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Quando viene assegnata la casa in caso di separazione?

Jari Bellini
Jari Bellini
2025-09-21 15:27:45
Numero di risposte : 22
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La casa familiare viene assegnata tenendo prioritariamente conto dell’interesse dei figli. Il presupposto dell’assegnazione della casa familiare è in primo luogo il collocamento presso il coniuge dei figli. La prassi giurisprudenziale tende ad assegnare nella maggior parte dei casi la casa familiare al coniuge affidatario esclusivo. La casa familiare viene assegnata al coniuge che sia semplice collocatario prevalente della prole, anche ove l’affidamento sia congiunto. Lo scopo dell’assegnazione non è quello di tutelare in sede di separazione giudiziale la posizione del coniuge debole. Lo scopo è quello di tutelare l’interesse dei figli a vivere e crescere nell’ambiente in cui sono stati abituati a vivere.
Luce Longo
Luce Longo
2025-09-11 08:41:37
Numero di risposte : 13
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La casa coniugale viene assegnata a uno dei coniugi in caso di separazione quando essi raggiungono un accordo riguardo alla disponibilità materiale della casa. Se l’immobile è di proprietà esclusiva di uno dei due, l’altro deve andarsene. Se, invece, l’immobile appartiene in comproprietà ai coniugi, allora si verifica una situazione paradossale: entrambi hanno diritto di continuare ad abitarvi. Potranno, pertanto, accordarsi su chi rimarrà nella casa e chi, invece, si trasferirà altrove. L’accordo potrebbe contemplare che uno dei due lasci la disponibilità materiale della casa all’altro, ricevendo da questo una somma mensile a titolo di indennità di occupazione. Al limite, potrà essere anche prevista una occupazione gratuita, quando ad esempio la moglie abbia diritto ad un mantenimento.
Felice Rossi
Felice Rossi
2025-09-04 03:10:00
Numero di risposte : 26
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La casa coniugale viene generalmente assegnata al coniuge con cui i figli prevalentemente vivranno dopo la separazione. L’assegnazione della casa è strettamente legata alla presenza dei figli: quando saranno grandi e andranno a vivere da soli, sua moglie dovrà restituirle l’immobile. Questo fra l’altro significa che, se i coniugi non hanno figli o hanno figli ormai grandi, il giudice non può assegnare la casa a chi non ne è proprietario.
Mariapia Ricci
Mariapia Ricci
2025-09-03 22:44:14
Numero di risposte : 22
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Il principio generale è quello per cui il godimento della casa familiare è attribuito tenendo prioritariamente conto dell’interesse dei figli. Il principio è quello per cui la casa viene assegnata al genitore presso cui i figli minori andranno a vivere stabilmente, anche se non proprietario della casa, in quanto si mira a tutelare l’interesse dei figli a non subire ulteriori cambiamenti preservando l’ambiente domestico della prole e conservando un minimo di continuità e regolarità di vita. Il coniuge al quale è stata assegnata la casa familiare la perde se i figli diventano autosufficienti, se vanno a vivere altrove o se lo stesso coniuge abbandona l’immobile per trasferirsi. Va detto poi come, nel caso in cui il coniuge proprietario debba versare un assegno di mantenimento al coniuge che ha avuto in assegnazione la casa, il giudice dovrà tenere in debita considerazione il valore dell’assegnazione della casa; Analogamente nel caso di mutuo sull’immobile, il cui pagamento spetta al proprietario dell’immobile, il giudice dovrà tenere conto di tale spesa ai fini della determinazione dell’assegno di mantenimento.