Diseredare un figlio: perché si arriva a questa scelta?

Noel Fabbri
2025-06-10 16:29:05
Numero di risposte
: 6
Sono diverse le regioni che possono portare a essere diseredati, ovvero esclusi dal testamento.
Nella maggior parte dei casi si tratta di motivazioni legate a comportamenti particolarmente lesivi o disonorevoli nei riguardi di chi ha redatto il testamento o dei suoi parenti.
Le circostanze legali che possono portare un soggetto all’esclusione dal testamento per indegnità riguardano comunque azioni particolarmente rilevanti quali, a titolo di esempio:
Reati gravi contro il testatore o i suoi parenti
Perdita della potestà sui figli
Redazione di un testamento falso
Aver costretto con azioni violente il testatore a modificare il testamento
Nel caso di diseredazione, invece, il soggetto si trova semplicemente escluso dall’eredità per volere del testamentario.

Baldassarre Sorrentino
2025-06-10 14:10:23
Numero di risposte
: 8
Un genitore può diseredare un figlio?
La risposta è affermativa, ma solo a determinate condizioni.
Il figlio è un erede legittimo e un erede legittimario, egli cioè, in presenza di un testamento che dispone diversamente, ha diritto a una quota minima del patrimonio del genitore, che può rivendicare anche dinanzi al giudice, entro 10 anni dal decesso del padre o della madre.
Ci sono però dei casi in cui il figlio può essere diseredato col testamento o può essere pregiudicato nella divisione del patrimonio del genitore.
Il primo di questi è abbastanza scontato: quando il figlio ha già ricevuto tutto ciò che poteva pretendere dal proprio genitore quando questi ancora era in vita, a titolo di donazione.
Il secondo caso in cui si può diseredare un figlio è per gravi motivi tassativamente indicati dall’articolo 463 del Codice Civile.
Si tratta delle cause che rendono il figlio “indegno a succedere”.
Esse sono: aver tentato di uccidere il genitore, il suo coniuge, un suo discendente o ascendente; aver accusato calunniosamente il testatore di un reato grave, sapendolo innocente; aver tentato di forzare il testamento del testatore, spingendolo a non scriverlo, a revocarlo, a distruggerlo o a modificarlo; aver soppresso egli stesso il testamento, o averlo nascosto o alterato; aver tentato di creare un testamento falso.
Invece, se lo stesso figlio litiga con il genitore o non gli parla per anni, tale situazione non è sufficiente per la diseredazione.
Quindi se il genitore lo esclude dalla propria eredità il testamento potrà essere impugnato.

Battista Fiore
2025-06-10 12:01:26
Numero di risposte
: 7
Il rifiuto di tenersi in contatto o la presenza di contrasti non sono motivi sufficienti.
L'erede deve aver commesso un reato penale grave contro il testatore o una persona a lui vicina.
In questo contesto, dipende dalle circostanze ciò che può essere considerato un reato grave.
Il reato deve comunque colpire personalmente e in modo grave il testatore.
Una diseredazione preventiva può essere presa in considerazione se esistono attestati di carenza di beni nei confronti di un discendente.
La legge non prevede alcuna diseredazione preventiva a favore di altre persone.
Anche nelle situazioni familiari più difficili, la diseredazione è applicabile solo in pochissimi casi.
Esistono però altre modalità per limitare il più possibile la parte di eredità di un erede avente diritto alla porzione legittima.
La più semplice è la riduzione della quota ereditaria al limite minimo previsto dalla legge, ovvero alla porzione legittima.
Hanno diritto alla porzione legittima i discendenti e i coniugi.
Altre possibilità per privilegiare singoli eredi rispetto ad altri dipendono dalla situazione familiare e finanziaria individuale.
Tali possibilità andrebbero verificate personalmente con un esperto di diritto successorio e finanza.
Il secondo motivo di diseredazione punitiva si verifica quando l'erede viola in modo grave, illecito e colposo un obbligo giuridico risultante dal diritto di famiglia.
Si tratta in primo luogo del mancato rispetto degli obblighi di assistenza ai parenti e degli obblighi tra coniugi.
Non costituisce però motivo di diseredazione la sola violazione da parte dell'erede di obblighi familiari morali, ad esempio l'interruzione dei contatti con i genitori.

Stefania Gallo
2025-06-10 11:37:01
Numero di risposte
: 4
Diseredare un figlio può avvenire quando lo stesso ha volontariamente ucciso o tentato di uccidere il genitore o un ascendente di quest’ultimo.
Ha commesso, in danno del genitore, un fatto al quale la legge dichiara applicabili le norme sull’omicidio, per esempio se il figlio ha aiutato o istigato il genitore a suicidarsi allo scopo di ereditare.
Commesso calunnia in danno a tali persone per reato punibile con l’ergastolo o con la reclusione per un tempo non inferiore nel minimo a tre anni, se la denuncia è stata dichiarata calunniosa in giudizio penale.
Se ha indotto il genitore, con dolo o violenza, a fare, revocare o mutare il testamento o gli ha impedito di farlo.
Se ha formato un testamento falso o ne ha fatto consapevolmente uso.
Ha denunciato il genitore per un reato punibile con l’ergastolo o con la reclusione per un tempo non inferiore a tre anni.
Ha soppresso, celato o alterato il testamento dal quale la successione sarebbe stata regolata.
L’indegnità a succedere rappresenta la condizione nella quale si trova chi ha compiuto determinati atti costituenti reato o comunque moralmente o socialmente riprovevoli contro il testatore o la sua libertà testamentaria, tale condizione da luogo alla incapacità a ricevere l’eredità.

Michele Valentini
2025-06-10 10:58:39
Numero di risposte
: 9
I rapporti umani si sa, non sempre sono semplici e neppure i legami familiari sono esenti dall’insorgenza di conflitti, anzi, talvolta, più di altri contesti, divengono il covo di dissapori talmente forti da incidere irrimediabilmente sui predetti rapporti. Oltre all’aspetto umano, detto logorio sovente va ad incidere sull’aspetto economico dei soggetti coinvolti e lo fa attraverso lo strumento dell’eredità. Il nostro ordinamento con all’art. 463 del Codice Civile disciplina la figura dell‘indegno, intendendosi per esso il figlio che si sia macchiato di condotte talmente gravi da rendere lecito da parte del genitore l’esclusione dall’eredità. Tuttavia il legislatore ha individuato ipotesi tassative che devono configurarsi al fine della dichiarazione di indegnità. La gravità delle ipotesi menzionate così come i limiti della libertà del testatore che, per legge, nel disporre delle sue ultime volontà deve preservare il diritto degli eredi legittimi, induce taluno a porre in essere in vita degli atti di disposizione dei propri beni in modo da spogliarsi di essi e rendere inesistente il proprio patrimonio ereditario. Di solito, per non lasciare l’eredità ai parenti, si è soliti donare o vendere in vita tutto il proprio patrimonio. Le donazioni, però, possono essere impugnate dai legittimari che siano stati privati delle quote loro spettanti per legge per ottenere la restituzione della parte di patrimonio loro negata dal testamento.
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