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Qual è il mobbing più frequente?

Mietta Rinaldi
Mietta Rinaldi
2025-08-06 08:18:47
Numero di risposte : 15
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Il mobbing più frequente sembra essere il mobbing orizzontale, con questa tipologia si chiude la rosa delle modalità di mobbing che prendono in considerazione la relazione gerarchica. Le azioni più frequentemente attuate sono di natura sociocomunicativa, volte all’isolamento della persona vessata dal gruppo e al blocco delle informazioni. Il doppio mobbing delinea quella situazione nella quale la vittima perde il sostegno della famiglia, il quale comportamento si aggiunge alle vessazioni subite al lavoro. Un tipico esempio di mobbing verticale è l’abuso di potere. Talvolta questa forma di mobbing viene anche chiamata bossing, che viene definito da Ege come “una forma di terrorismo psicologico che viene programmato dall’azienda stessa o dai vertici dirigenziali ai danni di dipendenti divenuti in qualche modo scomodi”. Il bossing si manifesta su scala aziendale. Il mobbing verticale esso fa riferimento alla posizione gerarchica degli attori. Con questo termine, si intendono quelle vessazioni esercitate da una persona che ha una posizione gerarchica superiore rispetto alla vittima. Il mobbing orizzontale viene esercitato da uno o più colleghi nei confronti di un soggetto. Le altre tipologie del mobbing individuabili in letteratura, seppur riconoscendo un’asimmetria tra gli attori, evidenziano principalmente la relazione comportamentale degli attori e delle vessazioni in atto. Si vengono, così, a distinguere i seguenti tipi di mobbing: legato ad un conflitto interpersonale, dove il processo vessatorio si instaura a partire dall’escalation di un conflitto interpersonale non efficacemente risolto e si contrappone al mobbing predatorio, che invece riguarda quelle vessazioni attuate nei casi la vittima non abbia fatto niente per provocarle e/o giustificare l’accanimento dei comportamenti negativi verso di sé, trovandosi accidentalmente in una posizione di svantaggio. Individuale, dove è il singolo lavoratore ad essere oggetto di vessazioni, che si contrappone al collettivo, dove ad essere vittimizzati sono gruppi di lavoratori. Diretto, quando le azioni mobbizanti sono indirizzate direttamente sulla vittima e indiretto quando le azioni mobbizzanti vengono attuate sia intervenendo sul luogo di lavoro, sia coinvolgendola sua cerchia familiare o quella degli amici. Leggero, quando le violenze psicologiche si presentano in modo molto sottile e poco appariscenti, e pesante, quando invece le azioni vessatorie si rivelano palesi e violenta.
Donatella Giordano
Donatella Giordano
2025-07-27 21:24:16
Numero di risposte : 17
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Tra gli esempi di mobbing più frequenti vi sono: rimproveri e richiami costanti, sia in privato che in pubblico, anche ingiustificati isolamento nell’ambiente lavorativo ed esclusione da riunioni, corsi di aggiornamento, attività, comunicazioni aziendali umiliazioni, battute, insulti, diffamazione e calunnia demansionamenti e dequalificazioni, perché il lavoratore viene assegnato a mansioni inferiori oppure sottoposto a carichi di lavoro eccessivi e intollerabili mancata assegnazione di compiti lavorativi, che rende totalmente inattivo il lavoratore controllo assillante, eccessivo e irragionevole del lavoro negazione ingiustificata di permessi, ferie o privazione dei benefit aziendali minacce di licenziamento o di perdita di opportunità lavorative. I comportamenti che caratterizzano i casi di mobbing sono quelli che si verificano sul posto di lavoro e presentano alcuni elementi comuni, quali: le umiliazioni, mortificazioni e gli altri comportamenti nocivi aventi durata nel tempo si tratta di condotte che si ripetono nel tempo e non episodiche i comportamenti ostili devono essere almeno due tra quelli più frequenti, e cioè attacchi alla possibilità di comunicare, alla reputazione, isolamento sistematico, cambiamenti delle mansioni lavorative, violenze o minacce.
Antonia Guerra
Antonia Guerra
2025-07-27 19:58:37
Numero di risposte : 19
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Esistono diversi esempi di mobbing sul lavoro, tra cui: riduzione delle responsabilità con l’intento di rendere umiliante la prosecuzione del lavoro. costanti rimproveri e richiami fatti sia in privato che in pubblico, anche per motivi insignificanti. eccessiva applicazione di metodi di supervisione sul dipendente. ripetuta esclusione dalla partecipazione a corsi di formazione o opportunità di aggiornamento professionale. mancata assegnazione di compiti lavorativi, rendendo totalemente inattivo il lavoratore. minacce di licenziamento, perdita di opportunità lavorative o demansionamento. Tra le diverse modalità, occorre distinguere i seguenti casi: mobbing dal basso o down-up, dove l’autorità di un capo viene messa in discussione da uno o più sottoposti. mobbing gerarchico, come l’abuso di potere e comportamenti illeciti da parte del datore. bossing o mobbing strategico, in cui un superiore cerca di costringere alle dimissioni un dipendente in particolare. mobbing orizzontale, cioè quello praticato dai colleghi verso un lavoratore non integrato per motivi etnici, religiosi o sessuali.