Come funziona la Naspi in caso di gravidanza a rischio?
Sara Pellegrini
2025-09-16 18:06:22
Numero di risposte
: 21
La maternità anticipata è un’anticipazione del congedo obbligatorio di maternità riconosciuta dalla legge nelle seguenti ipotesi:
a) nel caso di gravi complicanze della gravidanza o di preesistenti forme morbose che si presume possano essere aggravate dallo stato di gravidanza;
La lavoratrice madre che presenti complicanze durante il periodo di gravidanza, può presentare all’Azienda Sanitaria, domanda di astensione per gravidanza a rischio corredata da un certificato medico redatto da un ginecologo del SSN o da un ginecologo convenzionato.
La certificazione deve indicare esattamente: la patologia di cui soffre la lavoratrice, la data presunta del parto il periodo di interdizione dal lavoro consigliato.
Esaminata la documentazione presentata e la regolarità della domanda, l'Azienda Sanitaria dispone l’interdizione dal lavoro per il periodo indicato e ne informa la gestante ed il datore di lavoro.
Il congedo anticipato spetta a tutte le lavoratrici dipendenti incluse le lavoratrici agricole e domestiche.
La donna può chiedere prima del settimo-ottavo mese di gestazione, l'astensione dal lavoro in caso di: gravidanza a rischio.
Elga Vitali
2025-09-07 00:28:23
Numero di risposte
: 29
Se sei nella condizione di una gravidanza a rischio hai diritto a un sostegno economico. L’assegno copre il periodo di interdizione dal lavoro stabilito dall’Asl, fino, al massimo, ai due mesi che precedono la data presunta o effettiva del parto. Per i mesi rimanenti sei infatti tutelata dall’indennità di maternità. L’indennità decorre dal primo giorno in cui viene diagnosticata la gravidanza a rischio. Copre fino alla data che è indicata nel provvedimento di interdizione dal lavoro. Hanno diritto all’indennità le dottoresse che hanno sospeso tutte le attività lavorative per una gravidanza a rischio. L’importo dell’indennità giornaliera viene determinato prendendo come base di calcolo l’80 per cento del reddito professionale prodotto imponibile presso l’Enpam che viene riparametrato sul periodo di interdizione dal lavoro riconosciuto dall’Asl.
Carmela Grassi
2025-08-29 20:22:50
Numero di risposte
: 20
Ha fatto bene a presentare subito domanda di indennità di disoccupazione anche se avrebbe avuto tempo fino a 68 giorni dopo il termine del congedo obbligatorio di maternità.
In ogni caso i pagamenti dell’indennità di disoccupazione non possono sovrapporsi all’indennità di maternità e proprio per questo motivo la sua Naspi slitta a dopo il termine del congedo obbligatorio per maternità.
Da gennaio, quindi, dopo il termine del congedo obbligatorio, se non sottoscrive un nuovo contratto di lavoro inizierà la decorrenza della sua Naspi per l’intera durata maturata (e calcolata sui contributi versati nei 4 anni precedenti).
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