Cosa succederà alle mie prescrizioni in 10 anni?

Damiana Palmieri
2025-06-01 03:06:51
Numero di risposte
: 8
La prescrizione è un istituto giuridico fondamentale nel diritto italiano, che concerne il tempo entro il quale è possibile esercitare un diritto o un’azione legale. Molti diritti si estinguono dopo 10 anni. Le principali categorie di diritti che vanno in prescrizione dopo questo periodo includono: Diritti di credito, Diritti di risarcimento danni, Diritti derivanti da obbligazioni civili. Il termine di prescrizione inizia a decorrere dal momento in cui il diritto può essere esercitato. Se una persona subisce un danno e scopre la causa del danno dopo 5 anni, il termine di 10 anni inizia a decorrere da quel momento. Quando un diritto è andato in prescrizione, questo comporta diversi effetti legali: Inoppugnabilità, Cancellazione delle obbligazioni. È importante notare che ci sono situazioni in cui la prescrizione può essere interrotta o sospesa. L’interruzione si verifica quando il titolare del diritto compie un atto diretto a farlo valere. La sospensione avviene in circostanze particolari, come in caso di incapacità temporanea del titolare del diritto o quando il diritto è oggetto di una mediazione o di un arbitrato. Comprendere cosa va in prescrizione dopo 10 anni è fondamentale per gestire i propri diritti e doveri legali.

Gabriele Negri
2025-05-29 07:21:59
Numero di risposte
: 7
In linea generale, tutti i crediti derivanti da contratti si prescrivono in 10 anni. Si pensi al caso di una persona che acquista un oggetto e che non lo paga: il creditore ha 10 anni per agire contro di lui. Di norma, dinanzi a una fattura insoluta, ci sono dieci anni per agire. Di dieci anni è quindi la prescrizione per prestiti, finanziamenti e mutui. Tuttavia il termine di prescrizione inizia a decorrere da quando scade il termine per il pagamento o, in caso di pagamenti rateizzati, da quando si verifica l’inadempimento che dà luogo alla risoluzione del contratto con obbligo di versare l’intero importo in un’unica soluzione.
Le eccezioni alla prescrizione di 10 anni sono previste per particolari categorie di debiti. Ad esempio, il credito dell’albergatore si prescrive dopo sei mesi mentre quello dell’insegnante privato dopo un anno.
Se il contratto prevede dei pagamenti periodici, ogni anno o per frazioni più brevi, la prescrizione è di 5 anni. Così ad esempio si prescrive in 5 anni un abbonamento a una pay-tv o le bollette del telefono. La parcella dovuta a professionisti ha un termine di prescrizione di 3 anni. Per le bollette della luce, dell’acqua e del gas la prescrizione è di 2 anni, nonostante siamo in presenza, anche in questo caso, di un contratto. È di 1 anno la prescrizione della provvigione dovuta all’agente di commercio.
Si prescrivono in 10 anni le seguenti tasse e imposte: Irpef, Ires, Iva, Irap, imposta di bollo, imposta catastale e ipotecaria, imposta sulle donazioni e sulle successioni, canone Rai, contributi alla Camera di Commercio, contributo unificato, ticket sanitario e canone acqua. Anche le cartelle esattoriali che richiedono il versamento di tali imposte si prescrivono in 10 anni. Invece si prescrivono in 5 anni tutte le imposte locali come Imu e Tari, le multe stradali e le sanzioni amministrative o penali, i contributi Inps e Inail.
La prescrizione si forma automaticamente, per il semplice fatto che è decorso il termine indicato dalla legge. Il debitore non deve fare nulla per far valere la prescrizione. Ma semmai dovesse ricevere una richiesta di pagamento da parte del creditore potrebbe limitarsi a contestare per iscritto l’intervenuta prescrizione. Spetterebbe allora al creditore dimostrare di aver interrotto la prescrizione con un sollecito di pagamento o altro atto interruttivo.

