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Diseredato: ha ancora diritto a qualcosa?

Franco Caruso
Franco Caruso
2025-06-23 18:30:15
Numero di risposte : 6
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Il codice civile riserva necessariamente a determinati strettissimi congiunti una rilevante quota dell'asse ereditario, che il de cuius durante la sua vita non può intaccare nè con donazioni nè con la redazione di un testamento nel quale i predetti congiunti siano preteriti o addirittura diseredati. Le donazioni e il testamento che ledano i diritti dei legittimari non sono invalidi o inefficaci: questi atti sono pienamente validi fino al momento in cui l'erede legittimario pretermesso o leso o diseredato non agiscano in giudizio con la cosiddetta azione di riduzione delle donazioni o delle disposizioni testamentarie lesive della quota di legittima, al fine di conseguire appunto la quota loro spettante. Le persone a favore delle quali la legge riserva una quota di eredità sono: il coniuge, i discendenti e, in mancanza di discendenti, gli ascendenti. La legge riserva al coniuge la metà del patrimonio del de cuius, se non vi è concorso con i figli. A favore dei figli legittimi e naturali, se non vi è concorso con il coniuge, è riservata la metà del patrimonio se il genitore lascia un figlio solo; se i figli sono più di uno, è loro riservata una quota di due terzi del patrimonio ereditario da dividersi in parti uguali. Gli ascendenti legittimi hanno diritto ad un terzo del patrimonio ereditario. Se peraltro esiste una pluralità di ascendenti, la quota che complessivamente è loro riservata si ripartisce secondo il seguente criterio: per una metà succedono gli ascendenti della linea paterna e per l'altra metà gli ascendenti della linea materna.
Morgana Neri
Morgana Neri
2025-06-13 22:24:54
Numero di risposte : 5
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Nel caso di diseredazione, il soggetto si trova semplicemente escluso dall’eredità per volere del testamentario. Pur con consistenti limitazioni. Non è possibile escludere dalla successione “quei soggetti ai quali la legge riserva una quota di eredità o altri diritti”. Questi soggetti sono definiti eredi legittimari: ovvero coniuge, figli e ascendenti. Se uno dei soggetti appena elencati dovesse trovarsi escluso dal testamento, potrebbe impugnare il documento stesso e rivolgersi al tribunale, richiedendo la quota di successione che gli spetta per legge. I legittimari potrebbero però rivolgersi al tribunale e reclamare la loro parte di eredità.
Noah Conti
Noah Conti
2025-06-13 21:53:17
Numero di risposte : 3
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La conseguenza della diseredazione è che il diseredato non gode dei diritti che spettano a un erede. Tuttavia, la legge offre una protezione: la cosiddetta parte legittima. I figli che sono stati diseredati, e talvolta i nipoti, possono rivendicarli come legittimari. In linea di principio, l’entità della porzione legittima è pari alla metà del valore dell’eredità a cui si avrebbe diritto come erede. La quota legittima è un diritto a una somma di denaro, non c’è alcun diritto alla proprietà del defunto. Una parte legittima non viene concessa automaticamente. Bisognerà fare ricorso ad essa. La richiesta di una porzione legittima deve essere presentata entro cinque anni dalla morte del testatore.
Vincenzo Vitale
Vincenzo Vitale
2025-06-13 21:50:40
Numero di risposte : 6
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Un figlio che è stato diseredato ha ancora diritto a una quota dell’eredità, detta quota di legittima. La legge prevede che una parte del lascito ereditario debba essere necessariamente riservata agli eredi legittimari. La quota di legittima varia a seconda della composizione del nucleo familiare del de cuius. Se un genitore desidera favorire un figlio a scapito dell’altro, può disporre del testamento in modo tale da attribuire a quest’ultimo solo la quota di legittima, senza riservare ulteriori beni che rientrano nell’ambito della quota disponibile. Tuttavia, non è possibile escludere completamente un figlio legittimario dall’eredità, salvo determinati e specifici gravi casi, tassativamente previsti dal Codice Civile. Il figlio che ritenga di aver subito una lesione della propria quota di legittima, in conseguenza delle disposizioni testamentarie del de cuius, può impugnare il testamento, rivendicando la quota che gli spetta per legge, attraverso la proposizione di un’azione di riduzione.
Gastone Serra
Gastone Serra
2025-06-13 19:09:52
Numero di risposte : 11
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Diseredare non significa altro che revocare la porzione legittima a un erede avente diritto a riceverla. Gli eredi legali non aventi diritto alla porzione legittima, invece, possono essere esclusi dalla successione senza alcuna giustificazione. In linea di principio, solo gli eredi aventi diritto alla porzione legittima possono essere diseredati. Una diseredazione preventiva può essere presa in considerazione se esistono attestati di carenza di beni nei confronti di un discendente. Anche nelle situazioni familiari più difficili, la diseredazione è applicabile solo in pochissimi casi. Esistono però altre modalità per limitare il più possibile la parte di eredità di un erede avente diritto alla porzione legittima. La più semplice è la riduzione della quota ereditaria al limite minimo previsto dalla legge, ovvero alla porzione legittima. Hanno diritto alla porzione legittima i discendenti e i coniugi.