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Incapacità: quali sono le cause?

Emanuela Monti
Emanuela Monti
2025-06-19 11:23:58
Numero di risposte : 9
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L’incapacità legale di agire è la situazione in cui si trova un soggetto che non possa validamente disporre della propria sfera giuridico-patrimoniale. È prevista in generale per i minori di età. Per i maggiorenni, invece, deve essere disposta dall’autorità giudiziaria con una sentenza. Ciò può avvenire sia a fini di tutela di coloro che non sono in grado di provvedere ai propri interessi, sia a fini sanzionatori. In diritto civile si intende per incapacità naturale la condizione in cui si trova una persona che, sebbene non interdetta, si provi essere stata per qualsiasi causa, anche transitoria, incapace d’intendere o di volere. L’incapacità naturale può essere causata da qualsiasi causa, anche transitoria, come ad esempio l’ubriachezza. Gli atti compiuti in stato di incapacità naturale possono essere annullati su istanza della persona medesima o dei suoi eredi o aventi causa, se ne risulta un grave pregiudizio all’autore. Per quanto riguarda i contratti, il loro annullamento non può essere pronunziato se non quando, per il pregiudizio che sia derivato o possa derivare alla persona incapace d’intendere o di volere o per la qualità del contratto o altrimenti, risulta la malafede dell’altro contraente.
Folco Coppola
Folco Coppola
2025-06-19 10:15:41
Numero di risposte : 5
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La mancanza di capacità d’agire di un soggetto determina i casi di incapacità legale. La perdita della capacità di agire avviene con la morte del soggetto, con la sentenza di interdizione giudiziale che accerta l’infermità mentale del soggetto, nei casi di interdizione legale, che costituisce una sanzione accessoria prevista dall’art. 32 c.p. e comminata con l’ergastolo o con la condanna per un delitto non colposo punito con pena non inferiore a 5 anni. Sono totalmente incapaci d’agire gli interdetti, sia per causa di infermità mentale, che a causa di interdizione legale. La sentenza di interdizione giudiziale accerta l’infermità mentale del soggetto, e quindi la sua inidoneità a provvedere ai propri interessi. L’inabilitazione è disposta con sentenza, quando viene accertata un’infermità che non elimina del tutto, ma riduce comunque grandemente l’idoneità del soggetto a provvedere ai propri interessi.
Siro Messina
Siro Messina
2025-06-19 09:21:39
Numero di risposte : 7
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Sono reputati incapaci quei soggetti che non possiedono i requisiti previsti dalla legge per la capacità di agire. I soggetti incapaci non sono in grado di curare i propri interessi ma necessitano di un terzo che li tuteli. Si distinguono tre tipi di incapacità. Incapacità assoluta, in questa categoria vengono racchiusi i minorenni, dopo il compimento del diciottesimo anno di età, sono incapaci di agire gli interdetti legali e gli interdetti giudiziali. Gli interdetti legali sono i condannati all'ergastolo o alla reclusione non inferiore ai cinque anni per delitto non colposo e gli interdetti giudiziali sono coloro che si trovano in condizioni di infermità mentale stabile. Questi soggetti non possono compiere atti giuridici, né di ordinaria né di straordinaria amministrazione. Incapacità relativa, in questa categoria sono inseriti i minorenni emancipati e gli inabilitati. Gli inabilitati sono i ciechi, i sordi dalla nascita o dalla prima infanzia, coloro che sono affetti da disturbi mentali non gravi, i tossicodipendenti, gli alcolisti e, infine, i prodighi. Tutti questi possono compiere atti di ordinaria amministrazione ma non atti di straordinaria amministrazione, per i quali devono essere assistiti da una figura preposta, il curatore. Incapacità naturale, questi soggetti non possiedono la capacità di agire solo in determinati momenti, per un tempo limitato, poiché anziani, o sotto effetto di stupefacenti e di alcolici, o perché si trovano in stato di ipnosi. In questo caso la legge tutela il soggetto consentendogli l'annullamento di qualsiasi atto, a condizione che si possa provare la temporanea incapacità e il pregiudizio subito dall'incapace naturale.