psico-fisica del lavoratore;
d) l'elemento soggettivo identificato nell'intento persecutorio delle condotte.
Se lo stress e l'ansia sono chiaramente il risultato di un ambiente lavorativo tossico o di comportamenti vessatori del datore di lavoro, il dipendente ha il diritto di rimanere in malattia, anche oltre il periodo massimo stabilito dal contratto collettivo di lavoro.
Il primo passo è consultare un medico competente, che valuterà attentamente la situazione e, se necessario, emetterà un certificato che attesti lo stato di salute del paziente e consigli un periodo di riposo adeguato.
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