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Cosa succede se rimano incinta con un contratto a tempo determinato?

Luca Moretti
Luca Moretti
2025-08-30 01:32:06
Numero di risposte : 33
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Nel caso di scadenza del contratto di lavoro durante la gravidanza, la lavoratrice ha diritto a percepire l’assegno di maternità per 5 mesi. Per quanto riguarda l’anticipo della maternità obbligatoria, questa può essere concessa per due ordini di motivi: in relazione alle condizioni di salute della madre e/o del bambino; oppure per le condizioni di lavoro o dell’ambiente di lavoro pregiudizievoli. In caso di anticipo per motivi di salute, il trattamento da parte dell’Inps prosegue anche dopo il termine del rapporto di lavoro e poi si collega direttamente alla maternità obbligatoria, che proseguirà fino al terzo mese di vita del bambino. Nel caso di anticipo per lavoro a rischio, il trattamento termina alla scadenza del contratto, salvo poi riprendere 2 mesi prima della data presunta se non sono trascorsi 60 giorni dal termine del contratto. Il periodo non coperto da maternità può essere coperto da NASPI.
Gelsomina Gatti
Gelsomina Gatti
2025-08-30 00:49:08
Numero di risposte : 23
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L’indennità di maternità è corrisposta anche nei casi di risoluzione del rapporto di lavoro previsti dall’articolo 54, comma 3, lettere a), b) e c), che si verifichino durante i periodi di congedo di maternità previsti dagli articoli 16 e 17. Le lavoratrici gestanti che si trovino, all’inizio del periodo di congedo di maternità, sospese, assenti dal lavoro senza retribuzione, ovvero disoccupate, sono ammesse al godimento dell’indennità giornaliera di maternità purché tra l’inizio della sospensione, dell’assenza o della disoccupazione e quello di detto periodo non siano decorsi più di sessanta giorni. Qualora il congedo di maternità abbia inizio trascorsi sessanta giorni dalla risoluzione del rapporto di lavoro e la lavoratrice si trovi, all’inizio del periodo di congedo stesso, disoccupata e in godimento dell’indennità di disoccupazione, ha diritto all’indennità giornaliera di maternità anziché all’indennità ordinaria di disoccupazione. La lavoratrice, che si trova nelle condizioni indicate nel comma 4, ma che non è in godimento della indennità di disoccupazione perché nell’ultimo biennio ha effettuato lavorazioni alle dipendenze di terzi non soggette all’obbligo dell’assicurazione contro la disoccupazione, ha diritto all’indennità giornaliera di maternità, purché al momento dell’inizio del congedo di maternità non siano trascorsi più di centottanta giorni dalla data di risoluzione del rapporto e, nell’ultimo biennio che precede il suddetto periodo, risultino a suo favore, nell’assicurazione obbligatoria per le indennità di maternità, ventisei contributi settimanali. La lavoratrice che, nel caso di congedo di maternità iniziato dopo sessanta giorni dalla data di sospensione dal lavoro, si trovi, all’inizio del congedo stesso, sospesa e in godimento del trattamento di integrazione salariale a carico della Cassa integrazione guadagni, ha diritto, in luogo di tale trattamento, all’indennità giornaliera di maternità.
Cosetta D'angelo
Cosetta D'angelo
2025-08-30 00:18:33
Numero di risposte : 22
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In particolare nei casi in cui una lavoratrice abbia un contratto a tempo determinato con scadenza fissata all’interno del periodo di astensione obbligatoria. Perciò, qualsiasi lavoratrice non deve aver paura per la conclusione del contratto durante il periodo di maternità, poiché può sempre godere dell’indennità sostitutiva. La lavoratrice viene tutelata nei casi in cui il rapporto di lavoro è cessato prima dell’inizio del congedo. In questa situazione, spetta comunque l’indennità di maternità, finanziata interamente dall’INPS, nei casi in cui venga soddisfatta una delle seguenti condizioni:  dalla cessazione del rapporto di lavoro e l’inizio del congedo non devono essere trascorsi più di 60 giorni.
Stella Conti
Stella Conti
2025-08-30 00:16:04
Numero di risposte : 25
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Ma esistono comunque indennità per donne gravide. Un contratto a termine non viene prorogato automaticamente perché sei incinta. Non esiste il diritto a prolungare il contratto per una gravidanza. Se il tuo contratto sta per essere rinnovato ed il tuo datore di lavoro non ne è al corrente della gravidanza, puoi naturalmente aspettare che il contratto a tempo indeterminato sia stato firmato prima di comunicarglielo. La legge però lo permette e lo prevede per tutelare la maternità. Può succedere anche che il tuo datore non ti rinnovi o proroghi il contratto a causa della gravidanza e così lo lasci terminare come stabilito. Fortunatamente anche se il tuo contratto termina e non viene rinnovato, esiste comunque la possibilità di prendere il congedo di maternità della durata di 5 mesi, perché hai gli stessi diritti come fosse a tempo indeterminato. Se il tuo contratto cessa entro 60 giorni dall’inizio del congedo lo riceverai normalmente.
Kayla Rizzi
Kayla Rizzi
2025-08-29 21:42:22
Numero di risposte : 26
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Le lavoratrici assunte a termine e quelle assunte a tempo indeterminato hanno gli stessi diritti, quindi entrambe hanno diritto al periodo di astensione obbligatoria e facoltativa oltre a essere pagate dall’Ente con le rispettive indennità. In genere, il datore anticipa per conto dell’Inps le indennità, ma non è obbligato a rinnovare il contratto di lavoro che scade durante il periodo tutelato di maternità. Potrebbe dunque decidere di non rinnovare il contratto, fermo restando il diritto della lavoratrice a percepire le indennità previdenziali. La svolta: il caso del licenziamento in gravidanza con contratto a termine Il Tribunale di Milano, con una sentenza molto rilevante, definisce discriminazione diretta il mancato rinnovo del contratto di una lavoratrice che, il giorno prima, aveva comunicato alla sua azienda di essere incinta. Questo è rafforzato anche dal fatto che la lavoratrice licenziata era l’unica ad aver subito quel trattamento, mentre ad altre sue colleghe il contratto era stato rinnovato senza problemi. Principalmente due: nel linguaggio tecnico si dice “rimozione degli effetti” e il “ripristino della situazione”. Che, con l’aiuto di un professionista, può far valere la sua situazione e ottenere il rinnovo del contratto di lavoro. Attenzione: perché questo sia possibile, però, è necessario rispettare un preciso termine di decadenza, oltre il quale non è più possibile ottenere questo risultato. Nello specifico, la lavoratrice deve agire entro due anni dalla data di cessazione del rapporto di lavoro.
Sarita Testa
Sarita Testa
2025-08-29 20:02:46
Numero di risposte : 33
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Il datore di lavoro non può licenziare una lavoratrice in gravidanza, ma non ha l’obbligo di rinnovare un contratto in scadenza. l’indennità di maternità è corrisposta anche nei casi di risoluzione del rapporto di lavoro che si verifichino durante i periodi di congedo di maternità. Durante la validità del contratto il datore di lavoro riconosce in busta paga i compensi dovuti L’INPS rimborsa successivamente il datore di lavoro Dopo la scadenza del contratto l’INPS corrisponde direttamente l’indennità alla lavoratrice Il pagamento avviene tramite bonifico bancario o postale L’indennità di maternità spetta se dalla cessazione del rapporto di lavoro all’inizio del congedo non sono trascorsi più di 60 giorni. Considerando che il congedo inizia 2 mesi prima del parto, hanno diritto le lavoratrici che perdono il lavoro ad almeno 5 mesi di gravidanza.