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Cos'è la capacità di succedere?

Michael Caputo
Michael Caputo
2025-06-13 21:28:34
Numero di risposte : 6
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La capacità di succedere rappresenta una manifestazione della capacità giuridica riconosciuta dall’articolo 1 del codice di diritto sostanziale alle persone fisiche, e coincide con l’attitudine a sostituire il defunto nella titolarità dei rapporti giuridici patrimoniali che all’ereditando stesso erano riconducibili. La capacità di succedere quindi, al pari della capacità giuridica, si acquisisce al momento della nascita, ossia al realizzarsi dell’evento che si considera verificato con il primo vagito e con la prima respirazione polmonare del feto, senza che, al riguardo, sia richiesto il requisito aggiuntivo dell’idoneità a condurre una vita extrauterina. La capacità di succedere stabilita per i nascituri resta subordinata al verificarsi dell’evento nascita, al punto che l’istituzione di erede di un nascituro viene segnalata come una fattispecie a formazione progressiva destinata a perfezionarsi proprio con la nascita dell’erede istituito. In tale contesto, relativamente alla capacità di succedere dei nascituri concepiti e di ricevere soltanto per testamento dei nascituri non concepiti, la dottrina ha parlato, nel tempo, di capacità parziale o quiescente, poiché condizionata dall’evento della nascita, di capacità provvisoria, ovvero di capacità giuridica prenatale o anticipata. La delazione a favore di nascituri concepiti o non concepiti, ossia di soggetti non ancora venuti ad esistenza, non può quindi essere attuale, trattandosi invece di una delazione differita al momento della nascita.
Elda Marini
Elda Marini
2025-06-04 18:35:14
Numero di risposte : 5
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La capacità di succedere è l’idoneità di una persona fisica a poter diventare erede di una persona defunta. Questa “capacità” è regolata dall’art. 462 cod. civ. e indica che per essere idonei a ricevere un’eredità non serve essere maggiorenni, né essere capaci di intendere e di volere, né avere altre caratteristiche particolari. Per essere capaci di succedere è infatti sufficiente essere viventi al momento della morte della persona in questione, basta essere nati o persino solo concepiti. Quest’ultimo aspetto è assai delicato, per quanto riguarda le persone nate dopo la morte del defunto, la legge presume che esse in quel momento fossero già concepite quando non trascorrono più di 300 giorni fra il decesso e la nascita. È comunque una presunzione che ammette la prova contraria. L’art. 462 cod. civ. si riferisce solo alle persone fisiche e non parla della capacità di succedere delle persone giuridiche: è tuttavia pacifico che anche queste possano essere idonee a ricevere, per testamento, l’eredità di una persona defunta.
Costanzo Farina
Costanzo Farina
2025-06-04 18:07:59
Numero di risposte : 4
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Aspetto della capacità giuridica che esprime l'attitudine ad essere erede: ossia a sostituirsi nei diritti patrimoniali di persona defunta, acquistandone i relativi diritti e assumendone i relativi obblighi. La capacità di succedere è un aspetto della capacità giuridica come espresso nell'art. 1 del c.c.
Egisto Monti
Egisto Monti
2025-06-04 17:37:42
Numero di risposte : 6
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La capacità di succedere è l’attitudine a subentrare nella titolarità dei rapporti giuridici di cui era titolare il de cuius. Il codice civile stabilisce che è capace di succedere la persona nata al momento in cui si apre la successione. Sono capaci a succedere: In caso di successione legittima, tutte le persone nate o almeno concepite, al momento dell’apertura della successione. In caso di successione testamentaria, oltre alle persone sopra menzionate, anche i figli non ancora concepiti di un a determinata persona vivente al momento dell’apertura dela successione. Sono incapaci di succedere: Coloro che non sono concepiti al momento dell’apertura della successione se si trata di successione legittima.
Nadia Ferrara
Nadia Ferrara
2025-06-04 17:03:12
Numero di risposte : 8
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La capacità di succedere è l'idoneità di un soggetto a divenire erede di un altro soggetto, defunto. Essa, come vedremo meglio nei paragrafi seguenti, non presuppone la maggiore età, né la capacità di intendere e di volere, né il possesso di altre specifiche caratteristiche. La sua disciplina è dettata dall'articolo 462 del codice civile. Con riferimento alle persone fisiche, la capacità di succedere è riconosciuta, per quanto riguarda la successione legittima, a tutti coloro che sono nati, o almeno concepiti, al momento dell'apertura della successione stessa. A tal fine, si presumono concepiti a tale momento coloro che nascono entro trecento giorni dalla morte del de cuius. Nella successione testamentaria, alle suddette categorie si aggiungono i figli di una determinata persona vivente al momento della morte del testatore, anche se non ancora concepiti. Sebbene l'articolo 462 del codice civile, nel disciplinare la capacità di succedere, faccia espresso riferimento solo alle persone fisiche, deve ritenersi che, comunque, le persone giuridiche e, più in generale, tutti gli enti, anche se privi di riconoscimento, possono ereditare, anche se solo per testamento.
