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Chi paga l'IMU su una casa in comodato d'uso?

Bortolo Gallo
Bortolo Gallo
2025-06-10 14:28:13
Numero di risposte: 6
Il comodato è il contratto con cui una parte consegna all’altra un bene mobile o immobile, affinché se ne serva per un tempo o per un uso determinato, con l’obbligo di restituirlo. Il soggetto tenuto al pagamento dell'IMU imposta municipale propria, proprietario di immobile, nel caso conceda il proprio immobile in comodato d'uso gratuito, ha diritto ad una riduzione dell'imposta a certe condizioni. Tra le agevolazioni previste per l'IMU 2023 vi è la riduzione dell'aliquota del 50% in specifici casi indicati dalla norma di riferimento. L’art. 1, comma 747 della legge 160/2019 stabilisce che la base imponibile dell’IMU è ridotta del 50 %, per le abitazioni concesse in concesse in comodato d'uso ai parenti in linea retta. La riduzione del 50% della base imponibile per le unità immobiliari, fatta eccezione per quelle classificate nelle categorie catastali A/1, A/8 e A/9, concesse in comodato dal soggetto passivo ai parenti in linea retta entro il primo grado che le utilizzano come abitazione principale, si applica a condizione che il contratto di comodato sia registrato. Il comodante possieda in Italia la sola abitazione concessa in comodato. Oltre a quest’ultima, egli può tuttavia possedere un altro immobile adibito a propria abitazione principale, ad eccezione delle unità abitative classificate nelle categorie catastali A/1, A/8 e A/9. Il comodante risieda anagraficamente nonché dimori abitualmente nello stesso comune in cui è situato l'immobile concesso in comodato. La riduzione della base imponibile si applica anche qualora, in caso di morte del comodatario, l’immobile resta destinato ad abitazione principale del coniuge di quest'ultimo in presenza di figli minori.
Abramo Basile
Abramo Basile
2025-06-01 16:52:57
Numero di risposte: 5
Nel caso in cui venga concluso un contratto di comodato d’uso, una delle domande più frequenti è chi sia tenuto a pagare l’Imu. La risposta è molto semplice, perché l’Imu è una tassa che va pagata dal proprietario della casa oppure i titolari di un diritto reale di usufrutto, uso, abitazione, enfiteusi e superficie su fabbricati, terreni ed aree edificabili. Nel caso del comodato non si parla di un diritto reale, ma il comodatario acquisisce un diritto personale di godimento in virtù della conclusione del contratto e per tali ragioni, sarà il comodante, ossia il titolare dell’immobile a dover sostenere economicamente tale tassa. Infatti nel caso classico in cui un genitore dona la propria casa a un figlio riservandosi il diritto di usufrutto, sarà l’utilizzatore dell’immobile, ossia l’usufruttuario, a dover sostenere tale tassa; ciò accade tutte le volte in cui il genitore decide di continuare ad abitare nell’immobile donato fino alla propria morte, facendosi carico delle spese connesse al suo utilizzo.
Gastone Grasso
Gastone Grasso
2025-05-23 02:50:48
Numero di risposte: 2
Lo sconto del 50 per cento sull’IMU spetta esclusivamente nel caso in cui il contratto di comodato gratuito sia stipulato tra genitori e figli, ovvero tra parenti in linea retta entro il primo grado. La riduzione alla metà dell’importo IMU è riconosciuta se il contratto di comodato d’uso gratuito è stipulato tra parenti in linea retta di primo grado e, inoltre, in caso di regolare registrazione dello stesso. Per beneficiare della riduzione di IMU al 50 per cento dell’importo dovuto sarà necessario, inoltre, rispettare ulteriori requisiti: l’immobile deve essere utilizzato dal comodatario come abitazione principale; l’immobile concesso in comodato d’uso gratuito non deve rientrare tra le categorie catastali di lusso; il comodante deve possedere un solo immobile in Italia oltre alla casa principale; il comodante deve avere residenza e dimora abituale nello stesso Comune in cui è situato l’immobile concesso in comodato d’uso. In caso di mancato rispetto dei requisiti, il comodante dovrà pagare l’IMU in misura intera. Inoltre, seppur nel rispetto dei requisiti sopra elencati, è previsto l’obbligo di pagamento in misura intera delle due imposte nei seguenti casi: comodati per le abitazioni di lusso; proprietari di 3 o più immobili ad uso abitativo; prima e seconda casa situate in due comuni differenti; residenza in un comune e seconda casa ubicata in un comune diverso; proprietari di immobili residenti all’estero; immobile concesso in comodato d’uso gratuito non adibito ad abitazione principale dal comodatario; contratto di comodato d’uso stipulato tra nonni e nipoti.
