Come non pagare i debiti di un genitore defunto?
Noah Barone
2025-11-28 18:32:41
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: 16
Lo strumento che la legge mette a disposizione dell'erede per evitare di essere chiamato a rispondere dei debiti del defunto anche con i propri beni è l'accettazione con beneficio di inventario.
Con tale modalità di accettazione, infatti, i beni del defunto e quelli dell'erede vengono tenuti separati sino al pagamento di tutti i debiti successori.
Nel caso in cui l'ammontare dei debiti superi il valore dei beni e dei crediti caduti in successione risulta evidente come la soluzione migliore per difendersi consista nel non accettare completamente l'eredità, ed anzi farvi rinuncia.
In tal caso, occorre evidenziare come la rinuncia all'eredità del singolo non risolve il problema degli altri chiamati a succedere.
La rinunzia è un atto personale e formale, dovendosi effettuare innanzi ad un pubblico ufficiale autorizzato, come il notaio o il cancelliere del Tribunale competente.
Soriana Cattaneo
2025-11-25 12:17:04
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: 31
Il fatto di essere figlio o parente del defunto non fa di te automaticamente un erede e quindi tantomeno un debitore.
Affinché avvenga il trasferimento della responsabilità per i debiti lasciati dal defunto, il figlio deve effettuare l’accettazione dell’eredità.
Non puoi essere obbligato a pagare i debiti di tuo padre se prima non hai accettato l’eredità.
Prima che tuo padre muoia non puoi fare nulla per proteggerti.
Innanzitutto, come abbiamo detto sopra, evitando di accettare l’eredità in modo espresso o tacito.
Se decorrono 10 anni senza che tu abbia mai accettato l’eredità, ogni rischio cesserà perché perderai i tuoi diritti sul patrimonio del defunto e quindi anche la responsabilità per i relativi debiti.
Se non vuoi attendere 10 anni puoi cautelarti in altro modo: puoi fare subito la rinuncia all’eredità.
La rinuncia all’eredità si fa davanti al notaio o al cancelliere del Tribunale.
Demis Montanari
2025-11-18 06:15:15
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: 27
Con la rinuncia all’eredità, invece, un figlio non può essere chiamato a rispondere dei debiti del padre o della madre.
I creditori, compreso il Fisco, non potranno quindi pignorare i beni del rinunciante.
Per tutelarsi dai debiti del defunto, un successore può procedere anche attraverso l’accettazione dell’eredità con beneficio d’inventario.
Disciplinata dall’art. 490 del Codice Civile, questa procedura permette all’erede di ereditare tutti i crediti eventuali, ma di rispondere ai debiti con il solo patrimonio del de cuius, distinguendolo perciò dal proprio patrimonio.
Esistono alcuni debiti che non si trasferiscono agli eredi, neppure a seguito di accettazione dell’eredità e per i quali, dunque, non è dovuto alcun pagamento.
I figli del genitore nullatenente non rischiano, quindi, nessun pignoramento dei propri beni, fino a quando il padre è in vita, perché per legge, è esclusivamente il debitore a rispondere delle obbligazioni contratte con i propri beni presenti e futuri.
Jari Bellini
2025-11-10 04:46:52
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: 22
C'è un solo modo per non pagare i debiti del defunto: fare la rinuncia all’eredità.
O, in alternativa, non compiere, per 10 anni dall’apertura della successione (ossia dal decesso), l’accettazione dell’eredità.
Difatti, decorso tale decennio, il diritto di accettazione cade in prescrizione e non è più esercitabile.
In pratica, l’effetto è quello della rinuncia all’eredità.
Quindi, per non pagare i debiti del defunto puoi agire nel seguente modo:
rinunciare subito all’eredità;
oppure astenerti, per 10 anni dal decesso, dal compiere atti di accettazione tacita o espressa dell’eredità.
Se poi convivevi con il defunto o hai il possesso dei suoi beni, devi necessariamente rispettare tali adempimenti:
entro 3 mesi dal decesso devi fare l’inventario dei beni che hai;
nei successivi 40 giorni devi dichiarare la rinuncia all’eredità.
Se non compi tali attività o fai scadere i termini, sarai considerato “erede puro e semplice” e pertanto risponderai dei debiti del defunto.
L’articolo 521, comma 1, del Codice civile stabilisce che «chi rinuncia all’eredità è considerato come non vi fosse mai stato chiamato».
La disposizione esclude che l’erede, che abbia rinunciato all’eredità, entri a far parte della successione.
Secondo la Cassazione (ord. n. 24317/), la rinuncia all’eredità da parte del chiamato determina un immediato effetto di carattere radicale sulla pretesa tributaria dell’amministrazione finanziaria.
L’esclusione della responsabilità avrà riguardo a tutte le posizioni debitorie del soggetto deceduto tra le quali, come ovvio, vi rientrano anche quelle inerenti alle somme dovute a titolo fiscale.
Tale effetto è immediato: il contribuente potrà infatti beneficiarne anche in assenza di una dichiarazione specifica di volersene avvalere.
Anche nel caso in cui il chiamato all’eredità abbia omesso di impugnare un avviso di liquidazione emesso dall’amministrazione finanziaria, resta ugualmente legittimato ad impugnare la cartella esattoriale emessa per la medesima ragione.
Naomi Bellini
2025-11-02 10:14:43
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: 22
La legge a questo proposito stabilisce che per non ereditare i debiti, gli eredi possono rinunciare all’eredità.
La rinuncia all’eredità si può fare solo dopo la morte del genitore, mai prima, e può essere sia espressa che tacita.
Nel caso di rinuncia espressa, viene resa tramite una apposita dichiarazione rilasciata ad un Notaio o al cancelliere del Tribunale ove il defunto ha stabilito l’ultima residenza.
La rinuncia all’eredità può anche essere tacita: il potenziale erede potrà infatti far trascorrere un termine di dieci anni, decorrente dalla morte del genitore, senza accettare l’eredità.
L’accettazione dell’eredità può avvenire anche in forma tacita, e si può dunque perfezionare anche con comportamenti concludenti.
Gianriccardo Conte
2025-10-22 01:50:12
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: 20
Per non pagare i debiti di un genitore defunto, è opportuno accettare l’eredità col cosiddetto beneficio d’inventario.
Accettare l’eredità col beneficio d’inventario significa riservarsi prima di verificare il patrimonio del defunto e i suoi debiti.
Inoltre, possono essere utili acquisire certificati dei carichi pendenti dagli uffici erariali e comunali.
Un ulteriore accorgimento è acquisire un report dalla centrale rischi della Banca d’Italia e dalla CRIF, oppure verificare coi fornitori se ci sono sospesi da pagare, qualora il defunto fosse titolare di attività imprenditoriali.
Infine è consigliabile accertarsi – possibilmente con dei tecnici – che gli immobili non abbiano vizi o costi occulti, qualora nell’eredità vi siano beni immobili.
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