Lamberto Pagano
2025-05-16 15:51:14
Numero di risposte
: 5
La prescrizione di un credito commerciale inizia a decorrere dal momento in cui il creditore fa valere il suo diritto al recupero del credito nei confronti del debitore.
La prescrizione ordinaria per i crediti è generalmente di 10 anni, ma esistono casi con termini di prescrizione più brevi.
I crediti del 2014 soggetti a questa prescrizione decennale si estingueranno nel 2024.
Questo include crediti derivanti da contratti e fatture, finanziamenti, prestiti e mutui, nonché alcune tasse e imposte.
I crediti soggetti a prescrizione quinquennale, risalenti al 2018 e 2019, andranno in prescrizione nel 2024.
Questi includono bollette del telefono, canone di locazione, spese condominiali ordinarie, omesse dichiarazioni dei redditi, multe stradali, indennità di fine lavoro e TFR, interessi bancari, danni derivanti da fatti illeciti, tra gli altri.
Per i crediti da lavoro, la decorrenza della prescrizione inizia dalla cessazione del rapporto di lavoro.
Per i pagamenti periodici o dilazionati, la prescrizione si calcola per ogni rata o pagamento.
Per esempio, per le tasse e imposte, i termini iniziano a decorrere dal 1° gennaio dell’anno successivo a quello in cui era atteso il pagamento.
Crediti relativi al 2021 soggetti a prescrizione triennale si prescriveranno nel 2024.
Questi includono pagamenti per prestazioni di lavoro per periodi superiori a un mese, compensi a professionisti, notai, insegnanti per lezioni per tempo superiore al mese, e bollo auto dovuto nel 2020.
Infine, nel 2024 si prescriveranno le bollette di luce, acqua e gas emesse nel 2022 e le spese condominiali dovute dall’inquilino, oltre a crediti del 2023 soggetti a prescrizione di 6 mesi, come diritti degli albergatori per vitto e alloggio, e crediti soggetti a prescrizione di un anno.
Nel 2024 andranno in prescrizione diverse tipologie di credito soggette a diversi termini di prescrizione.

Giobbe Giordano
2025-05-15 05:12:39
Numero di risposte
: 6
I termini di prescrizione, decennali, fino a poco tempo fa erano calcolati a partire dalla data di sottoscrizione dell’operazione di investimento.
Passati questi 10 anni non era più possibile ottenere alcun risarcimento.
La prescrizione, infatti, non è stata conteggiata a partire dalla sottoscrizione dei bond, ma dal momento in cui i risparmiatori si sono resi conto dell’effettiva perdita economica.
I dieci anni potrebbero essere calcolati da quando ci si rende conto delle perdite e non dal momento in cui è stato sottoscritto l’investimento.
Le banche, che per normativa avevano l’obbligo di conservare tutta la documentazione, passati questi anni avevano tutto il diritto di sbarazzarsene.
Ora, aumentando, potenzialmente, i termini della prescrizione, alle banche converrebbe conservare i documenti per più di dieci anni, se no per loro mancherebbero le basi per difendersi.

Elsa Rossi
2025-05-06 14:14:43
Numero di risposte
: 6
Si inizia con la prescrizione di 10 anni che, nella generalità dei casi, è quella che prevale. Ad esempio, i crediti derivanti da contratti o fatture, così come quelli originati da prestiti, finanziamenti e mutui, cadono sotto questa categoria. Questo significa che il creditore ha un lasso di tempo di dieci anni per agire e chiedere il pagamento

Emilio Moretti
2025-04-26 21:19:04
Numero di risposte
: 10
I debiti che si estingueranno nel 2025 sono quelli con prescrizione di 5 anni, 10 anni e quelli con prescrizione breve.
Tra questi ci sono crediti legati a fatture, contratti e anche multe.
I debiti che risalgono al 2020 o al 2019, e che hanno una prescrizione quinquennale, si estingueranno nel 2025.
Questi includono Bollette telefoniche, Omessa dichiarazione dei redditi, Canoni di locazione, Multe stradali, Spese condominiali ordinarie, Spese per ristrutturazioni, TFR e indennità di fine lavoro, Interessi bancari, Risarcimenti danni da fatti illeciti, Rendite vitalizie, Utili dei soci in azienda, Abbonamenti a servizi come streaming e pay-tv, Imposte locali, Contributi INPS e INAIL, Cartelle esattoriali relative a tributi con prescrizione quinquennale.
Anche i debiti contrattuali o derivanti da fatture emesse nel 2015 andranno in prescrizione nel 2025.
Sono inclusi, tra gli altri: Fatture insolute, Prestiti, finanziamenti e mutui, Tasse e imposte, Ticket sanitari, Sentenze di condanna e decreti ingiuntivi, Spese condominiali straordinarie.
Per capire quando un debito si prescrive, bisogna conoscere il momento in cui il pagamento sarebbe dovuto.
Ad esempio, per i crediti di lavoro, la decorrenza inizia dal termine del rapporto di lavoro.
Per i pagamenti periodici, la prescrizione si calcola separatamente per ogni rata.
Nel caso delle imposte e sanzioni fiscali, il termine parte sempre dal 1° gennaio dell’anno successivo a quello in cui era previsto il pagamento.
Nel 2025 si prescriveranno anche le bollette di luce, acqua e gas emesse nel 2023, così come le spese condominiali dovute dall'inquilino nell’anno passato.
La prescrizione parte dall’ultimo giorno utile per il pagamento, quindi è importante fare attenzione alle scadenze.

