Cosa fare per tutelarsi se non si è sposati?

Patrizia Marino
2025-06-02 20:42:02
Numero di risposte: 3
Adeguate strategie di tutela sono state adottate solo dal 16% delle coppie non sposate. Forse c’è poca conoscenza e scarsa informazione sull’argomento. Per tutelare la sua compagna, Fabrizio deve innanzi tutto proteggere il suo patrimonio immobiliare e finanziario.
Ci sono principalmente tre soluzioni da adottare: il Testamento con vincolo di destinazione, polizza vita e fondo pensione per i destinatari del TFR con beneficiaria la convivente e polizza temporanea caso morte ( TCM) a favore della convivente. Nel caso di quest’ultimo è necessaria la presenza di un professionista quale notaio o avvocato che estenda la programmazione del Trust.
Un fondo di assistenza sanitaria integrativa o una polizza infortuni è la soluzione ottimale per tutelarsi nell’ambito medico. Gli strumenti suggeriti hanno un orizzonte temporale mediamente lungo, è per questo motivo che il mio consiglio è quello di adottare a favore della compagna una forma di previdenza complementare.

Alessandra Pellegrini
2025-05-25 00:30:59
Numero di risposte: 7
Le coppie che desiderano essere riconosciute ufficialmente come conviventi di fatto devono dichiarare esplicitamente la loro intenzione presso l'Ufficio Anagrafe del proprio Comune. In questa sede, è necessario compilare e sottoscrivere un modulo che attesta la loro convivenza, confermando il legame affettivo, la reciproca assistenza morale e materiale, e la condivisione della residenza, senza vincoli di matrimonio o unione civile con altri.
Per le coppie di fatto, ogni accordo sui beni deve essere esplicitamente stabilito tramite un "contratto di convivenza". Questo contratto permette di definire come verranno gestiti i beni durante la convivenza e come dovranno essere divisi in caso di separazione. Il contratto di convivenza deve essere formalizzato tramite atto pubblico o scrittura privata autenticata da un notaio o un avvocato.

Ernesto Monti
2025-05-15 15:52:23
Numero di risposte: 4
La cosa migliore da fare è l’acquisto congiunto, ovvero firmare insieme il rogito, come comproprietari al 50% (o altre percentuali concordate).
Un’altra soluzione che può risolvere eventuali futuri conflitti patrimoniali (ma non fiscali) in una coppia non sposata è la redazione di una “scrittura privata tra conviventi” o contratto di convivenza che stabilisca o meno la comunione dei beni.
Ha un valore legale anche se non è autenticata da un notaio, benché questa sia la soluzione più sicura.
Si tratta di un contratto scritto (previsto anche dall’articolo 1322 del Codice Civile) con cui è possibile stabilire a priori degli accordi in vari ambiti della convivenza, non ultime le questioni patrimoniali, e l’acquisto della casa.
In questo caso, ad esempio, se l’acquisto dell’immobile è a nome di uno solo, e si è scelta la comunione dei beni con una scrittura privata, l’immobile automaticamente diverrà proprietà anche dell’altro partner, proprio come in una coppia sposata.
L’alternativa?
L’unica e certa tutela per il mantenimento della casa o di altri beni è il testamento a favore del convivente.

Emanuela Monti
2025-05-09 00:35:20
Numero di risposte: 9
Se le coppie vogliono tutelarsi a vicenda, devono fare testamento.
Ciascun partner deve scrivere personalmente le proprie ultime volontà in un testamento individuale.
Non è possibile per i partner non sposati redigere un testamento congiunto.
Tuttavia, è possibile redigere un contratto di eredità congiunta, autenticato da un notaio.
Questo è legalmente sicuro e può offrire una maggiore sicurezza, in quanto un testamento personale può essere modificato in qualsiasi momento all'insaputa del partner, mentre un contratto di eredità non lo può fare.

Claudio Caruso
2025-04-30 20:17:05
Numero di risposte: 3
I conviventi di fatto hanno la possibilità di sottoscrivere un contratto di convivenza che disciplini i loro rapporti patrimoniali. Il contratto di convivenza, che deve essere redatto in forma scritta per avere validità, può avere anche la forma di scrittura privata autenticata, oltre che di atto pubblico. Può essere autenticato anche da un avvocato.