Alighieri Sala
Alighieri Sala
2025-06-04 16:46:08
Numero di risposte : 6
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La capacità di succedere è la specifica capacità di un soggetto di essere titolare di situazioni giuridiche attive e passive già facenti capo al defunto. Ai sensi del comma 1 dell’art 462 c.c. sono capaci a succedere tutti coloro che sono nati o concepiti al tempo dell’apertura della successione. L’incapacità a succedere determina l’impossibilità del soggetto di essere chiamato all’eredità, è ad esempio il caso di coloro che, al momento dell’apertura della successione legittima, non sono ancora concepiti, oppure il tutore ed il procuratore beneficiari di disposizioni testamentarie che furono stilate al tempo in cui svolgevano la loro attività di tutela.
Danthon Lombardi
Danthon Lombardi
2025-06-04 15:02:01
Numero di risposte : 3
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L’indegno pur avendo la capacità di succedere, vede il proprio acquisto posto nel nulla a seguito della Sentenza giudiziale. La capacità di succedere è una condizione che non viene eliminata dall'indegno, bensì il suo esercizio. Ricostruendo il significato dell’indegnità è possibile individuare che tale istituto giuridico risponde alla necessità di impedire che chi abbia offeso la persona del defunto, oppure la sua libertà testamentaria, possa in qualche modo trarre profitto dall’eredità dell’offeso. Da una parte, si presume la volontà del defunto di escludere l’indegno e, dall’altra, si sanziona l’indegno per l’illecito. Le ipotesi concrete sono l'omicidio o il tentato omicidio, l'istigazione al suicidio, la calunnia o la falsa testimonianza per reati gravi, nonché la decadenza dalla potestà genitoriale. Sul punto, l’indegnità può essere dichiarata nei confronti di chi abbia volontariamente indotto il soggetto della cui successione si tratta a disporre, revocare o modificare il proprio testamento. Inoltre, si ha indegnità anche della persona che abbia alterato, celato o soppresso un testamento che avrebbe regolato la successione, o ancora di chi abbia realizzato o consapevolmente utilizzato un testamento falso.
Nico De Santis
Nico De Santis
2025-06-04 14:56:50
Numero di risposte : 4
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La capacità di succedere coincide con la capacità giuridica. Di conseguenza sono capaci succedere tutti coloro che sono nati vivi al momento dell'apertura della successione e che siano ancora viventi. L'articolo 462 del codice civile indica come capaci succedere anche i concepiti al tempo dell'apertura della successione e, in caso di successione testamentaria, hanno capacità di succedere anche i figli di una determinata persona vivente al momento dell'apertura della successione non ancora concepiti. Per quella legittima sono capaci di succedere tutti coloro che sono vivi al momento dell'apertura della successione, ma anche quelli che non sono ancora nati, ma sono stati concepiti. Nella successione testamentaria, invece, possono essere capaci di succedere addirittura coloro che non sono stati ancora concepiti. Hanno piena capacità di succedere le persone giuridiche in quanto non è più necessaria l'autorizzazione governativa originariamente prevista dall'abrogato articolo 17 del codice civile. Anche gli enti non riconosciuti possono succedere senza bisogno di trasformarsi in enti riconosciuti, grazie alla abrogazione del primo comma dell'articolo 600 del codice civile che imponeva tale trasformazione a pena di inefficacia delle disposizioni testamentarie che li riguardavano. Salvo prova contraria, poi, si presumono concepiti al tempo dell'apertura della successione coloro che sono nati entro 300 giorni dalla morte della persona della cui successione si tratta. In tutti questi casi la chiamata è subordinata alla nascita della persona.
Massimiliano Piras
Massimiliano Piras
2025-06-04 14:55:20
Numero di risposte : 2
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È l’idoneità di una persona fisica a poter diventare erede di una persona defunta. Per essere idonei a ricevere un’eredità non serve essere maggiorenni né essere capaci di intendere e di volere: basta essere nati o persino solo concepiti al momento della morte del soggetto della cui eredità si discute.