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Cosa spetta alla ex moglie in caso di divorzio?

Aaron Gatti
Aaron Gatti
2025-10-11 11:56:42
Numero di risposte : 32
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In caso di divorzio, alla ex moglie spetta un assegno periodico a carico dell'eredità se in sede di divorzio era stato riconosciuto il versamento di un assegno periodico e questo non sia stato versato in un'unica soluzione. Il coniuge deve versare in stato di bisogno, valutato tenendo conto di alcuni fattori come l'entità dell'asse ereditario, la qualità e le condizioni economiche degli eredi. Il diritto a tale assegno si estingue se il coniuge superstite ha contratto nuove nozze o se è venuto meno lo stato di bisogno. In caso di successione dell'ex coniuge, l'art. 9 della legge sul divorzio riconosce il diritto a percepire la pensione di reversibilità o una quota della stessa qualità vi sia un coniuge superstite. Per richiederlo esistono dei presupposti: la percezione dell'assegno di divorzio, il richiedente non deve aver contratto un nuovo matrimonio, il rapporto previdenziale doveva essere già esistente prima della sentenza di divorzio. In caso di separazione consensuale o giudiziale, diversamente che con il divorzio, pur avendosi un affievolimento del vincolo coniugale, lo status di coniuge permane e questo vuol dire che il soggetto separato mantiene i diritti ereditari. Tuttavia occorre guardare a chi sia stata addebitata la separazione: ai sensi dell'art. 548 c.c., al coniuge a cui non è stata addebitata la separazione spettano gli stessi diritti successori del soggetto non separato, quindi la quota di riserva prevista dalla legge, i diritti di abitazione e di uso e la pensione di reversibilità ai sensi dell'art. 585 c.c. Al coniuge cui sia stata addebitata la separazione con sentenza passata in giudicato spetta solo il diritto ad un assegno vitalizio se al momento dell'apertura della successione godeva degli alimenti a carico del coniuge deceduto, mentre per la pensione di reversibilità può essergli riconosciuta solo una quota.
Giulietta Conte
Giulietta Conte
2025-10-04 09:00:07
Numero di risposte : 28
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In caso di divorzio cosa spetta alla ex moglie? Una quota mensile per aiutarla a vivere il meglio possibile, definito dalla legge assegno di divorzio. In caso di divorzio, invece, il marito deve dare alla moglie un assegno di divorzio per garantire che possa avere almeno l’autosufficienza economica. L’assegno di divorzio garantisce alla moglie di potere vivere in modo considerato dignitoso, il che non significa necessariamente essere benestante se il marito è ricco, ma semplicemente poter badare a sé stessa. In quali casi si deve versare un assegno alla ex moglie? Il sopra citato assegno di divorzio non è qualcosa di dovuto a prescindere, ma una tutela che lo stato ha previsto se la moglie si trova in una situazione di difficoltà. Per difficoltà si intende:non avere redditi o cespiti patrimonialinon trovare lavoro per incapacità o impossibilitànon avere una casa La moglie, o il coniuge più debole, deve dimostrare la propria condizione di non indipendenza economica per avere il diritto a percepire un aiuto dall’ex partner.
Mirella Sorrentino
Mirella Sorrentino
2025-09-26 12:36:09
Numero di risposte : 23
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Un assegno di divorzio dovrà essere corrisposto dall’ex marito all’ex moglie solo ed esclusivamente se quest’ultima non è in grado di provvedere al proprio mantenimento. L’importo dell’assegno viene deciso dal Tribunale sulla base di diversi fattori, quali la sua capacità di procurarsi un lavoro, la sua età, le sue condizioni di salute, e il patrimonio personale. Il diritto all’assegno divorzile non può basarsi esclusivamente sull’accertamento dell’autosufficienza economica dell’ex coniuge richiedente, ma deve considerare anche il contributo che l’ex coniuge ha fornito alla conduzione della vita familiare ed alla formazione del patrimonio comune e personale dell’altro coniuge. Il Tribunale di Milano ha fissato un limite di reddito annuo di circa 1.000 euro al di sopra del quale l’ex coniuge non ha più diritto all’assegno di divorzio, ma le Sezioni Unite della Cassazione hanno successivamente mitigato questa regola, considerando anche altri fattori. Il diritto all’assegno cessa se il beneficiario si risposa, mentre se si verifica una nuova convivenza more uxorio, il Tribunale può revocare l’assegno di divorzio.
Yago Santoro
Yago Santoro
2025-09-15 21:31:01
Numero di risposte : 27
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Scopo dell’assegno mensile è infatti quello di equilibrare le condizioni economiche degli ex coniugi anche dopo la separazione. I dubbi nascono invece quando la donna è disoccupata. Il punto su cui si sofferma la Corte è quello relativo alle ragioni del mancato reperimento di una sistemazione lavorativa. La Cassazione precisa che : «l’attitudine al lavoro proficuo della ex moglie, quale potenzialità di guadagno, costituisce elemento valutabile ai fini della determinazione della misura dell’assegno di mantenimento da parte del giudice, che deve al riguardo tenere conto non solo dei redditi in denaro, ma anche di ogni utilità o capacità dei coniugi suscettibile di valutazione economica». L’attitudine del coniuge al lavoro assume in tal caso rilievo solo se viene riscontrata in termini di effettiva possibilità di svolgimento di un’attività lavorativa retribuita, in considerazione di ogni concreto fattore individuale e ambientale, e non già di mere valutazioni astratte ed ipotetiche. Così se lo stipendio dell’ex moglie le consente di avere il medesimo tenore di vita del marito allora non può rivendicare il mantenimento o, quantomeno, potrà beneficiare di un mantenimento inferiore.
Emanuela Damico
Emanuela Damico
2025-09-15 20:19:31
Numero di risposte : 31
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Il mantenimento dell’ex moglie oggi non è sempre obbligatorio mentre per i figli è garantito lo stesso tenore di vita. Se la donna è autosufficiente infatti, non avrà più diritto obbligatoriamente ad un assegno di mantenimento dopo il divorzio. Al loro mantenimento provvederanno, in caso di reddito e di autosufficienza anche della ex moglie, entrambi gli ex coniugi in proporzione al loro reddito, affinché i figli mantengano lo stesso tenore di vita precedente alla separazione e al divorzio. Nella Sentenza del 2018 si è affermato con chiarezza che l’assegno di mantenimento dell’ex moglie dopo il divorzio ha una finalità assistenziale, perequativa e, da non dimenticare, anche compensativa. Per stabilire se sia dovuto e in che misura non si terrà più conto in via esclusiva del tenore di vita avuto durante il matrimonio né la mera autosufficienza è requisito di per sé idoneo ad escluderlo. Questo vuol dire che per proteggere maggiormente l’ex coniuge si terrà conto anche del contributo dello stesso alla conduzione di vita familiare e, ad esempio, ai sacrifici fatti per il nucleo familiare, come la rinuncia a un lavoro per occuparsi dei figli e/o del marito.