Quali danni sono a carico dell'inquilino?
Quirino De Angelis
2025-09-26 14:17:46
Numero di risposte
: 19
L’inquilino è tenuto a risarcire il locatore per i danni arrecati all’appartamento in affitto durante la locazione, a meno che provi che i danni sono derivati da:
L’inquilino, inoltre, è sempre responsabile per i danni causati da persone che si trovano nell’immobile con il suo consenso, come familiari o ospiti.
Il risarcimento deve essere commisurato all’effettivo costo delle riparazioni.
Richiedere all’assicurazione di risarcire il danno: se l’inquilino ha stipulato un’assicurazione per la responsabilità civile privata, può richiedere all’assicurazione di risarcire il danno all’immobile.
Negare la propria responsabilità: se l’inquilino ritiene di non essere responsabile per il danno, può negare la propria responsabilità al locatore.
In questo caso, potrebbe essere necessario un intervento del giudice per risolvere la controversia.
Giovanni Serra
2025-09-22 16:55:44
Numero di risposte
: 18
1. Il conduttore ha l’obbligo di servirsi della casa per l’uso determinato dal contratto e usando la “diligenza del buon padre di famiglia”;
2. ha l’obbligo di pagare il corrispettivo periodico alla scadenza prestabilita, rispettando sempre le modalità di pagamento pattuite;
3. ha l’obbligo di restituire la casa alla scadenza del contratto nello stesso stato in cui si trovava quando gli è stata consegnata;
4. ha l’obbligo di rispondere della perdita e del deterioramento della cosa avvenute nel corso della locazione, anche se causate ad esempio da un incendio, qualora non venga provato che siano accaduti per fatti non imputabili all’inquilino;
5. le riparazioni urgenti possano essere eseguite direttamente dal conduttore, salvo rimborso da parte del proprietario, purché gliene sia data contestuale comunicazione.
Oltre all'affitto mensile, ci sono varie spese che un inquilino deve sostenere regolarmente: spese di consumo (energia elettrica, acqua, gas, tassa per lo smaltimento dei rifiuti, riscaldamento), eventuali spese per pulizie e luce delle scale e spese condominiali o eventuali lavori di miglioria dell'appartamento.
Jarno Rossetti
2025-09-14 16:51:52
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: 26
Quando si tratta di danni accidentali, come la rottura di un elettrodomestico o un danno al pavimento, di norma è l’inquilino a dover coprire i costi, a meno che non siano stati causati dall’usura naturale.
Secondo gli articoli 1588 e 1590 del Codice Civile, se l’inquilino dimostra che il danno è dovuto a un normale deterioramento del bene, non è tenuto a risarcirlo.
La manutenzione ordinaria o straordinaria?
Chi paga cosa?
I danni causati da eventi elettrici, come cortocircuiti, sovratensioni o guasti agli impianti, possono essere estremamente costosi.
Se, ad esempio, un cortocircuito danneggia elettrodomestici o dispositivi forniti con l’immobile, questa copertura diventa cruciale.
Responsabilità Civile verso Terzi (RCT Un’altra garanzia fondamentale, sia per il proprietario che per l’inquilino, è la Responsabilità Civile verso Terzi (RCT).
Questo significa che, se l’appartamento viene forzato o danneggiato durante un’intrusione, il proprietario è responsabile per le riparazioni necessarie.
Enzo De rosa
2025-09-05 11:12:30
Numero di risposte
: 26
La piccola manutenzione, cioè quella ordinaria con costi contenuti, è a carico di chi abita nell’appartamento.
L’inquilino è tenuto a sciogliere i cordoni della borsa anche per eventuali danni da mancata custodia e assenza di diligenza.
Intendiamo con questi tutti i danni derivati da uno scarso interesse dell’inquilino al mantenimento dell’immobile in buono stato.
Come il mancato o tardivo avvertimento al proprietario di una riparazione importante da fare; avvertimento che, dato tempestivamente, avrebbe potuto evitare, per esempio, il danneggiamento di un impianto.
Se col suo comportamento omissivo cagiona un danno all’immobile ne risponde per intero.
L’inquilino, infine, non può riconsegnare l’appartamento danneggiato allo scadere del contratto (per «danneggiato» si intende con evidenti alterazioni che non siano dovute alla normale usura dovuta all’aver abitato nell’immobile); in tal caso dovrà risarcire il proprietario.
In generale, in caso di incendio, paga chi abita nell’appartamento, a meno che non dimostri che la colpa non è né sua né di qualcuno che ha fatto entrare in casa.
Se, nel corso di uno di questi lavori di ordinaria amministrazione sporca un pezzo di muro, sarà lui a dover provvedere alla pulizia o ritinteggiatura.
Luisa Palmieri
2025-09-05 10:08:04
Numero di risposte
: 20
I danni che non siano riconducibili al normale uso della cosa, come ad esempio, quelli relativi alla rottura di maniglie, avvolgibile delle tapparelle ecc., sono a carico del conduttore, sempre che questi dimostri che non sono dipesi da lui.
La manutenzione ordinaria dei deterioramenti dovuti all’uso quotidiano dell’immobile spettano al conduttore che deve farsi carico dei lavori e delle spese per la manutenzione dell’immobile locato; anche se i danni sono prodotti dai suoi familiari o dai suoi dipendenti.
L’obbligo a carico del locatore non sussiste se si tratta di riparazioni causate dal conduttore per dolo o colpa o da un familiare o da un dipendente del conduttore ovvero da una persona da lui ammessa anche temporaneamente all’uso ed al godimento della cosa.
Al conduttore spetta risarcire i danni eventualmente provocati, salvo che quest’ultimo dimostri che non sono dipesi da lui o che sono conseguenza del normale deperimento d’uso del bene.
Le parti possono inserire nel contratto una clausola che ponga a carico dell’inquilino anche le spese di straordinaria manutenzione.
Germano Riva
2025-09-05 09:27:25
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: 23
Di norma è l’inquilino a rispondere dei danni che si producono gradualmente e che lui stesso ha causato, come ad esempio l’ingiallimento delle pareti provocato dal fumo di sigaretta.
Anche la muffa in genere non è coperta dall’assicurazione di responsabilità civile del locatario se è quest’ultimo ad averla causata perché, per esempio, non ha arieggiato sufficientemente i locali.
L’inquilino risponde anche delle modifiche che ha apportato volontariamente, come ad esempio la gattaiola installata nella porta o la tinteggiatura delle pareti con un altro colore.
Il locatore può pretendere che l’inquilino, quando lascia l’appartamento, ripristini a proprie spese lo stato originale.
Per la pittura a dispersione, ad esempio, si presume una durata di otto anni.
Se abitate un appartamento da due anni e le pareti erano state tinteggiate tre anni prima del vostro ingresso, la pittura ha ora cinque anni: in questo caso pagherete solo una parte del lavoro.
Se invece l’ultima tinteggiatura risale a più di otto anni prima e dunque la durata di vita è stata superata, non dovete pagare nulla a meno che non sia necessaria una tinteggiatura speciale, ad esempio a causa del deposito di nicotina sulle pareti.
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