Testamento: quanto spetta agli eredi legittimi?

Sara Rinaldi
2025-07-17 01:45:35
Numero di risposte
: 9
Per il calcolo della legittima occorre formare anzitutto la cosiddetta “massa fittizia” e cioè sommare il valore dei beni relitti e di quelli donati.
Stabilire quanto di essa è riservato a ciascuno dei “legittimari” e, alfine, verificare se ciascuno degli interessati ha ricevuto quanto gli spetta e, in caso negativo, far luogo agli opportuni rimedi.
Nel nostro esempio, spettano i seguenti valori:
- alla moglie, 67,5
- a ciascun figlio 45.
Pertanto, il figlio donatario consegue tutta la disponibile e la sua legittima, entrambe “a valere” sulla donazione ricevuta di 120.
La moglie e i due figli non donatari prelevano quanto loro dovuto in parte dal relictum e in parte dalla riduzione della donazione.
C’è dunque un figlio che appunto ha ricevuto una donazione di 120: ebbene, gli altri legittimari possono chiedere a costui di “ridurre” la propria donazione di quel tanto che occorre perché le quote degli altri legittimari siano del valore loro spettante.
La quota “disponibile” è di 67,5.

Luciano D'amico
2025-07-05 11:44:57
Numero di risposte
: 6
La successione legittima si fonda sulla presunzione che, se il defunto avesse lasciato un testamento, egli avrebbe molto probabilmente disposto dei suoi beni in favore dei suoi familiari più vicini.
Il codice civile, presumendo di interpretare quella che è, nella maggior parte dei casi, la volontà del defunto, stabilisce, in sostanza, che qualora taluno deceda senza lasciare testamento, a lui succedono i suoi più stretti congiunti: il coniuge superstite e i figli, anzitutto; in mancanza di figli, succedono i fratelli, le sorelle e gli ascendenti; e, infine, qualora manchino tutti questi soggetti, succedono i parenti del defunto, con la regola che la sussistenza di un parente di grado più stretto esclude la successione del parente di grado più remoto.
Si ha dunque successione legittima o intestata quando il defunto non lascia alcun testamento oppure lascia un testamento che non contempla tutti i beni a lui appartenuti al momento della morte.
La successione legittima è disciplinata dal codice civile e si fonda sulla presunzione che il defunto avrebbe disposto dei suoi beni in favore dei suoi familiari più vicini.
Coloro che succedono per successione legittima si dicono “eredi legittimi”.
La quota di eredità spettante agli eredi legittimi varia a seconda dei soggetti superstiti e della loro relazione con il defunto, come ad esempio: Solo il coniuge (no figli o loro discendenti, no fratelli e sorelle, no ascendenti) 1/1 al coniuge; Il coniuge e un figlio (o discendenti del figlio, in mancanza del figlio) 1/2 al coniuge 1/2 al figlio (o suoi discendenti); Il coniuge e più di un figlio 1/3 al coniuge 2/3 ai figli (da dividere in parti uguali); Un figlio (o suoi discendenti) (no coniuge) 1/1 al figlio (o suoi discendenti); Più di un figlio 1/1 (da dividere in parti uguali); Il coniuge, fratelli e sorelle o loro discendenti (no figli o loro discendenti) 2/3 al coniuge 1/3 ad ascendenti, fratelli e sorelle (o loro discendenti).

Elsa Mazza
2025-07-02 15:34:06
Numero di risposte
: 10
In Italia, la legge prevede che una parte del tuo patrimonio, chiamata legittima, debba essere riservata ai tuoi familiari più stretti, anche se tu non lo desideri.
L'idea alla base della legittima è quella di tutelare i diritti dei familiari più stretti, garantendo loro una parte del tuo patrimonio anche se non hai lasciato un testamento.
Se il coniuge concorre con i figli, l’eredità si devolve.
In assenza di figli, il coniuge concorre con gli altri eredi legittimi nei seguenti termini: il coniuge ha diritto ai due terzi dell’eredità e gli ascendenti, o i fratelli e sorelle, hanno diritto alla restante parte dell’eredità; in ogni caso, gli ascendenti hanno diritto a un quarto dell’eredità.
La Corte Europea dei Diritti dell’Uomo ha ribadito che "pur riconoscendo il posto assegnato alla quota di riserva di un’eredità nell’ordinamento interno della maggior parte degli Stati contraenti, non esiste un diritto generale e incondizionato dei figli a ereditare una parte dei beni dei genitori".

Giuliano Ricci
2025-06-20 21:56:29
Numero di risposte
: 10
Non può, però, togliere agli eredi legittimi la parte minima di eredità che gli spetta.
Il testamento non può togliere agli eredi legittimi la parte minima di eredità che gli spetta per legge.
In presenza di un testamento il codice civile stabilisce comunque che alcuni soggetti (coniuge, discendenti e ascendenti) non potranno essere eliminati dalla successione, anche se diversamente indicato, per le quote di eredità legittima.
L’articolo 536 e seguenti del Codice Civile, infatti, riconoscono a favore di determinati soggetti il diritto ad una quota minima sul patrimonio del defunto, la cosiddetta quota di legittima.
La parte di patrimonio non compresa nella quota di legittima è detta, invece, quota disponibile: di tale quota il testatore può liberamente disporre.
Un testamento che non rispetta la quota di legittima è ugualmente valido ed efficace, fino a che non venga impugnato dai legittimari.
L’eredità si distingue sostanzialmente in quota legittima, cioè la parte di patrimonio di cui il de cuius non dispone a piacimento, in quanto la divisione avverrà secondo la legge, e la quota disponibile, cioè la quantità del patrimonio del quale il defunto può disporre, concedendolo attraverso il testamento a chiunque.
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