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Come funziona la Naspi per le mamme?

Demis Rinaldi
Demis Rinaldi
2025-09-15 21:34:58
Numero di risposte : 25
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La Naspi spetta solo a coloro che perdono involontariamente il rapporto di lavoro e, quindi, non è riconosciuta a coloro che presentano dimissioni volontarie. Esiste però la possibilità di avere diritto alla Naspi qualora si presentino dimissioni nei seguenti casi: quando le dimissioni sono presentate per giusta causa o quando a presentarle è la neo mamma durante il periodo di tutela. L’indennità di disoccupazione Naspi spetta alle neo mamme che presentano dimissioni durante il periodo di tutela, ovvero il periodo in cui, proprio per la maternità, non possono essere licenziate. Tale periodo comprende tutta la gestazione e il primo anno di vita del figlio. Per avere diritto alla Naspi in caso di dimissioni la neo mamma deve lasciare il lavoro entro il primo anno di vita del figlio. Nel suo caso avendo sua figlia 22 mesi, ha perduto l’opportunità di poter presentare dimissioni avendo diritto alla Naspi e per percepire indennità di disoccupazione deve, inevitabilmente, o essere licenziata dal suo datore di lavoro o presentare dimissioni per giusta causa.
Boris Leone
Boris Leone
2025-09-07 11:26:57
Numero di risposte : 23
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Una neomamma che ha già usufruito del congedo obbligatorio, se si dimette volontariamente entro il primo anno d’età del figlio, può ricevere l’indennità di disoccupazione, la Naspi. La durata di questa indennità è anche aumentata, è corrisposta mensilmente per un numero di settimane pari alla metà delle settimane di contribuzione degli ultimi quattro anni. Il paradosso però è che la Naspi ha un valore più alto del congedo parentale: il settantacinque per cento delle retribuzioni medie dei precedenti 48 mesi di lavoro, più il venticinque per cento della parte eccedente con un massimale mensile che nel 2024 è di 1.550,42 euro lordi. Le norme esistenti, a conti fatti, spingono le donne a dimettersi e stare in disoccupazione per avere il tempo di prendersi cura dei figli piccoli. Nonostante il sussidio di disoccupazione per le madri che si dimettono miri a preservare il loro reddito in prossimità della nascita di un figlio, potrebbe generare ripercussioni collaterali negative sulla qualità delle loro opportunità lavorative.
Egisto Longo
Egisto Longo
2025-08-30 01:06:02
Numero di risposte : 36
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La lavoratrice ha diritto a percepire l’indennità NASpI, allo stesso modo di un lavoratore licenziato. L’accesso alla NASpI rappresenta un supporto economico importante per chi, in una fase delicata come la maternità, necessita di un sostegno finanziario. La normativa sul periodo protetto di maternità prevede importanti tutele per le lavoratrici in dimissioni, assicurando loro un supporto economico e agevolazioni che le pongono nelle stesse condizioni di un lavoratore licenziato. In questo modo, la legge garantisce sia il diritto alla NASpI che la serenità economica necessaria per affrontare una nuova fase di vita, offrendo alla lavoratrice il tempo e le risorse per un’eventuale riorganizzazione personale e professionale.
Filippo Martinelli
Filippo Martinelli
2025-08-29 19:49:49
Numero di risposte : 24
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La Naspi solitamente spetta però solo in caso di dimissioni non volontarie. La madre che si dimette entro l’anno di vita del bimbo deve rassegnare le sue dimissioni in sede protetta. La sede protetta si trova presso gli uffici territoriali dell’Ispettorato Nazionale del Lavoro (ITL). La lavoratrice deve aver svolto almeno 30 giorni di lavoro nell’ultimo anno; Deve aver maturato almeno 13 settimane di contributi negli ultimi 4 anni. Se la madre gode di questi requisiti ha la possibilità, dopo il periodo di astensione di 6 o 9 mesi provvedere a dimettersi senza perdere la Naspi e senza dover dare il preavviso al proprio datore di lavoro.