Quando dire al datore di lavoro incinta?
Liliana Morelli
2025-10-24 07:24:43
Numero di risposte
: 27
Non esiste un obbligo legale di comunicare immediatamente lo stato di gravidanza, neanche durante il periodo di prova.
La legge non impone alla lavoratrice di comunicare la gravidanza al datore;
La comunicazione è necessaria solo per l’accesso ai congedi o alle tutele sanitarie specifiche;
La lavoratrice ha diritto alla riservatezza sul proprio stato personale.
Il mancato preavviso della gravidanza non costituisce condotta scorretta e non può giustificare il recesso.
Devo dire subito che sono incinta?
No, non sei obbligata.
Hai diritto alla riservatezza.
Flavio Rinaldi
2025-10-24 04:20:51
Numero di risposte
: 16
Le lavoratrici in gravidanza devono comunicare il prima possibile lo stato di gravidanza al proprio responsabile di struttura. La medesima comunicazione deve essere inoltrata per conoscenza alla Direzione del Personale. Il medico competente provvede alla valutazione del caso esprimendo in forma scritta al responsabile di struttura la compatibilità o meno delle mansioni della lavoratrice con il suo stato di gestazione. La lavoratrice continua a svolgere la propria mansione fino alla fine del VII mese di gestazione o VIII mese di gestazione o fino alla data presunta del parto. La lavoratrice può essere ricollocata in attività non a rischio e svolgere la sua attività come sopra. Qualora non può essere ricollocata in attività non a rischio il Responsabile di struttura invia alla Direzione Territoriale del Lavoro una Richiesta di Astensione Post Partum. Al termine del VII mese di vita del bambino, dopo visita preventiva, viene riconsegnato il dosimetro.
Rosita Grasso
2025-10-24 03:46:43
Numero di risposte
: 26
Al fine di poter essere tutelata dai rischi lavorativi che possono influire sulla gravidanza, ogni lavoratrice è tenuta a comunicare tempestivamente al proprio Datore di Lavoro il suo stato di gravidanza.
In caso di gravidanza il Datore di Lavoro deve spostare la lavoratrice ad una mansione non a rischio e, qualora ciò non fosse possibile, richiedere l’astensione anticipata dal lavoro.
Quando le condizioni di lavoro o ambientali siano ritenute pregiudizievoli alla salute della donna e del bambino e/o quando la lavoratrice non può essere spostata ad altre mansioni, il Datore di Lavoro, dopo aver verificato che non vi sia la possibilità di un cambio mansione, inoltra, in collaborazione con il Medico Competente, la richiesta di interdizione anticipata all’Ispettorato Nazionale del lavoro.
Il Datore di Lavoro valuta tutti i rischi per la salute delle lavoratrici in età fertile, valutando in particolare i rischi di esposizione ad agenti fisici, chimici, biologici, processi industriali, movimenti e posture, fatica psicofisica, lavoro notturno.
In seguito alla valutazione dei rischi il Datore di Lavoro deve dare un’informazione dettagliata ad ogni donna ed ai Rappresentanti dei Lavoratori per la Sicurezza, su tutti i rischi presenti in ambito lavorativo e nella mansione svolta, anche in considerazione di una gravidanza, prevedendo interventi di protezione e prevenzione.
Zaccaria Orlando
2025-10-24 03:03:47
Numero di risposte
: 30
Solitamente prima di comunicare la propria gravidanza al datore di lavoro si attende il terzo mese, questo perché durante il primo trimestre, si verifica la più alta percentuale di aborti naturali. La legge non prevede un termine minimo di preavviso. E’ consigliabile informare il datore di lavoro in tempo utile, così da consentirgli di far fronte all’assenza della lavoratrice incinta, nel periodo di astensione obbligatoria e/o facoltativa. Ci sono situazioni lavorative rischiose che obbligano la dipendente a comunicare al proprio datore di lavoro la gravidanza appena se ne viene a conoscenza, per evitare che ci possano essere rischi duranti i primi mesi di gestazione, che sappiamo essere molto delicati. Il datore di lavoro non può licenziare la lavoratrice in gravidanza, indipendentemente dal fatto che quest’ultimo ne sia a conoscenza oppure no, ma nel caso in cui non lo sia, la dipendente deve darne subito comunicazione.
Gerardo Damico
2025-10-24 01:48:51
Numero di risposte
: 20
La lavoratrice deve comunicare tempestivamente al datore di lavoro il proprio stato di gravidanza.
La lavoratrice deve trasmettere al datore di lavoro il certificato medico di gravidanza, redatto dal proprio ginecologo, riportante la data presunta del parto.
Non appena viene a conoscenza della gravidanza, il datore di lavoro deve compiere un’analisi specifica delle condizioni in cui operano le lavoratrici in maternità e dei rischi di esposizione agli agenti chimici, fisici e biologici cui possono essere soggette.
Il datore di lavoro deve modificare temporaneamente le condizioni o l’orario di lavoro se sussistono per lavoratrice ed il nascituro rischi derivanti dall’ambiente di lavoro o dall’esposizione a sostanze pericolose.
La lavoratrice in gravidanza può richiedere permessi retribuiti per l’effettuazione di esami, accertamenti o visite mediche in relazione al proprio stato e coincidenti con l’orario di lavoro.
La lavoratrice deve informare con congruo anticipo il datore e presentare apposita certificazione relativa alla prenotazione della prestazione ed alla sua effettuazione con data ed orario.
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