Quanti mesi di anticipo per l'affitto posso chiedere?
Ortensia Marino
2025-10-26 21:58:56
Numero di risposte
: 20
Il pagamento del canone in anticipo e in un’unica soluzione è legittimo solo nel caso di locazione a canone libero.
Gli unici limiti da rispettare sono infatti: la durata della locazione e l’obbligo di registrazione entro 30 giorni.
È perciò legittima la clausola che prevede il pagamento del canone di locazione in un’unica soluzione, ritenendo che simile patto non si contrappone a quanto riportato nella legge 9 dicembre 1998, n. 431.
Il locatore può beneficiare della sicurezza di ricevere l’intero importo del canone in anticipo.
Il conduttore potrebbe negoziare condizioni più favorevoli o ottenere uno sconto sul canone totale.
Inoltre, sempre per l’inquilino, effettuare un pagamento anticipato potrebbe semplificare la gestione finanziaria e garantire una maggiore tranquillità per la durata del contratto di locazione.
Sarah Colombo
2025-10-26 18:29:21
Numero di risposte
: 22
A differenza di quanto avviene per il deposito cauzionale che non può mai superare le tre mensilità, non esiste una norma di legge che stabilisca un limite massimo all’anticipo che il conduttore debba versare al momento della sottoscrizione del contratto.
La sua misura, pertanto, è rimessa alla libera trattativa tra le parti.
È tuttavia necessario che tale patto rispetti le seguenti condizioni: non può essere contenuto in un documento separato.
Esso va inserito, a pena di nullità, nello stesso contratto di locazione; non può costituire una forma di elusione delle norme che vietano al locatore di procurarsi vantaggi economici ulteriori rispetto al canone.
Di conseguenza, l’anticipo deve essere obbligatoriamente scalato dalle mensilità dovute.
In ogni caso, è produttivo di interessi.
In un precedente del Tribunale di Roma, le parti hanno concordato che il conduttore dovesse corrispondere anticipatamente le prime 12 mensilità relative ai primi 12 canoni.
Tale pattuizione è stata ritenuta lecita anche se anticipi di tale entità sono più frequenti nei contratti di locazione a uso non abitativo.
Armando Rossetti
2025-10-26 18:07:23
Numero di risposte
: 23
La normativa italiana, in particolare l’articolo 11 della Legge n. 392 del 1978, stabilisce che il deposito cauzionale non può superare le tre mensilità del canone d’affitto.
Questo limite vale sia per i contratti di locazione a uso abitativo che commerciale.
Ad esempio, se il canone mensile è di 600 euro, la caparra non potrà superare i 1.800 euro.
Tuttavia, è possibile concordare una cifra inferiore, in base agli accordi tra le parti.
Nonostante il termine “caparra” sia ampiamente utilizzato, è importante non confonderlo con le mensilità anticipate.
Quest’ultime rappresentano un pagamento anticipato dell’affitto, mentre il deposito cauzionale rimane una somma vincolata fino alla fine del contratto.
Il deposito cauzionale garantisce il locatore rispetto a: Canoni di locazione non pagati.
Danni all’immobile (esclusi quelli legati alla normale usura).
Spese condominiali o utenze non saldate dall’inquilino.
Leggi anche
- Come funziona la cauzione per l'affitto?
- Quanto tempo ha il proprietario per restituire la cauzione all'inquilino?
- Quante mensilità di cauzione devo versare per l'affitto?
- Qual è la differenza tra caparra e cauzione per un affitto?
- Cosa fare se il proprietario di casa non restituisce la cauzione?
- Perché l'affitto si paga in anticipo?
- Quando si perde la cauzione affitto?
- Quanto posso chiedere in anticipo per la cauzione di un affitto?
- Quando la cauzione non va restituita?
- Qual è la differenza tra garanzia affitto e deposito cauzionale?
- Quali sono i diritti dell'inquilino?
- Cosa fare se il proprietario non vuole restituire il deposito cauzionale?
- Quando si perde la caparra dell'affitto?