Clea Sorrentino
2025-04-18 07:38:27
Numero di risposte
: 9
La prescrizione ordinaria è di 10 anni, ma la legge individua diritti che si prescrivono in 5 anni o in termini più brevi.
Nel 2024 si estingueranno i crediti del 2014 soggetti all'ordinaria prescrizione decennale.
Naturalmente, occorrerà verificare il mese in cui tali crediti andranno in prescrizione e calcolare il decorso del termine assicurandosi che non siano intervenuti atti interruttivi.
Per quanto riguarda le cartelle esattoriali, nel caso di richiesta di pagamento oltre il termine, andrà presentato ricorso eccependo l'intervenuta prescrizione.
L'art. 2948 del Codice Civile, invece, disciplina i crediti soggetti a prescrizione quinquennale.
Di conseguenza, nel 2024 andranno in prescrizione, sempre che non sia intervenuto atto interruttivo, i crediti risalenti al 2018 e al 2019.
Spesso si ha difficoltà a capire da quale momento effettuare il calcolo della decorrenza del termine.
Ad esempio, per quanto riguarda i crediti da lavoro la decorrenza parte dalla cessazione del rapporto di lavoro, mentre, per i pagamenti periodici o dilazionati, la prescrizione si calcola per ogni rata o pagamento.
Per quanto riguarda tributi, imposte e sanzioni amministrative i termini iniziano a decorrere dal 1° gennaio dell’anno successivo a quello in cui era atteso il pagamento.
Di conseguenza, per tale ultima categoria si ha la certezza che, il 1° gennaio 2024, si prescriverà quanto dovuto nell’anno 2018.
Andrà poi calcolata la prescrizione dei crediti soggetti a prescrizione quinquennale e risalenti al 2019, che si prescriveranno altresì nel 2024.
Ex art. 2956 del Codice Civile sono soggetti a prescrizione triennale, e quindi si prescriveranno nel 2024, i seguenti crediti relativi al 2021: pagamenti delle prestazioni di lavoro per periodi superiori a 1 mese; compenso delle opere e rimborso delle spese ai professionisti; compenso dei notai; compenso degli insegnanti per lezioni impartite per tempo superiore al mese.
Si prescrive altresì in 3 anni il bollo auto, ma con decorrenza dal 1° gennaio dell’anno successivo a quello in cui era dovuto il pagamento.
Quindi, il 1° gennaio 2024, si prescrive il bollo auto che doveva essere pagato nel 2020.
Nel 2024, inoltre, si prescriveranno altresì le bollette di luce, acqua e gas emesse nel 2022, con decorrenza dall'ultimo giorno utile per il pagamento, essendo soggette a prescrizione di due anni, nonché le spese condominiali dovute dall’inquilino, con decorrenza dalla richiesta del locatore.
Ma esistono anche prescrizioni ancora più brevi.
Difatti, il 2024 sarà anche l'anno in cui si prescriveranno i crediti del 2023 soggetti a prescrizione di 6 mesi, come il diritto degli albergatori per il vitto e l'alloggio che somministrano, nonché i crediti soggetti alla prescrizione di 1 anno, come: compenso degli insegnanti per le lezioni impartite a giorni, mesi od ore; compenso dei prestatori di lavoro per periodi inferiori al mese; pensione e istruzione a convitti e case di educazione; compenso degli ufficiali giudiziari; prezzo dei medicinali; pagamento dei commercianti per beni acquistati al dettaglio senza fini commerciali.
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