Bacchisio Villa
2025-04-30 20:10:27
Numero di risposte: 6
I conviventi possono stipulare un contratto per regolare gli aspetti patrimoniali della loro unione. È sufficiente sottoscrivere un accordo in cui specificare, ad esempio, la regolamentazione degli acquisti, la ripartizione delle spese necessarie al nucleo familiare, la nomina del partner come amministratore di sostegno, ecc. In pratica, si tratta di sottoscrivere un documento – con atto pubblico o scrittura privata autenticata – per regolare gli aspetti patrimoniali della vita in comune, come ad esempio la contribuzione alle spese della famiglia, la nomina del compagno in qualità di tutore, curatore o amministratore di sostegno, la rappresentanza in caso di malattia (con poteri pieni o limitati in caso di morte o infermità del partner), l’uso della casa, gli acquisti compiuti durante la convivenza, ecc. Una volta redatto, il contratto di convivenza va registrato al Comune di residenza dei due conviventi.

Mariagiulia Parisi
2025-04-30 18:21:53
Numero di risposte: 3
Ancora oggi il modo più efficace per tutelarsi è quello di stipulare dei patti aventi ad oggetto la disciplina di alcuni aspetti della convivenza e in modo particolare quella degli aspetti patrimoniali e alcuni specifici aspetti dei rapporti personali al fine di evitare conflitti durante il rapporto oppure al momento della sua cessazione o al momento della morte di uno dei due conviventi.
La soluzione è quella di stipulare un contratto di convivenza, che può essere redatto da tutte le coppie che intendono iniziare a convivere ovvero che già convivono ma sentono la necessità di darsi delle regole ovvero di designare il convivente quale amministratore di sostegno in caso di necessità o proprio erede.
Si tratta di un contratto che può essere redatto dal notaio o da un avvocato con atto pubblico o con scrittura privata autenticata, cucito addosso alle proprie specifiche esigenze e iscritto, nei dieci giorni successivi alla stipula, nel registri dell’anagrafe di residenza.

Giacobbe Milani
2025-04-30 17:54:24
Numero di risposte: 10
Possiamo fare qualcosa se noi e il o la nostra compagna non vogliamo sposarci? Quali tutele possiamo avere?
Per farlo non bisogna fare altro che andare all’ufficio Anagrafe del comune dove si vive per ottenere il certificato di residenza e lo stato di famiglia.
Mi raccomando: la dichiarazione deve essere fatta congiuntamente.
Da questo atto lo Stato riconosce tutta una serie di diritti importanti, come la possibilità di prestare assistenza all’altro quando è ricoverato in ospedale e potersi far dare dai medici le informazioni che lo riguardano; effettuare delle visite al convivente in carcere; poter partecipare alla gestione dell’impresa di famiglia, risarcimento per la morte del partner a causa di un reato commesso da altri soggetti; entrare nel contratto di locazione se il partner deceduto era l’intestatario; ricevere un assegno periodico se, nel caso in cui cessi la convivenza, uno dei due conviventi non abbia i mezzi per sostenersi autonomamente.
In più è possibile effettuare la stipula di un contratto di convivenza, il quale va registrato al Comune dei conviventi: tale accordo permette di regolare alcuni aspetti patrimoniali della coppia, come la nomina del partner come tutore, rappresentante in caso di malattia, regolazione delle spese e via discorrendo.
Leggi anche
- Convivenza: quali diritti per la famiglia?
- Conviventi: quali diritti in caso di decesso?
- Convivenza di 5 anni: quali diritti si acquisiscono?
- Che differenza c'è tra coppia di fatto e convivenza di fatto?
- Coppia di fatto: quanto tempo serve?
- Impresa familiare: quali diritti per i familiari?
- Convivenza dopo 10 anni: quali diritti?
- Convivenza e successione: quali tutele per il partner?
- Convivente: quali diritti senza matrimonio?
- Convivenza registrata: quali diritti e doveri comporta?
- Convivenza: quando si configura legalmente?
- Quali sono i diritti dell'impresa familiare per un convivente di fatto?
- Quali sono i vantaggi di un'impresa familiare?
- Chi convive ha diritto alla reversibilità?
- Quali sono gli svantaggi della convivenza di fatto?
- Che diritti ha una madre non sposata?
- Cosa si intende per familiare convivente all'Agenzia delle Entrate?
- Quali diritti hanno i membri di un'impresa familiare?
- Quali sono gli svantaggi di una holding familiare?