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Cosa spetta alla ex moglie in caso di divorzio?

Yago Santoro
Yago Santoro
2025-09-15 21:31:01
Numero di risposte : 18
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Scopo dell’assegno mensile è infatti quello di equilibrare le condizioni economiche degli ex coniugi anche dopo la separazione. I dubbi nascono invece quando la donna è disoccupata. Il punto su cui si sofferma la Corte è quello relativo alle ragioni del mancato reperimento di una sistemazione lavorativa. La Cassazione precisa che : «l’attitudine al lavoro proficuo della ex moglie, quale potenzialità di guadagno, costituisce elemento valutabile ai fini della determinazione della misura dell’assegno di mantenimento da parte del giudice, che deve al riguardo tenere conto non solo dei redditi in denaro, ma anche di ogni utilità o capacità dei coniugi suscettibile di valutazione economica». L’attitudine del coniuge al lavoro assume in tal caso rilievo solo se viene riscontrata in termini di effettiva possibilità di svolgimento di un’attività lavorativa retribuita, in considerazione di ogni concreto fattore individuale e ambientale, e non già di mere valutazioni astratte ed ipotetiche. Così se lo stipendio dell’ex moglie le consente di avere il medesimo tenore di vita del marito allora non può rivendicare il mantenimento o, quantomeno, potrà beneficiare di un mantenimento inferiore.
Emanuela Damico
Emanuela Damico
2025-09-15 20:19:31
Numero di risposte : 18
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Il mantenimento dell’ex moglie oggi non è sempre obbligatorio mentre per i figli è garantito lo stesso tenore di vita. Se la donna è autosufficiente infatti, non avrà più diritto obbligatoriamente ad un assegno di mantenimento dopo il divorzio. Al loro mantenimento provvederanno, in caso di reddito e di autosufficienza anche della ex moglie, entrambi gli ex coniugi in proporzione al loro reddito, affinché i figli mantengano lo stesso tenore di vita precedente alla separazione e al divorzio. Nella Sentenza del 2018 si è affermato con chiarezza che l’assegno di mantenimento dell’ex moglie dopo il divorzio ha una finalità assistenziale, perequativa e, da non dimenticare, anche compensativa. Per stabilire se sia dovuto e in che misura non si terrà più conto in via esclusiva del tenore di vita avuto durante il matrimonio né la mera autosufficienza è requisito di per sé idoneo ad escluderlo. Questo vuol dire che per proteggere maggiormente l’ex coniuge si terrà conto anche del contributo dello stesso alla conduzione di vita familiare e, ad esempio, ai sacrifici fatti per il nucleo familiare, come la rinuncia a un lavoro per occuparsi dei figli e/o del marito.