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Quale contratto di affitto paga meno tasse?

Deborah Fabbri
Deborah Fabbri
2025-09-24 11:09:41
Numero di risposte : 29
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La soluzione del contratto di locazione a canone concordato, invece, può essere considerata più vantaggiosa a livello fiscale per il locatore. Nei contratti con durata di 3+2 anni è prevista una riduzione della base imponibile Irpef fino al 30%. Inoltre, se si sceglie il regime di cedolare secca l’aliquota viene ridotta al 10% anziché al 21%. Se l’inquilino invece della durata ha più interesse a risparmiare sul canone d’affitto, forse sarà meglio concludere un contratto a canone concordato, dalla durata di 3+2 anni e con un canone di locazione inferiore al prezzo di mercato.
Kayla Giuliani
Kayla Giuliani
2025-09-19 08:05:02
Numero di risposte : 25
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Il regime prevede il pagamento di un’imposta sostitutiva di Irpef e addizionali per il reddito derivante dall’affitto dell’immobile e l’esenzione dal pagamento dell’imposta di registro e dall’imposta di bollo per registrazioni, risoluzioni e proroghe del contratto. L’imposta sostitutiva è pari al 21% del canone di locazione annuo stabilito dalle parti, salvo che per i contratti a canone concordato, per cui si applica un’aliquota del 10%. Assolvendo la sola imposta sostitutiva, infatti, il canone di locazione non si cumula con gli altri redditi ai fini Irpef e addizionali. In più, non sono dovute né l’imposta di registro né l’imposta di bollo per la registrazione, la risoluzione e la proroga del contratto. Scegliendo la cedolare secca, il locatore rinuncia alla facoltà di chiedere l’aggiornamento del canone di locazione, anche se è previsto nel contratto. Il regime della cedolare si applica anche alle eventuali pertinenze affittate insieme all’abitazione.
Vito Sanna
Vito Sanna
2025-09-09 17:47:28
Numero di risposte : 27
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Il contratto concordato istituito dalla Legge 431/98, consente, a fronte di un canone di locazione definito da accordi territoriali, tra le associazioni dei proprietari e degli inquilini, di beneficiare di particolari agevolazioni: Sconto 30% della base imponibile, se si sceglie la tassazione ordinaria nelle aree ad alta densità abitativa; Tassazione fissa del 10% con la cedolare secca; Sconto del 25% dell’IMU. La cedolare secca è un’imposta facoltativa che sostituisce la tassazione ordinaria IRPEF, si applica ai contratti a canone libero con un’aliquota fissa del 21% e ai contratti a canone concordato con l’aliquota del 10%. È infine prevista una riduzione delle tasse sugli affitti per i seguenti immobili: Sconto 35% del canone immobili di interesse storico artistico; Sconto 65% del canone per gli immobili situate nel centro storico di aree ad alta densità abitativa. Se si sceglie il contratto a canone concordato, con tassazione ordinaria, reddito 8.400 euro, base imponibile 95% 7.980 – 30% = 5.586 x 23%= 1.285 euro. Se si sceglie il contratto concordato in cedolare secca al 10%, reddito 8.400 euro, base imponibile 100%, 8.400 x 10% = 840 euro. Occorre aggiungere che optando per la cedolare secca si è esentati dal pagamento dell’imposta di registro e di bollo e il reddito da locazione non si cumula con altri gli altri redditi.
Pericle De luca
Pericle De luca
2025-09-02 11:59:38
Numero di risposte : 19
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La durata di questo contratto è di 3+2. L’importo del canone, che di solito è più basso di quello di mercato, per venire incontro alle esigenze degli inquilini, ma anche alle esigenze dei proprietari, permettendo loro di beneficiare di incentivi fiscali quali: abbattimento del 30% del canone su cui si paga l’Irpef detrazione forfettaria del 5% in dichiarazione si inserirà soltanto il 49,5% del canone annuale sconto del 30% sull’imposta di registro. La cedolare secca è un'unica tassa con tassazione pari a: 21% del canone annuo qualora il contratto di affitto sia a canone libero 15% se è a canone concordato. Per il reddito inferiore la differenza è ridotta, per quello superiore la cedolare dimezza quasi l’imposta.
Giobbe Giordano
Giobbe Giordano
2025-08-25 03:45:37
Numero di risposte : 20
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Puoi scegliere la cedolare secca se sei una persona fisica, se affitti un immobile residenziale e hai uno dei seguenti contratti: Libero 4+4 → aliquota 21%. Concordato 3+2 → aliquota 10%. Transitorio o studenti → 10%. Requisito Cedolare 10% Cedolare 21% Canone concordato ✅ ❌ Comune ad alta tensione abitativa ✅ ✅ Durata 3+2, studenti, transitori ✅ ❌ Contratto libero 4+4 ❌ ✅ Se puoi applicare il canone concordato in un Comune ad alta tensione abitativa, la cedolare secca al 10% è imbattibile. La cedolare secca è la scelta migliore quando: Hai un’aliquota IRPEF alta. Vuoi semplificare la fiscalità. Affitti in zone ad alta tensione abitativa. Applichi un canone concordato. Vuoi evitare sorprese da adeguamento ISTAT o comunicazioni annuali.
Antimo Monti
Antimo Monti
2025-08-25 00:43:09
Numero di risposte : 13
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Il contratto di locazione a canone concordato, con una cedolare secca del 10%, paga meno tasse. L’importo della nuova imposta “cedolare secca” che viene calcolato sui redditi relativi al canone di locazione annuo pattuito tra le parti si applicherà con aliquote differenziate e precisamente: del 21% per i contratti a canone libero di mercato; del 10% per i contratti di locazione a canone concordato. I canoni «concordati» sono stati istituiti con la legge 431/98 (la riforma delle locazioni). Il contratto dura, infatti, tre anni, più due di rinnovo automatico (salvo casi particolari). I canoni sono determinati sulla base di accordi territoriali tra associazioni della proprietà e degli inquilini, nei Comuni ad alta tensione abitativa e devono mantenersi all'interno delle fasce di oscillazione minima e massima stabilita per quel comune (che spesso è anche diviso in zone).