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Cosa spetta al lavoratore licenziato ingiustamente?

Marcello Benedetti
Marcello Benedetti
2025-10-20 20:37:44
Numero di risposte : 25
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A seconda della gravità del vizio del licenziamento accertato dal giudice, potrai ottenere la reintegrazione nel posto di lavoro oppure un’indennità risarcitoria. Puoi ottenere la reintegrazione, oltre ad un risarcimento del danno, in caso di licenziamento discriminatorio, intimato in forma orale o nullo oppure se dimostri l’insussistenza del fatto a te contestato; in tutti gli altri casi avrai solo diritto a un’indennità risarcitoria. Il datore di lavoro, per evitare il giudizio, può offrirti (entro 60 giorni dal licenziamento) una somma netta di importo da un minimo di 3 ad un massimo di 27 mensilità della retribuzione di riferimento per il calcolo del trattamento di fine rapporto. La somma deve essere offerta tramite assegno circolare e l’accettazione equivale a rinuncia all’impugnazione del licenziamento, anche se già proposta. Il datore di lavoro può revocare il licenziamento entro 15 giorni dalla comunicazione dell’impugnazione e ripristinare il rapporto di lavoro e tu avrai diritto a ricevere la retribuzione maturata prima della revoca.
Maddalena Rizzi
Maddalena Rizzi
2025-10-16 03:58:54
Numero di risposte : 21
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Il lavoratore ha diritto alla reintegrazione nel posto di lavoro se il licenziamento è considerato ingiustificato. Se la reintegrazione non è possibile o desiderata dal lavoratore, quest’ultimo ha diritto a un risarcimento economico, che può includere il pagamento di una somma equivalente alle retribuzioni che avrebbe ricevuto se fosse rimasto impiegato. Il risarcimento per il licenziamento illegittimo dipende dalla situazione specifica e dalle decisioni del giudice. Se il licenziamento è considerato ingiustificato, il lavoratore ha diritto a: Indennizzo sostitutivo: una somma che corrisponde alle retribuzioni che il lavoratore avrebbe guadagnato dal momento del licenziamento fino alla decisione del giudice. Risarcimento danni: se il licenziamento ha provocato danni morali o economici aggiuntivi al lavoratore, è possibile ottenere un risarcimento anche per tali danni. Integrazione della pensione: se il licenziamento ha comportato una cessazione dell’attività lavorativa a ridosso della pensione, il lavoratore potrebbe anche richiedere un risarcimento per la mancata contribuzione previdenziale.
Noah Conti
Noah Conti
2025-10-02 00:17:57
Numero di risposte : 18
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Un lavoratore che ritiene di essere stato licenziato ingiustamente ha ora sessanta giorni di tempo per fare opposizione al licenziamento. Il risarcimento per i licenziamenti non giustificati è di due mensilità per ogni anno di servizio, con un minimo di 6 ed un massimo di 36 mensilità. Per le aziende con meno di 15 dipendenti l’indennizzo è di una mensilità per ogni anno fino ad un massimo di 6. Per i licenziamenti giudicati discriminatori è prevista la reintegrazione in azienda.