Incapacità civile: cosa significa?

Liborio Messina
2025-07-05 08:34:13
Numero di risposte
: 7
La mancanza di capacità d’agire di un soggetto determina i casi di incapacità legale.
Sono totalmente capaci di agire gli interdetti, sia per causa di infermità mentale, che a causa di interdizione legale.
Sono incapaci di agire anche i minori, salvi i casi di emancipazione per matrimonio al compimento dei 16 anni o di capacità di prestare il proprio lavoro al raggiungimento dei 14 anni di età.
La sentenza di interdizione giudiziale accerta l’infermità mentale del soggetto, e quindi la sua inidoneità a provvedere ai propri interessi.
L’interdetto è equiparato alla condizione del minore d’età.
L’interdizione legale costituisce una sanzione accessoria prevista dall’art. 32 c.p. e viene comminata con l’ergastolo o con la condanna per un delitto non colposo punito con pena non inferiore a 5 anni.
La capacità d’agire non va confusa con la capacità giuridica.
La capacità giuridica che si acquista con la nascita, non soffre attenuazioni, e viene riconosciuta in misura uguale a tutte le persone, mentre la capacità di agire può diminuire o essere totalmente perduta durante il corso della vita, nei casi di incapacità parziale o totale d’agire.

Armando De rosa
2025-06-22 07:20:28
Numero di risposte
: 8
Sono reputati incapaci quei soggetti che non possiedono i requisiti previsti dalla legge per la capacità di agire.
I soggetti incapaci non sono in grado di curare i propri interessi ma necessitano di un terzo che li tuteli.
Si distinguono tre tipi di incapacità.
Incapacità assoluta, incapacità relativa, incapacità naturale.
In questa categoria vengono racchiusi i minorenni.
Dopo il compimento del diciottesimo anno di età, sono incapaci di agire gli interdetti legali e gli interdetti giudiziali.
Questi soggetti non possono compiere atti giuridici, né di ordinaria né di straordinaria amministrazione.
Viene affidata a loro la figura di un tutore, che li sostituisce come rappresentante legale.
Tutti questi possono compiere atti di ordinaria amministrazione ma non atti di straordinaria amministrazione.
I beneficiari di amministrazione di sostegno sono ritenuti incapaci di agire, ma solamente per gli atti indicati nel decreto di nomina dell'amministratore.
Questi soggetti non possiedono la capacità di agire solo in determinati momenti, per un tempo limitato.
Il legislatore ha voluto contemperare la protezione dell'incapace con la tutela delle persone che hanno contrattato con la persona incapace, in applicazione del principio di tutela dell'affidamento.

Anselmo Coppola
2025-06-22 05:40:03
Numero di risposte
: 8
Incapacità civile racchiude diverse situazioni che vengono determinate con sentenza del Giudice ordinario civile.
Si rimanda pertanto alle voci interdizione, inabilitazione ed amministrazione di sostegno.
Per quanto riguarda il diritto di voto come costituzionalmente garantito, si rileva che il Testo Unico delle Leggi recanti norme per la disciplina dell'elettorato attivo e per la tenuta e la revisione delle liste elettorali escludeva dall'elettorato attivo i soggetti che si trovavano nelle condizioni previste dagli artt. 2 e 3.
L'indicazione veniva rimossa dall'art. 11 della Legge 13 maggio 1978, n. 180, così eliminando dal nostro ordinamento ogni residua causa di limitazione del diritto di voto per incapacità civile.
La via legale per annullare gli atti conclusi da una persona incapace di intendere e di volere è rappresentata proprio dall’art. 428 c.c.

Alessandro Sanna
2025-06-22 01:54:32
Numero di risposte
: 6
L’incapacità legale di agire è la situazione in cui si trova un soggetto che non possa validamente disporre della propria sfera giuridico-patrimoniale.
È prevista in generale per i minori di età.
Per i maggiorenni, invece, deve essere disposta dall’autorità giudiziaria con una sentenza.
Ciò può avvenire sia a fini di tutela di coloro che non sono in grado di provvedere ai propri interessi.
I negozi giuridici compiuti da soggetti legalmente incapaci sono annullabili.
In diritto civile si intende per incapacità naturale la condizione in cui si trova una persona che, sebbene non interdetta, si provi essere stata per qualsiasi causa, anche transitoria, incapace d’intendere o di volere al momento di compiere un atto.
L’art. 428 c.c. dispone in proposito che gli atti compiuti in stato di incapacità naturale possono essere annullati su istanza della persona medesima o dei suoi eredi o aventi causa, se ne risulta un grave pregiudizio all’autore.
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