Rosolino Battaglia
Rosolino Battaglia
2025-05-23 00:36:36
Numero di risposte: 3
L’Imu deve essere sempre versata dal proprietario dell’immobile, anche quando dovesse decidere di darlo in comodato d’uso gratuito. I contribuenti hanno diritto alla riduzione dell’aliquota Imu al 50% nel momento in cui si verificano determinati casi. È possibile ottenere questa agevolazione nel momento in cui un immobile viene concesso in comodato d’uso gratuito ai parenti in linea retta. La riduzione del 50% della base imponibile dell’Imu non spetta, però, per gli immobili che sono classificati nelle categorie catastali A/1, A/8 e A/9, anche quando vengono concesse in uno comodato d’uso gratuito ai parenti in linea retta entro il primo grado. Fatta eccezione per il caso appena descritto, è necessario che l’immobile venga adibito ad abitazione principale. La riduzione di applica nel caso in cui venga registrato il contratto di comodato. Il comodante sia proprietario di un solo immobile dato in comodato. Oltre a questo può possederne un altro adibito ad abitazione principale. Le unità abitative non devono essere classificate nelle categorie catastali A/1, A/8 e A/9. Il comodante deve risiedere anagraficamente nello stesso comune dove è situato l’immobile dato in comodato. Per i pensionati residenti all’estero, dal 2020, non spetta più l’esenzione completa dell’Imu. Nel 2022, la riduzione è passata al 37,5%. In precedenza era al 50%. È possibile ottenere la riduzione dell’imposta per un solo immobile posseduto in Italia. Per accedere all’agevolazione è necessario possedere un titolo di proprietà o si usufrutto, non essere residenti titolari titolari di pensione estera. L’immobile non deve essere locato o concesso in comodato d’uso gratuito. Hanno diritto ad una riduzione del 25% dell’Imu i proprietari che concedono in locazione a canone concordato l’immobile. In questo caso si paga solo il 75% di quanto dovuto. Per la casa che viene affittata a canone libero, invece, è previsto il pagamento dell’intero importo dell’Imu, che è sempre a carico del proprietario. In questo caso, comunque, è sempre opportuno verificare presso il comune dove è ubicato l’immobile se ci siano delle eventuali agevolazioni o delle riduzioni. Spetta la riduzione della base imponibile Imu al 50% anche per gli immobili dichiarati inagibili e per quelli storici.
Rosa Donati
Rosa Donati
2025-05-22 23:51:54
Numero di risposte: 5
Il comodante possieda un solo immobile in Italia. Il comodante risieda anagraficamente, nonché dimori abitualmente nello stesso comune in cui e’ situato l’immobile concesso in comodato. Il beneficio si applica anche nel caso in cui il comodante oltre all’immobile concesso in comodato possieda nello stesso comune un altro immobile adibito a propria abitazione principale. Per esempio: se il padre ha due alloggi, che vengono utilizzati dal genitore e figlio come abitazioni principali ed entrambi risiedono in Bollate, i presupposti sono esistenti, mentre se il padre vive in casa di proprietà a Novate Milanese e concede al figlio una casa in Bollate, dove il medesimo risiede, non sussistono i requisiti. Copia dei nuovi comodati registrati deve pervenire all’Ufficio Tributi: inoltre, per legge, per ottenere l’agevolazione è necessaria anche la presentazione della dichiarazione IMU al Comune.
Dimitri Romano
Dimitri Romano
2025-05-22 21:28:21
Numero di risposte: 6
Secondo quanto previsto dall’articolo 9 del Decreto Legislativo n. 23/2011, anche in caso di comodato d’uso gratuito, il pagamento dell’IMU spetta al proprietario dell’immobile, o al titolare di diritto reale di usufrutto, uso, abitazione, enfiteusi e superficie secondo le quote di possesso. Il comodatario, quindi, non è il soggetto passivo dell’IMU, visto che è titolare di un diritto personale di godimento e non di un diritto di proprietà. E’ bene sapere che ci sono delle specifiche agevolazioni sull’IMU: oltre alle esenzioni previste dalla legge, ci sono situazioni in cui è possibile ottenere uno sconto su questa imposta. E’ il caso, ad esempio, degli immobili concessi in comodato d’uso gratuito, per i quali anche per il 2024 è prevista una riduzione della base imponibile dell’abitazione e delle relative pertinenze ai fini del calcolo dell’IMU.