Cos'è l'indegnità morale? E cosa la causa?

Monia Bernardi
2025-07-26 06:47:07
Numero di risposte
: 14
L’indegnità consiste nella sanzione che la legge prevede per chi ha tenuto una condotta riprovevole nei confronti di una persona defunta.
Essa decreta l’indegnità nei seguenti casi:
chi ha volontariamente ucciso o tentato di uccidere la persona della cui successione si tratta, o i suoi parenti stretti;
chi ha commesso, in danno di una di queste persone, un fatto al quale la legge dichiara applicabili le disposizioni sull’omicidio;
chi ha denunciato una di queste persone per reato punibile con l’ergastolo o con la reclusione per un tempo non inferiore nel minimo a tre anni, se la denunzia è stata dichiarata calunniosa;
chi è decaduto dalla responsabilità genitoriale nei confronti della persona della cui successione a norma dell’art.330 cod. civ.
É infatti altresì indegno:
chi ha indotto con dolo o violenza la persona, della cui successione si tratta, a fare, revocare o mutare il testamento;
chi ha soppresso, celato o alterato il testamento dal quale la successione sarebbe stata regolata;
chi ha formato un testamento falso o ne ha fatto scientemente uso.
L’indegnità, per avere effetto ed escludere dalla successione la persona che ne se è macchiata, deve essere accertata in Tribunale con un apposito procedimento civile.

Anastasio Carbone
2025-07-21 13:29:38
Numero di risposte
: 10
L’indegnità a succedere all’eredità si applica a coloro che, pur essendo capaci di succedere, sono ritenuti “indegni” dalla legge.
Se la legge ritiene le persone “indegne”, quindi immeritevoli, esse sono escluse dal ricevere l’eredità.
Le persone ritenute indegne, pur essendo teoricamente “capaci di succedere”, sono coloro che, in qualche misura, hanno commesso azioni particolarmente gravi alla persona o alla libertà testamentaria del de cuius.
È ritenuto indegno a succedere:
Chi abbia volontariamente ucciso o tentato di uccidere l’ereditando o un suo stretto congiunto: coniuge, discendente o ascendente.
Chi abbia attentato all’integrità morale, denunciato calunniosamente il de cuius o un suo stretto congiunto: coniuge, discendente o ascendente.
Chi abbia attentato alla libertà di testare del de cuius o lo abbia indotto, con dolo o violenza, a revocare o mutare il testamento.
Chi sia decaduto dalla responsabilità genitoriale nei confronti della persona della cui successione si tratti e non sia stato integrato in tale potestà alla data di apertura della successione.
Chi ha volontariamente soppresso, celato o alterato il testamento.
Chi ha formato un testamento falso o ne ha fatto uso consapevolmente.

Andrea Longo
2025-07-08 19:51:53
Numero di risposte
: 18
L’indegnità a succedere consistente in una sanzione civilistica di carattere patrimoniale comminata dall’autorità giudiziaria al vocato all’eredità resosi responsabile di condotte riprovevoli tassative previste dalla normativa codicistica.
Fondamento dell’istituto giuridico è pertanto una incompatibilità morale tra il de cuius e l’indegno, ritenuto non meritevole di succedere al defunto.
Le cause che comportano l’indegnità a succedere sono elencate tassativamente nell’art.463 c.c. e si distinguono in due categorie: fatti che attentano l’incolumità fisica e/o morale del de cuius; fatti che attentano la libertà di testare.
Nella prima categoria rientrano tutte le condotte penalmente rilevanti perpetrate a danno del defunto – o dei familiari di lui- quali, a titolo esemplificativo, l’omicidio, la falsa testimonianza o la calunnia.
Nella seconda categoria sono invece comprese attività quali l’aver indotto il defunto a far revocare o modificare il testamento, l’aver soppresso, celato o alterato il testamento o l’averne formato uno falso.
Con la legge n.137/2005 è stata peraltro introdotta un’ulteriore causa di indegnità nei confronti di colui che “essendo decaduto dalla responsabilità genitoriale nei confronti della persona della cui successione si tratta a norma dell’art.330, non è stato reintegrato nella responsabilità genitoriale alla data di apertura della successione medesima”.

Ingrid Donati
2025-07-06 03:09:58
Numero di risposte
: 13
E' escluso dalla successione come indegno
chi ha volontariamente ucciso o tentato di uccidere la persona della cui successione si tratta, o il coniuge, o un discendente, o un ascendente della medesima, purché non ricorra alcuna delle cause che escludono la punibilità a norma della legge penale
chi ha commesso, in danno di una di tali persone, un fatto al quale la legge dichiara applicabili le disposizioni sull'omicidio
chi ha denunziato una di tali persone per reato punibile, con l'ergastolo o con la reclusione per un tempo non inferiore nel minimo a tre anni, se la denunzia è stata dichiarata calunniosa in giudizio penale
ovvero ha testimoniato contro le persone medesime imputate dei predetti reati, se la testimonianza è stata dichiarata, nei confronti di lui, falsa in giudizio penale
Chi, essendo decaduto dalla podestà genitoriale nei confronti della persona della cui successione si tratta a norma dell'articolo 330, non è stato reintegrato nella podestà alla data di apertura della successione della medesima
chi ha indotto con dolo o violenza la persona, della cui successione si tratta, a fare, revocare o mutare il testamento, o ne l'ha impedita
chi ha soppresso, celato o alterato il testamento dal quale la successione sarebbe stata regolata
chi ha formato un testamento falso o ne ha fatto scientemente uso

Cinzia D'angelo
2025-06-24 13:05:07
Numero di risposte
: 22
Causa di esclusione dall'elettorato attivo, operante nei confronti di chi risulti sottoposto a misure di prevenzione o di sicurezza detentive o a condanna a pena che importi la interdizione dai pubblici uffici perpetua o temporanea, per tutto il tempo della sua durata.
L'eventuale elezione sarà da ritenersi nulla.
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