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Cosa comporta la conciliazione?

Alessandro Sanna
Alessandro Sanna
2025-10-02 06:03:21
Numero di risposte : 28
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La conciliazione è una procedura di risoluzione delle controversie in base alla quale una terza persona imparziale, il conciliatore, assiste le parti in conflitto guidando la loro negoziazione e orientandole verso la ricerca di accordi reciprocamente soddisfacenti. La conciliazione non vuole sopperire alle carenze del sistema giudiziario, ne si pone come alternativa alla giustizia, ma propone una via, differente dalle altre più conosciute o più praticate, di soluzione dei conflitti. Diversamente, con la conciliazione si tenta di individuare la soluzione ottimale del problema e di orientare le parti a giungere ad un accordo vantaggioso per entrambe. La conciliazione contribuisce non solo ad ottenere una soluzione ai problemi, ma anche a rafforzare le relazioni in base al principio della negoziazione collaborativa per cui si deve “attaccare il problema e non le persone coinvolte”. Il conciliatore è un terzo imparziale, nel senso che non può avere interessi in comune con nessuna delle parti. Mentre la durata media di un giudizio civile ordinario si protrae per anni, il tentativo di conciliazione può consentire una risoluzione in una sola seduta. La riservatezza è una caratteristica fondamentale della conciliazione. Le parti hanno un’equa opportunità di esprimere la loro visione del disaccordo e di ascoltarsi reciprocamente; sono loro stesse (e non un terzo) a decidere la portata del loro accordo, e le modalità di formalizzazione. Il conciliatore è un terzo imparziale, con la preparazione sufficiente ad applicare tecniche speciali che aiutino ad ascoltare, valutare e creare alternative.
Elda Battaglia
Elda Battaglia
2025-10-02 02:50:39
Numero di risposte : 29
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La conciliazione sindacale indica un procedimento attraverso il quale le parti, con l’assistenza del soggetto conciliatore, cercano di raggiungere la soluzione della controversia. E’ un accordo che ha ad oggetto una transazione economica che serve a concludere una lite fra lavoratore e datore di lavoro. Il lavoratore rinuncia a rivendicare un proprio diritto o una parte di esso in cambio di un risarcimento monetario. Ciò significa che il conciliatore si deve adoperare quantomeno per rendere il lavoratore cosciente di quanto andrà a stipulare, consigliandolo sulle convenienze e avvertendolo sugli effetti dispositivi prodotti, nonché sulla irreversibilità degli stessi. La conciliazione, quasi sempre, si estrinseca attraverso un contratto di transazione. Le rinunce e le transazioni raggiunte in sede di conciliazione sindacale, ai sensi dell’articolo 2113 del codice civile, non sono impugnabili anche quando hanno per oggetto diritti del lavoratore derivanti da norme inderogabili in quanto l’intervento del sindacato è idoneo a superare la presunzione di condizionamento del consenso del lavoratore, garantendo allo stesso la consapevolezza dei diritti dismessi.